sabato, maggio 07, 2005

La testa nelle nuvole

La splendida giornata di oggi lasciava presumere condizioni ideali in pendio. E infatti, temendo una insolazione, sono partito da casa verso le 13.45, proprio per saltare le ore con il sole più a picco.
Già sull'autostrada verso Genova, però, ho cominciato a vedere qualche segno di presenza nell'aria di umidità maggiore di quella che mi aspettavo. Sopra GEN VOR c'era tutto un arabesco di scie di condensazione di jet, e verso l'orizzonte si vedevano gonfiarsi alcuni cumuli. Panorama verso Genova con nuvoleLasciata l'autostrada e passata la galleria del Turchino, poi, il quadro si è fatto ancora più fosco: nubi basse in risalita dal mare verso la montagna, che poi sparivano senza traccia dopo lo spartiacque. Tanto vale salire e verificare. E qui, lasciata l'auto e imboccato il sentiero, comincio a risollevarmi: la quota di inversione termica è sopra la collina di qualche centinaio di metri, e le nuvole passano ben sopra il pendio disfacendosi poi nei rotori del lato sottovento. Il vento è forte e da Sud, sopra i 35 km/h. Lancio subito il Blade con tutto il ballast per sentire l'aria: c'è molta turbolenza ma la spinta del vento è potente, il modello inizia a correre che è un piacere. Scendo e provo con il Micro Spark: le piccole dimensioni lo fanno sembrare ancora più veloce, lo picchio nel lato sottovento e dopo tre giri di dynamic soaring esce fischiando e sale altissimo.
Dopo qualche minuto atterro e lancio nuovamente il Blade, provando a fare DS anche con lui: il modello è meno sensibile alla turbolenza, accelera moltissimo e raggiunge una bella velocità (almeno per i miei parametri: saranno stati 180 km/h).
Mentre piloto vedo arrivare un ben noto meteorologo: è Roberto che è venuto a trovarmi in moto ma senza modelli. Mi dà notizie di Stefano, che ha terminato le riparazioni del suo Trendy e che spera di provare domani. Guardiamo l'anemometro, che segna 46 km/h: bene così Stefano, oggi non sarebbe stata la giornata giusta per collaudare le riparazioni.
Dopo un paio di altri voli arrivano Valter e Massimo. Hanno con loro diversi modelli, ma Valter decide subito di uscire con una riproduzione di un ASW 24 da tre metri e mezzo. Nubi e separazioneIo con il Blade atterro perché Roberto mi segnala l'arrivo di qualche condensazione, e faccio in tempo a vedere l'ASW che inizia fare dynamic soaring. Valter segue una tecnica che non conoscevo: anziché fare i loop DS davanti a sé li fa attorno a sé, molto spettacolare anche se per me che non ci sono abituato è un po' disorientante.
Le condensazioni tuttavia aumentano, e anche Valter atterra. Appena in tempo, perché dopo un paio di minuti siamo nelle nuvole, che si condensano sotto il pendio e lo avvolgono per tutto il lato sopravento. Sul lato sottovento si vedono ora bene i rotori che sfrangiano le nuvole, e la zona di aria stagnante sotto che rende possibile il dynamic soaring.

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