Oggi, giorno per me di ferie, ho deciso di andare al Faiallo per sfruttare quel po' di bel tempo che si vedeva sin dal mattino nelle webcam di Genova.
Arrivato sul pendio verso le tre e mezza, ho subito pensato di avere fatto un viaggio a vuoto perché il vento che soffiava, Grecale, non era assolutamente costante nell'intensità e passava da attimi di calma fino a 40 km/h.
Il cielo, in compenso, era spettacolare: le condizioni di stau, che mi erano state preannunciate da Roberto, portavano dalla pianura cumuletti bianchi e batuffolosi, forse 200 metri sopra il pendio, che passavano veloci e si dissolvevano appena superato il crinale. Ho cercato di documentare lo spettacolo facendo un piccolo video in time-lapse con la compattina digitale, visibile qui a lato.
Verso le cinque e mezza, dopo un paio di video e di prove radio, mi sono reso conto che il vento aveva ruotato da Grecale a Tramontana e non mostrava più i macroscopici cambi di intensità di prima. Mi sono quindi preparato, con calma, agganciandomi la radio al collo e reggendo il Blade nel vento per sentire se mi sembrava "portare" a sufficienza. L'impressione non era delle migliori, mi pareva che il modello non scoppiasse certo dalla voglia di prendere il volo. Mentre mi spostavo per cercare il punto migliore ho messo un piede in fallo e per non perdere l'equilibrio ho invece perso la presa sul modello. Mi volto verso il Blade e vedo che rimane praticamente fermo nell'aria! Allungo il braccio per afferrarlo ma si è già alzato a sufficienza da farmi agguantare solo aria, evidentemente il Blade ha più voglia di volare di me! Riporto la destra sul radiocomando e comincio a pilotarlo in un volo turbolento per i primi metri, ma poi via via sempre più bello, uscendo dalla dinamica del pendio per cavalcare alcune potentissime termiche che lo hanno portato per due volte a cento metri sopra il crinale.
Ormai so che in condizioni di ventilazione dai quadranti settentrionali il Faiallo regala atterraggi "interessanti"; anche oggi non ha fatto eccezione, richiedendomi numerosi passaggi ricchi di adrenalina perché ogni volta che entravo "dietro" il crinale per atterrare uscivo più veloce di prima, come se si instaurasse una specie di dynamic soaring. Alla fine comunque ho riportato il Blade al suolo; la verifica del contatore di disturbi radio della Schulze mi ha confermato che con l'antenna allungata i disturbi sono molto diminuiti (da 4 a 8 in oltre 20 minuti di volo).
2 commenti:
Ciao,
bel racconto!
E apriamo anche alla multimedialità ! Complimenti!
Come appassionato meteo apprezzo sempre i filmati in time-lapse si capiscono molte cose sul moto delle nuvole e delle correnti che le governano
Bravo
P.S. poi ci devi spiegare quella del Bladepotter fermo in aria senza lancio... ;-)
Eheheh... fortunaccia, non so come altro spiegarlo! Mi è sgusciato dalla mano e ha cominciato a veleggiare per conto suo senza avanzare né arretrare, senza mettersi a cabrare o picchiare, stabile sull'asse di rollio. Ha una testa sua, quel modello...
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