Il meteorologo ci ha "preso" ancora una volta! Stamattina tanto le webcam di Genova quanto i METAR raccontavano di una brutta giornata, con nuvole molto basse e buona probabilità di pioggia; accantono quindi l'idea di recarmi sul pendio ligure, perché è chiaro che non troverei nulla di buono. Passo invece a caricare il pacco di celle per il Falcon elettrico, pensando di poter almeno cercare qualche termica sul campo di Asti. La batteria purtroppo non collabora (ben 3 celle segnano zero volt... è proprio un "pacco"!) ma nel frattempo sento il vento che soffia sempre più forte contro le tende delle finestre. Sporgo un braccio con l'anemometro e vedo che segna oltre 20 km/h... interessante! telefono subito a Gavino, "titolare" del pendio di San Martino Alfieri in cui mi ero recato recentemente con Roberto, ma lui raffredda il mio entusiasmo dicendomi che effettivamente c'è un po' di vento ma nulla di significativo. Decido di aspettare un po' e poi andarlo a trovare ugualmente, e verso le 17.30 sono a San Martino: il vento è ottimo, dai 27 ai 35 km/h anche se con un po' di turbolenza; monto il Micro Spark e ragiono sul da farsi. La campagna del Monferrato è di solito caratterizzata da venti molto deboli, dovuti allo schermo delle Alpi; oggi il vento c'è, ma riuscirà a dare sostentamento con un pendio dolce e non lunghissimo? Una spallata e lascio a terra i dubbi: il modello esce e trova il sostegno dell'aria; gli faccio seguire il pendio e poi inverto la direzione con la consueta virata verso l'esterno. Però l'ho rallentato troppo, e scende in planata nell'erba alta. Ricupero e rilancio, e questa volta lo lascio correre... è come essere al Faiallo! non occorre nemmeno "grattare" il pendio, il Micro Spark prende quota senza problemi, e sale ancora meglio quando comincio a spingerlo verso l'esterno del pendio. Certo l'aria non è laminare, e un modello con poca inerzia come il Micro ne risente con una traiettoria agitata e "sporca", ma... vola ed è veloce come deve essere.
Sopraggiunge intanto Gavino, anche lui stupito della forza del vento, e dal fatto che sono in volo con un modello da pendio senza motore. Dopo qualche passaggio veloce ed un paio di acrobazie inizio lo studio del circuito di atterraggio, e dopo solo un passaggio il modello si posa tranquillamente al suolo. Il timer segna 25 minuti. Il mio primo volo "sotto casa" con dinamica da pendio! incredibile!
Spinto dall'entusiasmo, passo a montare il Blade. So che è un modello più efficiente del Micro Spark, per cui non mi aspetto problemi nel fare quota, ma l'atterraggio mi lascia qualche apprensione. Chiedo a Gavino di effettuare il lancio. "Vuole andare via", mi dice, ma gli raccomando di dare comunque una bella spallata perché non ci sarà la trazione del motore brushless del Falcon a cui è abituato. Tre passi di corsa e il Blade è in aria, già prima della prima virata è dieci metri sopra di noi. L'efficienza c'è, si vede da come sale, e la buona inerzia fa sentire meno le turbolenze del vento. Nel giro di una decina di passaggi è altissimo, e comincio a investire la quota in qualche acrobazia: looping, mezzo otto cubano inverso, tonneau orizzontale, scampanata. Anche le semplici basi con virate a coltello danno grande soddisfazione: sentire il fischio del Blade davanti allo sfondo della valle del Tanaro è del tutto eccezionale. Atterro dopo 27 minuti di volo con una discesa quasi verticale aiutata dall'efficacissimo butterfly del Blade, e nonostante un malevolo buffetto d'aria che fa inclinare l'ala a soli tre metri dal suolo.
Sono contentissimo, anche Gavino è stato colpito dall'eccezionalità delle condizioni. Una giornata da segnare sul calendario!
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