domenica, maggio 13, 2007

Flight Data Recorder: la scatola nera

Nel week-end appena trascorso ho collaudato l'ultima aggiunta al mio parco di gadget elettronici: il Flight Data Recorder della Eagle Tree Systems. Mi sono deciso all'acquisto per soddisfare la mia curiosità di confrontare il comportamento dello Stork con il comportamento del modello numerico che ho elaborato per simularlo.
Oltre al sensore di altitudine, che già avevo nel LoLo, il FDR della Eagle Tree può registrare altri quindici canali, collegando alla "scatola nera" i sensori appropriati: accelerazioni, temperature, correnti, tensioni, numero di giri. A me al momento interessano solo due dati barometrici: la pressione statica e quella dinamica, rilevata da un tubo pitot, da cui il software incluso può ricavare altitudine e velocità all'aria. Con questi due dati posso stimare facilmente il rapporto tra velocità all'aria e velocità di discesa, e verificare sperimentalmente la curva polare che in precedenza avevo calcolato.
Benché la "scatola nera" sia più piccola di molte riceventi, non sono riuscito a montarla nella fusoliera dello Stork senza dover rivoluzionare tutta la sistemazione dei componenti. Ho così effettuato i primi voli montandola, insieme alla batteria di alimentazione e al tubo pitot, sull'estradosso dell'ala e fissandola con del nastro adesivo. Una sistemazione sicuramente non ideale, che sicuramente induce resistenza e che induce (come ho scoperto) pure variazioni nel trim, ma sufficiente per controllare il funzionamento del sistema. Nei voli di prova ho potuto verificare che lo Stork vola nel trim da termica a 10 m/s, il che è ancora decisamente al di sopra della velocità che consentirebbe la minima caduta (8 m/s), tuttavia mi sono reso conto che non riesco a trimmarlo a una velocità inferiore perché se dò troppo trim si innescano oscillazioni lungo l'asse di beccheggio che producono un volo discontinuo e non certo piacevole. Per arrivare alla velocità di minima discesa senza questi effetti collaterali dovrei arretrare il baricentro, ma per farlo dovrei prima imparare a volare più arretrato senza gli altri effetti collaterali, ancor meno piacevoli, visti a Forlì.
In soli due giorni di prove, insomma, il FDR mi ha già fornito spunti interessanti. Incidentalmente ho anche individuato un "bug" del software di gestione, o forse del firmware stesso, che ho già sottoposto all'assistenza tecnica della Eagle Tree. Nel frattempo, dopo la gara di F3J in programma domenica, cercherò di studiare un modo per installare stabilmente il FDR nella fusoliera dello Stork.

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