mercoledì, giugno 29, 2005

Temporale

Secondo le previsioni meteo (quelle della TV, non quelle "di fiducia") oggi sono attesi temporali al centro-nord. Sono a Torino in pausa-pranzo e sto boccheggiando... pubblico questa immagine di un bel temporale sperando che sia di buon auspicio!
Temporale sull'oltrepo pavese

domenica, giugno 26, 2005

Il Limite

Silent Dream su GenovaOggi la giornata si è rivelata interessante.
Specialmente per i "galleggioni" ahaha!
Infatti le condizioni si sono mantenute sul "debole andante", quindi il Trendy e il Silent Dream hanno avuto pane per i loro denti.
Da parte mia, ho potuto finalmente sperimentare il SD al limite della resa del pendio (4 km/h verticali): nonostante l'esigua energia fornita, il SD ha dimostrato un'ottima conservazione dell'energia che mi ha permesso di esplorare l'inviluppo di volo in condizioni limite. Il modello, ottimamente progettato, è sincero in tutti gli assetti e velocità e in atmosfera tranquilla come quella di oggi la precisione di volo è risultata ottima, permettendomi dei passaggi radenti sul pendio.
Anche il Blade di Francesco risulta ad ogni volo sempre più sorprendente per il campo di applicazione: da velocità tipo quelle di oggi (pochi km/h) fino al DS... ah! dimenticavo Stefano finalmente ha provato l'ebrezza del pilotaggio "fine" ed inoltre ha iniziato ad atterrare in autonomia... semo forti semo! (da leggersi in romanesco!)

sabato, giugno 25, 2005

Ci vuole esperienza!

Dopo avere clamorosamente "saltato" il venerdì festivo (San Giovanni, festa sia a Torino sia a Genova) a causa del cattivo tempo, oggi ho accettato con entusiasmo l'invito di Stefano e Roberto a raggiungerli a Busalla per andare al pendio da loro già sperimentato domenica scorsa.
Si tratta di un pendio molto interessante, con una conformazione a conca di circa 500 metri di lunghezza, con la concavità rivolta verso SSW. Il lato concavo presenta una pendenza piuttosto accentuata ed è libero da alberi se non per una piccola pineta posta all'estremità occidentale, mentre il lato convesso è coperto da alberi bassi di nocciolo su un pendio meno ripido.
Panorama pendio di Proventino
Oggi, sotto un cielo incerto tra sereno e nuvole, il pendio era investito da un buon vento meridionale, con intensità variabile tra i 20 e i 30 km/h, il che da solo lasciava ben sperare per quanto riguarda la presenza di dinamica. Ciò che non mi aspettavo era invece la presenza di termiche diffuse e molto potenti, facilissime e tali da caratterizzare, decisamente in positivo, le condizioni della giornata.
Saliamo sul pendio verso le 15,30, dopo una breve scarpinata di un quarto d'ora necessaria a raggiungere il sito di volo. Iniziamo i voli mentre verso Nord si vede gonfiarsi un grande temporale sull'oltrepò pavese. Incredibile! Basta allontanarsi di qualche decina di metri dal pendio e una potente "pompa" risucchia il modello verso l'alto. Il Micro Spark fischia a più non posso, e mentre traccio i consueti "8" lungo la conca provo un breve "cross-country" da un estremo all'altro per cercare un sito adatto al dynamic soaring. Il "corno" sud non sembra essere adatto, quello ovest è un po' meglio, riesco ad abbozzare un paio di giri ma l'accelerazione non è interessante. Presumo che in condizioni di tramontana le cose siano molto diverse, a casa della maggiore pendenza sul lato sud.
Giunge il momento di atterrare: Roberto mi aveva avvisato sulla necessità di ricorrere al "top landing". Faccio qualche prova cercando di capire quale sia la quota ideale per presentarsi all'atterraggio, e faccio giusto in tempo a commentare "eh... qui ci vuole esperienza" che il Micro Spark si appoggia dolcemente sulla sommità esatta del crinale!
Anche Roberto e Stefano assaggiano l'aria con il Silent Dream e il Trendy. Ottime cose e grandi quote, con il solito atterraggio "interessante". Esco anche con il Blade che dà spettacolo con velocità molto elevate anche in front-side, ma poi mi esce un atterraggio leggermente "corto" e il modello tocca malamente il terreno con il muso. Una delle viti di nylon che uniscono l'ala alla fusoliera si spezza, come previsto, ma purtroppo anche la spina che assicura i collegamenti elettrici tra le due parti ne esce incidentata, richiedendo qualche lavoretto per poter volare di nuovo.
C'è giusto il tempo per un ultimo volo verso le 18,30 prima che un altro sistema temporalesco che si gonfia in direzione del Turchino ci consigli di scendere. Il tempo di tornare a Busalla e già scendono le prime gocce di pioggia. Ma che giornata!

Che tempo che fa(rà)

Volete il fresco?
Salite con noi sul pendio.
Ebbene ho dato un occhiata a quanto ci aspetta per i prossimi giorni:
CALDO! Fortunatamente salendo di quota l'umidità cala e la senzazione di frescura aumenta nonostante intorno ai 800 msl prevedo un 24 C°. Per domani la ventilazione sarà meridionale; nelle ore centrali il vento sarà piuttosto forte, stimo a 800 msl intorno ai 28/32 km/h per poi calare nell'ultima parte del pomeriggio.
Rotazione da SSW a SSE
Domani ci sarà da divertirsi per tutti -garantito-

Per niente facile...

...parafrasando così il testo di una canzone di Ivano Fossati: per l'appunto per niente facile nella prima parte della giornata l'atterraggio al Proventino. Il pendio infatti, in particolari condizioni richiede molta precisone, ma proprio per questo è interessante. "La truppa" composta da Francesco, Stefano ed un suo amico, Simone, ha fatto visita al nuovo pendio scovato da Stefano. Per quanto mi riguarda la giornata era meditativa, quindi, mi son fatto un voletto e poi stop, ho preferito osservare... sopratutto i voli ed il meteo che oggi offriva molti spunti. E cosi anche Francesco ha provato il nuovo pendio e devo dire (ma immagino ce lo dirà poi lui) mi ha dato l'impressione di una buona soddisfazione della giornata e dei voli. Le condizioni odierne sono andate da forti a medio deboli, ho avuto conferma che il pendio "spinge" parecchio infatti anche dopo numerose picchiate verso la valle i modelli risagono senza problemi, gli anemometri poi hanno "certificato" quanto vedevamo; infine per l'approssimarsi di un debole fronte, abbiamo preferito avviarci verso le vetture. Stefano ormai vola, ha un buon controllo sulla quota ma l'istinto di pilota di pylon ogni tanto si fa vedere ehehehe! ma ora dovrà cominciare con più perseveranza ad effettuare i circuiti di avvicinamento, fase per cui ritengo sia ormai pronto è solo questione di tempo e di vento...

venerdì, giugno 24, 2005

Cercamodelli

Durante la mia pratica di volo a vela modellistico ho avuto solo tre esperienze di atterraggio "fuori campo", il che in pendio si traduce in "negli alberi"; di queste tre, sicuramente la più seria fu la prima. Mi trovavo alla Colma di Sormano per la manifestazione volovelistica dell'A.L.A. di Lecco, e si trattava del volo di collaudo del Micro Spark: lancio il modello e dopo pochi metri il pilota che si era gentilmente prestato al collaudo mi segnala che il modello non risponde più ai comandi. Privo di controllo, il Micro Spark iniziò a fare un looping dietro l'altro, abbassandosi fino a terminare il volo nel boschetto che copriva il lato Est del pendio. Ovviamente scesi a cercarlo, sempre aiutato dal collaudatore, e solo per pura fortuna dopo mezz'ora di ricerca trovammo il modello, danneggiato ma riparabile, incastrato tra i rami bassi di un albero.
Da allora ho spesso pensato di procurarmi un "cercamodelli", uno di quei dispositivi dotati di un impianto di segnalazione acustica che permette di localizzare con più facilità un modello caduto. La ricerca è stata finora infruttuosa, soprattutto perché la maggior parte dei modelli commerciali, oltre ad essere piuttosto ingombranti (impossibile farli stare nel Blade), non offrono garanzie di funzionamento con le riceventi PCM o PPM con failsafe.
Cercamodelli di T.BlackMolto recentemente ho però trovato su internet un progetto interessantissimo, che mi ha convinto al punto che l'ho realizzato e collaudato.
Il progetto in questione (reperibile su http://www.rc-cam.com/lma.htm) è stato ideato da un aeromodellista di nome Thomas Black, e dal mio punto di vista ha tre decisive caratteristiche: 1) è molto semplice da realizzare; 2) è piccolissimo e 3) ha tutte le caratteristiche tecniche che cercavo. L'intero circuito è formato solo da tre componenti elettronici: un cicalino adeguatamente POTENTE (85 dBA a 30 cm, nel caso di quello realizzato da me), un microcontrollore programmabile PIC e un condensatore, questo ovviamente in aggiunta al cavetto con una spinetta da servo da infilare in un canale non usato della ricevente. Il microcontrollore è del tipo più semplice tra quelli fabbricati dalla Microchip e deve essere programmato con il software scritto da Thomas Black; a questo scopo io ho usato un semplicissimo programmatore seriale da collegare al PC, che avevo realizzato tempo fa (il cosiddetto JDM Programmer) e che continua a tornarmi utile.
Il software di Black ha la caratteristica di iniziare a suonare un motivo ripetitivo di "bip" appena la ricevente perde il segnale del trasmettitore (trasmettitore spento) Cercamodelli nel Bladeoppure quando il segnale del canale su cui è inserito il cercamodelli supera una certa "escursione": questo rende possibile attivare il segnalatore in volo, e soprattutto ne rende possibile l'uso con riceventi in PCM o comunque dotate di failsafe. Dispone inoltre di una modalità "risparmio energetico" che si attiva da sé dopo la prima ora di "beep", e che dovrebbe permettere al marchingegno di continuare a suonare per alcuni giorni (non l'ho verificato, a dire il vero...).
Il reperimento dei componenti non presenta grosse difficoltà. Io ho trovato i condensatori e i PIC dal dettagliante di componenti vicino a casa, mentre il cicalino ("buzzer") mini da 5V e 85 dBA (che deve essere del tipo con oscillatore incorporato) l'ho ordinato alla RS-Components che dispone di una ampia scelta. Completa la lista della spesa un cavetto con spina da servocomando. Come spiegato nel sito di Black, l'assemblaggio si effettua "in aria" (senza circuito stampato), io ho poi inglobato il PIC, il condensatore e i collegamenti in una goccia di resina epossidica per rendere più robusto il tutto, e ci ho messo attorno un anello di guaina termoretraibile isolante. L'insieme è abbastanza piccolo da trovare posto persino nell'affollatissima fusoliera del mio Blade!
Il dispositivo è stato collaudato con successo all'interno del Blade, simulando un atterraggio tra le piante di nocciolo e verificando che la sequenza di "beep" era ancora udibile, nel vento del pendio, a 50 metri circa di distanza. Spero ovviamente di averne bisogno nella realtà il meno possibile, ma spero d'altra parte di essermi costruito con pochi euro una assicurazione contro la perdita dei modelli. Grazie Tom!

domenica, giugno 19, 2005

Un nuovo pendio

Questa domenica è trascorsa all'insegna delle novità.
Infatti mi sono recato dalle parti di Vobbia su consiglio di Stefano il quale, a suo tempo, aveva segnalato un pendio.
Ebbene oggi abbiamo deciso di andare a vedere il posto.
In verità, Stefano un pò di tempo fa aveva gia "sperimentato" il pendio in questione ma in condizioni ben diverse da quelle odierne. Pendio di Vobbia OvestIl pendio si trova nel comprensorio del Parco dell'Antola, si raggiunge comodamente da una carrozzabile secondaria che attraversa tale area. Poi, con 15 minuti di cammino, peraltro agevole, si raggiunge il punto di volo. Il posto offre al visitatore una vista incantevole e spazia a 360 gradi in tutte le direzioni; si riconoscono agevolmente tutte le altre cime frequentate e non: il Fasce, il Figogna (Madonna della Guardia), la Bocchetta, l'Antola e... anche il bric del Dente, del Faiallo ovviamente, e... fatto inedito inedito per i pendii liguri (come potete vedere dalla foto) un splendida pineta; l'altitudine del Pendio è a circa 1000 msl ed è esposto favorevolmente per venti da S (SSE SSW).
Dopo un prima esplorazione della cresta, che alcuni escursionisti incontrati sul posto mi Pendio di Vobbia Estdescrivono come un "valico", mi accingo a misurare il vento intorno a 9 Km/h e lancio; le condizioni sono termiche; le termiche sono presenti oltre la pineta e al centro della valle, volo pulito senza scossoni. Durante il volo il vento rinforza e si porta a 18 km/h.
L'atterraggio.
La faccenda è complessa poichè il pendio richiede il top landing, quindi non eccedere a scollinare e, cosa importante, quota bassa.
L'atterraggio è una vera sfida, specialmente su pendii nuovi. Il primo atterraggio si svolge in modo acrobatico ma senza conseguenze il che porta alla decisione del top landing.
Il vento è ormai intorno ai 22 km/h e lancio per un ultimo volo con un buon atterraggio. In totale oggi tre voli su questo nuovo pendio nel quale vorrò ritornare. Qualcuno dirà: e il DS? vieni Francesco! con il Blade e sono sicuro che ti divertirai. Anche Stefano ha volato, ma ce lo racconterà lui.
A presto

Condizioni "tecniche"

Pendio del Faiallo
Sabato caldo e con poco vento. La compagnia si sparpaglia: io posso andare in pendio solo oggi, per impegni di lavoro domenicali, Roberto e Stefano possono invece solo domenica.
Mi reco perciò al Faiallo dove trovo vento da debole a mediocre (da 12 a 17 km/h) e 27 gradi di temperatura. Nessun aeromodellista, solo tre parapendio nella conca adiacente al pendio "modellistico"; monto il Blade, ansioso di provarlo in condizioni scarse dopo l'incredibile prova data sabato scorso in collina, e lancio. Il sostentamento non è molto ma più che sufficiente per tenere in volo in tutta sicurezza il modello; ciò che mi stupisce è la perfetta laminarità del flusso d'aria: non c'è la minima turbolenza, il Blade percorre traiettorie perfettamente prevedibili richiedendo solo piccole quantità di comando. Ne risulta un volo particolarmente pulito, e mi sorprendo a cercare di impostare le traiettorie in modo da non avere bisogno di comandi nei tratti rettilinei e in modo da minimizzarne la necessità nelle virate. Uscendo verso la valle si riesce a fare maggiore quota per la presenza di bolle d'aria in risalita, ma sempre senza scossoni. Certo non è giornata da grandi acrobazie e nemmeno da dynamic soaring, ma condizioni così "tecniche" non mi dispiacciono. Il Blade si conferma modello ottimo anche nello scarso.
Per l'occasione ho montato sul modello un nuovo cercamodelli che mi sono costruito sulla base di un progetto trovato su internet. Ne parlerò presto, per ora ne sono contento perché è facile da sentire a terra e anche in volo: in quest'ultimo caso il suono risulta fortemente spostato in frequenza per effetto Doppler... e mi sta già venendo voglia di usare il fenomeno per stimare la velocità in volo.
Ho anche potuto provare direttamente sulle lunghe distanze la modifica all'installazione dell'antenna fatta sabato scorso: inizialmente mi sono preoccupato perché, con antenna in fusoliera, la ricevente mi segnalava di avere ricevuto, in 20 minuti di volo, da 16 a 31 disturbi (la Schulze indica in realtà il logaritmo in base 2 del numero di disturbi... ecco spiegata l'imprecisione numerica). Dopo aver riposizionato l'antenna all'esterno, però, il conteggio dei disturbi in uguale tempo di volo non è cambiato. Interpreto questo fatto come una conferma della ininfluenza del posizionamento dell'antenna in fusoliera, ma sono comunque stupito per il gran numero di disturbi: speriamo in bene!

domenica, giugno 12, 2005

Gli schitimiri replicano

Le condizioni ventose di ieri si sono protratte fino ad oggi, rendendo possibile un secondo pomeriggio di volo in pendio nel Monferrato assolutamente fuori programma. Il vento è stato meno costante e nel complesso meno generoso di ieri (anche se con una punta registrata di 45 km/h), sono stato abbastanza "appeso" e le acrobazie erano fuori questione, ma la soddisfazione di avere nuovamente volato quasi nel cortile di casa compensa il deficit di divertimento.
Con l'occasione ho collaudato una modifica all'installazione dell'antenna RX del Blade, che ho inserito in fusoliera all'interno di una guaina per bowden sfidando le indicazioni della X-Models che raccomandano una installazione esterna. Il fatto è che mi sono stufato dell'antenna tesa tra il bulbo di prua e l'impennaggio di coda: è sempre esposta a colpi e ho rischiato due volte di strapparla. Ho preferito quindi tentare di installarla nel trave di coda, dove però sono presenti due rowing di carbonio nello stratificato per tutta la lunghezza, oltre ai due rinvii delle parti mobili ugualmente in carbonio. Però si è trattato, tutto sommato, di un rischio calcolato: innanzi tutto ho "puntato" con la ciano la guaina in modo che non fosse vicina né ai rowing né ai rinvii, e poi ho approfittato della ricevente Schulze Alpha 840 montata sul Blade, che registra e conta le volte in cui "perde" il segnale tra i disturbi; in questo modo durante il controllo di portata a terra ho potuto verificare che, ad antenna TX rientrata, la ricezione è stata perfetta fino a 60 m di distanza. Il collaudo in volo, ad antenna estesa, lo ha poi confermato: la Schulze non ha ricevuto nessun disturbo.

sabato, giugno 11, 2005

Schitimiri sul Monferrato

Il meteorologo ci ha "preso" ancora una volta! Stamattina tanto le webcam di Genova quanto i METAR raccontavano di una brutta giornata, con nuvole molto basse e buona probabilità di pioggia; accantono quindi l'idea di recarmi sul pendio ligure, perché è chiaro che non troverei nulla di buono. Passo invece a caricare il pacco di celle per il Falcon elettrico, pensando di poter almeno cercare qualche termica sul campo di Asti. La batteria purtroppo non collabora (ben 3 celle segnano zero volt... è proprio un "pacco"!) ma nel frattempo sento il vento che soffia sempre più forte contro le tende delle finestre. Sporgo un braccio con l'anemometro e vedo che segna oltre 20 km/h... interessante! telefono subito a Gavino, "titolare" del pendio di San Martino Alfieri in cui mi ero recato recentemente con Roberto, ma lui raffredda il mio entusiasmo dicendomi che effettivamente c'è un po' di vento ma nulla di significativo. Decido di aspettare un po' e poi andarlo a trovare ugualmente, e verso le 17.30 sono a San Martino: il vento è ottimo, dai 27 ai 35 km/h anche se con un po' di turbolenza; monto il Micro Spark e ragiono sul da farsi. La campagna del Monferrato è di solito caratterizzata da venti molto deboli, dovuti allo schermo delle Alpi; oggi il vento c'è, ma riuscirà a dare sostentamento con un pendio dolce e non lunghissimo? Blade a San Martino AlfieriUna spallata e lascio a terra i dubbi: il modello esce e trova il sostegno dell'aria; gli faccio seguire il pendio e poi inverto la direzione con la consueta virata verso l'esterno. Però l'ho rallentato troppo, e scende in planata nell'erba alta. Ricupero e rilancio, e questa volta lo lascio correre... è come essere al Faiallo! non occorre nemmeno "grattare" il pendio, il Micro Spark prende quota senza problemi, e sale ancora meglio quando comincio a spingerlo verso l'esterno del pendio. Certo l'aria non è laminare, e un modello con poca inerzia come il Micro ne risente con una traiettoria agitata e "sporca", ma... vola ed è veloce come deve essere.
Sopraggiunge intanto Gavino, anche lui stupito della forza del vento, e dal fatto che sono in volo con un modello da pendio senza motore. Dopo qualche passaggio veloce ed un paio di acrobazie inizio lo studio del circuito di atterraggio, e dopo solo un passaggio il modello si posa tranquillamente al suolo. Il timer segna 25 minuti. Il mio primo volo "sotto casa" con dinamica da pendio! incredibile!
Spinto dall'entusiasmo, passo a montare il Blade. So che è un modello più efficiente del Micro Spark, per cui non mi aspetto problemi nel fare quota, ma l'atterraggio mi lascia qualche apprensione. Chiedo a Gavino di effettuare il lancio. "Vuole andare via", mi dice, ma gli raccomando di dare comunque una bella spallata perché non ci sarà la trazione del motore brushless del Falcon a cui è abituato. Tre passi di corsa e il Blade è in aria, già prima della prima virata è dieci metri sopra di noi. L'efficienza c'è, si vede da come sale, e la buona inerzia fa sentire meno le turbolenze del vento. Nel giro di una decina di passaggi è altissimo, e comincio a investire la quota in qualche acrobazia: looping, mezzo otto cubano inverso, tonneau orizzontale, scampanata. Anche le semplici basi con virate a coltello danno grande soddisfazione: sentire il fischio del Blade davanti allo sfondo della valle del Tanaro è del tutto eccezionale. Atterro dopo 27 minuti di volo con una discesa quasi verticale aiutata dall'efficacissimo butterfly del Blade, e nonostante un malevolo buffetto d'aria che fa inclinare l'ala a soli tre metri dal suolo.
Sono contentissimo, anche Gavino è stato colpito dall'eccezionalità delle condizioni. Una giornata da segnare sul calendario!

venerdì, giugno 10, 2005

VRB

...ovvero quello che troviamo nei metar e rappresenta la variabilità, accentuata, aggiungo. Apro la consueta previsione meteo per il fine settimana con la variabilità, che sarà la vera situazione dominante di questi due giorni e andrà consolidandosi, una configurazione non piacevole per noi modellisti e cioè: domani, il maltempo, raggiungerà la nostra regione probabilmente nel pomeriggio/prima serata; vento tutto quello che volete... direi da 30 Km/h in su ovviamente da S SSE. E domenica? di male in peggio il maltempo dovrebbe continuare ad imperversare. Spero di sbagliarmi... spero!

domenica, giugno 05, 2005

Chi si rivede!

Dopo la delusione di ieri, il mio programma per la giornata di oggi prevedeva di rimanere in pianura per evitare un'altra trasferta inutile (dato il tempo incerto) e rallentata dalle code del rientro dal ponte del 2 giugno. Per un gradevole imprevisto, però, le cose sono per fortuna andate diversamente.
Ieri sera ho infatti incontrato in giro per la città due cari amici dei tempi del liceo, Alberto e Monica, che non vedevo da un bel po' di tempo; chiacchierando siamo venuti a parlare del mio curioso hobby, ed è nata l'idea di passare la domenica in compagnia sul pendio. Perciò stamattina, dopo un controllo delle situazione meteo sui METAR di Genova e dei Giovi e una (sempre più indispensabile) verifica visuale del meteorologo di fiducia, partiamo in tre da Asti. Se in città la condizione meteo è poco decifrabile, con cirri nella metà Nord del cielo e cumuli nella metà Sud, la situazione migliora man mano che ci si avvicina all'appennino, fino a risolversi in una splendida giornata di sole sul pendio del Faiallo.
Mentre saliamo verso la sommità del Colle, Roberto ci saluta con qualche evoluzione del suo Silent Dream, già in volo. Lo raggiungiamo, facciamo le presentazioni e mi unisco al Silent Dream con il Micro Spark. Monica e Alberto sono molto incuriositi dai modelli, dai materiali e dalle tecniche di volo: cerchiamo ovviamente di far vedere loro qualcosa di interessante, e improvvisiamo looping, tonneaux e un paio di giri di dynamic soaring anche se le condizioni non sono eccellenti. Roberto, Alberto e MonicaIl Blade, poi, calamita l'attenzione in particolare per il caratteristico suono dell'ala in velocità, che Alberto (fresco di visione di Star Wars episodio III) paragona simpaticamente al suono delle astronavi di Darth Fener! Non a caso c'è chi legge la sigla di "dynamic soaring", DS, come "Dark Side"... "never underestimate the power of the Dark Side".
Dopo le 17 il vento diventa più laminare e le termiche si fanno sentire. Roberto ed io ci lanciamo in un volo tranquillo, privo di scossoni, facendo una buona quota e incontrando persino qualche difficoltà nel convincere i modelli a scendere. Una volta al suolo, posiamo tutti per le foto di rito e ripartiamo per rientrare a casa prima che le code blocchino il traffico.
Grazie Monica, grazie Alberto per la bella giornata e la compagnia!

sabato, giugno 04, 2005

In nuvola

Faiallo in nuvola
Meteo sfavorevole oggi sui pendii del Faiallo e del Turchino: questo è quanto ho trovato sul sito di volo dei parapendio al Faiallo.

venerdì, giugno 03, 2005

Festa della Repubblica in pendio

Arrivo sul pendio verso le 14.30, dopo un paio di chilometri di coda proprio prima del casello di Masone. D'altra parte è festa, e con una giornata così bella e con temperature tornate nella norma è chiaro che la gente si sposta verso il mare. Questo non vale, ovviamente, per gli amici del Gabbiano R/C, che approfittano della ventilazione settentrionale per sperimentare il "solito" pendio in condizioni, per il luogo, "insolite" (la ventilazione estiva, infatti, risente degli effetti del mare e tende ad essere in prevalenza meridionale).
Sul sito di volo trovo un modellista acquese che solitamente vola al Turchino ma che oggi ha cambiato pendio perché laggiù non si vola bene con la tramontana. Poco dopo arrivano anche Paolo, Stefano e Monica, Turchinesi all'operae una consistente parte della compagnia del Turchino che, come loro solito, si piazza non sulla sommità del colle ma lungo la larga "schiena" che si trova una decina di metri più in basso. Sopraggiunge Roberto con la famiglia e si ferma presso il gruppo del Turchino per invitarli a salire più in alto, ma la risposta è negativa: "voi volate lassù perché avete degli schitimiri (sic — sarà dialetto savonese?) e dei galleggioni, noi preferiamo qui". Nessuno dei nuovi arrivati si preoccupa di farci conoscere le frequenze radio utilizzate, quindi scendo presso l'accampamento degli amici per espletare questo minimo adempimento di sicurezza: effettivamente noto che il loro hangar è ben fornito: un DG-600 e un ASW24, entrambi di aperture importanti, oltre a un trainer, un tuttala e un deproncino.
Come è mia abitudine, il primo "schitimiro" a uscire è il Micro Spark. Mi accorgo subito che l'aria in prossimità del pendio è molto turbolenta, e che per volare più tranquilli è necessario uscire e cercare qualche termica. Paolo, uscito con il Titoletta, conferma la mia impressione. Provo qualche circuito in dynamic soaring sul pendio sud e vedo che si riesce bene e con facilità: la separazione è nettissima, e anche se le velocità raggiunte non solo alte (il vento è solo a 20 km/h) l'ala fischia che è un piacere sentirla.
Dopo che anche Roberto ha saggiato l'aria con il suo Silent Dream, è il turno di Stefano che, fresco fresco dal suo primo volo da solista, ripete l'exploit completando da solo il volo e il circuito di atterraggio. Quest'ultimo risulta più semplice di quanto non si sia visto nelle ultime occasioni di Tramontana (vedi il post di domenica 3 aprile), soprattutto perché individuiamo un "canale" di aria priva di turbolenza in cui il modello scende bene e piatto. Ciò non toglie che io riesca con il Micro Spark a fare un brutto atterraggio con capriola sulla punta dell'ala: fortunatamente la vite di unione tra ala e fusoliera "salta" come previsto e il modello non riporta alcun danno.
Intanto, "da sotto" esce in volo il bellissimo DG-600. Il primo lancio si conclude con un sonoro "vrank" sui cespugli di nocciolo, ma il secondo tentativo ha buon esito e il modello passando da una termica all'altra rimane in volo due ore esatte. Bella prova, non c'è che dire! Anche gli altri modelli degli amici del Turchino escono e volano a lungo senza problemi, con l'unica eccezione del tuttala che sembra avere problemi di troppa escursione dei comandi.
Anche il mio Blade dà buona prova, dapprima con metà ballast e poi senza perché le condizioni non lo consigliano più. Il circuito di DS con il vento da Nord è meno nervoso e riesce complessivamente meglio di quelli visti nelle ultime settimane.