Arrivo sul pendio verso le 14.30, dopo un paio di chilometri di coda proprio prima del casello di Masone. D'altra parte è festa, e con una giornata così bella e con temperature tornate nella norma è chiaro che la gente si sposta verso il mare. Questo non vale, ovviamente, per gli amici del Gabbiano R/C, che approfittano della ventilazione settentrionale per sperimentare il "solito" pendio in condizioni, per il luogo, "insolite" (la ventilazione estiva, infatti, risente degli effetti del mare e tende ad essere in prevalenza meridionale).
Sul sito di volo trovo un modellista acquese che solitamente vola al Turchino ma che oggi ha cambiato pendio perché laggiù non si vola bene con la tramontana. Poco dopo arrivano anche Paolo, Stefano e Monica, e una consistente parte della compagnia del Turchino che, come loro solito, si piazza non sulla sommità del colle ma lungo la larga "schiena" che si trova una decina di metri più in basso. Sopraggiunge Roberto con la famiglia e si ferma presso il gruppo del Turchino per invitarli a salire più in alto, ma la risposta è negativa: "voi volate lassù perché avete degli schitimiri (sic — sarà dialetto savonese?) e dei galleggioni, noi preferiamo qui". Nessuno dei nuovi arrivati si preoccupa di farci conoscere le frequenze radio utilizzate, quindi scendo presso l'accampamento degli amici per espletare questo minimo adempimento di sicurezza: effettivamente noto che il loro hangar è ben fornito: un DG-600 e un ASW24, entrambi di aperture importanti, oltre a un trainer, un tuttala e un deproncino.
Come è mia abitudine, il primo "schitimiro" a uscire è il Micro Spark. Mi accorgo subito che l'aria in prossimità del pendio è molto turbolenta, e che per volare più tranquilli è necessario uscire e cercare qualche termica. Paolo, uscito con il Titoletta, conferma la mia impressione. Provo qualche circuito in dynamic soaring sul pendio sud e vedo che si riesce bene e con facilità: la separazione è nettissima, e anche se le velocità raggiunte non solo alte (il vento è solo a 20 km/h) l'ala fischia che è un piacere sentirla.
Dopo che anche Roberto ha saggiato l'aria con il suo Silent Dream, è il turno di Stefano che, fresco fresco dal suo primo volo da solista, ripete l'exploit completando da solo il volo e il circuito di atterraggio. Quest'ultimo risulta più semplice di quanto non si sia visto nelle ultime occasioni di Tramontana (vedi il post di domenica 3 aprile), soprattutto perché individuiamo un "canale" di aria priva di turbolenza in cui il modello scende bene e piatto. Ciò non toglie che io riesca con il Micro Spark a fare un brutto atterraggio con capriola sulla punta dell'ala: fortunatamente la vite di unione tra ala e fusoliera "salta" come previsto e il modello non riporta alcun danno.
Intanto, "da sotto" esce in volo il bellissimo DG-600. Il primo lancio si conclude con un sonoro "vrank" sui cespugli di nocciolo, ma il secondo tentativo ha buon esito e il modello passando da una termica all'altra rimane in volo due ore esatte. Bella prova, non c'è che dire! Anche gli altri modelli degli amici del Turchino escono e volano a lungo senza problemi, con l'unica eccezione del tuttala che sembra avere problemi di troppa escursione dei comandi.
Anche il mio Blade dà buona prova, dapprima con metà ballast e poi senza perché le condizioni non lo consigliano più. Il circuito di DS con il vento da Nord è meno nervoso e riesce complessivamente meglio di quelli visti nelle ultime settimane.
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