giovedì, marzo 31, 2005

Attività e inattività

Anche nel week-end pasquale il tempo e una briciola di pigrizia non mi hanno permesso di aprire la stagione di volo in pendio. L'inattività forzata ha però acuito la voglia di esprimermi in altre attività modellistiche: prove in pianura dei modelli, revisione degli impianti, esame con la lente di ingrandimento dei difettucci. Mi è così capitato di scoprire, penso provvidenzialmente, che uno dei due piani di coda in fibra del Micro Spark aveva una brutta delaminazione a circa metà apertura, estesa da poco dietro il bordo d'entrata fino alla cerniera della parte mobile. Anche se nessun difetto era visibile, la superficie era "molle", cedevole alla pressione del dito, segno certo che il sandwich di vetroresina + schiuma poliuretanica + vetroresina si era ormai delaminato.
Ho deciso di riparare il difetto perché mi è parso che potesse essere pericoloso visti gli "abusi" di dynamic soaring a cui sottopongo il Micro. Per farlo ho seguito le indicazioni del sito svizzero della Suter, che mette a disposizione diversi documenti di interesse modellistico. In questo documento è descritta la tecnica consigliata per riparare manufatti in fibra di vetro senza compromettere la robustezza (quindi utile per fusoliere, ali, parti strutturali insomma). E' una tecnica semplice e che non richiede attrezzatura particolare (richiede un Dremel o qualcosa di simile, che comunque è utile indipendentemente da questa applicazione), e dopo averla provata, direi che funziona: la riparazione è robustissima con un aumento di peso trascurabile. Richiede solo un bel po' di olio di gomito (o una levigatrice...) per la finitura.

domenica, marzo 20, 2005

Termiche da p(i)a(n)ura!

Stamattina la speranza era quella di aprire la stagione in pendio, ma le informazioni meteo dicevano che il cielo sul sito di volo era nuvoloso e il vento assente.
Dovendo rinunciare al pendio, decido di recarmi al campo di volo locale. Più per vedere chi c'è che per volare davvero. Alle 16 sembra che sia già sera, l'aria è fosca e di un colore dorato in tutta la metà di cielo attorno al sole. C'è anche un po' di vento, circa 15 km/h continui.
Carico le batterie dell'aliante elettrico e lancio. La visibilità è cattiva: dico al mio collega a fianco che vola a scoppio: "incredibile, c'è persino un po' di foschia". Il modello diventa più difficile da vedere e tolgo motore. Decido di fare come suggerito nell'articolo "Il Fiume d'Aria" su Ventus: porto il modello sopravento e inizio a fare delle traverse a 90° rispetto alla direzione del vento, bordeggiando in modo da "sentire" sempre aria nuova. Flappo il profilo e il modello sale, sale, sale. Al punto che devo riportare il profilo "liscio" per fermare la salita, perché il modello è troppo alto e lo perdo di vista nelle virate. Scherzo con l'uomo-FIAM locale: "Sono in contravvenzione secondo te?" "Eh, guarda che dovresti rimanere SOTTO i 400 piedi!"
Intanto il vento rinforza improvvisamente... e io penso: "se l'articolo ha ragione questo rinforzo può essere dovuto ad una bolla che si è staccata dietro di me. E' aria in cui sono già passato ma una bolla può sempre capitare". Alzo i flap e mi dirigo velocemente sottovento per sentire cosa c'è. E la trovo! Riesco a starci dentro per un po', guadagno una quarantina di metri e poi mi scarica. La scoperta mi ha galvanizzato: faccio due acrobazie per scaricare la tensione e poi ridò motore puntando sopravento. Di nuovo ad un certo punto sembra di essere finito dietro ad un velo di foschia. Salgo ancora un poco e spengo. E di nuovo aggancio, o meglio: è talmente diffusa e grande che basta fare traversoni per salire.
Sono di nuovo al limite della vista, faccio un'affondata e mi riporto sottovento. Stavolta non trovo niente (ma non avevo più sentito il vento cambiare, a dire il vero), ma mi accorgo che il contrasto con il fondo cielo quasi non c'è più, è ora di scendere. Chiedo ad un amico vicino di leggermi i timer. "55 secondi su uno e 18 sull'altro". Rimangono ancora 55 secondi dei 2 minuti e 15 iniziali di motore e sono già a 18 minuti (già, non erano secondi) di volo. Riaccendo il motore, risalgo oltre il velo di foschia e faccio altri otto minuti di termica. Poi scendo, con ancora 10 secondi di motore prima che l'allarme della radio suoni, atterraggio perfetto a 26 minuti e 34 secondi.

Il Blog del Gabbiano R/C

Ciao a tutti, e benvenuti sul mio blog. Mi chiamo Francesco e pratico da due anni il volo a vela radiocomandato in pendio, e in precedenza in pianura. Ho deciso di aprire un blog dedicato a questo tipo di volo per condividere le esperienze che ricavo dalla pratica di questo hobby. Mi trovo infatti nel pieno della parte "calda" della curva di apprendimento del volo R/C in pendio, e ogni sessione di volo o di costruzione continua ad arricchire il mio bagaglio di esperienza: dai primi "8" lungo il pendio al volo sulle scogliere con i gabbiani, dal "soaring safari" in Bretagna al dynamic soaring, ciò che sto continuando ad apprendere è troppo coinvolgente per non condividerlo!
Non posso definirmi un esperto di niente ma un entusiasta, e spero con questo blog di poter illustrare questa passione e di ringraziare e far conoscere le persone eccezionali che ho incontrato dandole sfogo.
Buoni voli!