domenica, ottobre 09, 2005

"La famigghia... è una cosa importante"

(La famiglia dei Blade, ovviamente, non quella di Don Vito Corleone...)
Approfittando di una giornata di bel tempo che ha fatto seguito ad una settimana pessima, oggi ho portato il nuovo Superblade sul pendio del Faiallo per il collaudo. Arrivo contemporaneamente a Roberto sul sito di volo, dove già ci attendono Stefano, Valter e Giancarlo. Il vento soffia da Nord a circa 25 km/h. Monto velocemente i due Blade e faccio le prove radio: per il Superblade tutto OK, ma il Blade da 1.9 metri mostra qualche problema di ricezione. Rivedo davanti agli occhi il film del sabato precedente, e decido di provare a spostare l'antenna all'esterno della fusoliera; putroppo nel Blade c'è pochissimo spazio e per estrarre l'antenna devo estrarre la radio e per questo devo staccare tutte le spinette dei servi. Francesco e il Superblade in posa al FaialloIn poche parole ci vuole quasi mezz'ora, ma dopo l'intervento i disturbi sono completamente spariti: che i guai radio di sabato scorso fossero un problema locale al mio ricevitore? Certo è vero che anche Roberto ha avuto qualche disturbo di troppo, e che è ormai da un pezzo che volo con l'antenna in fusoliera... il caso non è chiaro ed è ancora aperto.
Mentre ritorno dalla prova radio Roberto mi sollecita al collaudo del Superblade, perché il vento è diminuito di intensità e soprattutto è diventato molto laminare. Affido dunque il modello a Roberto per il lancio, provo tutti i comandi e... via! Il modello è un po' cabrato e tende a rallentare troppo, metto giù un po' di tacche di trim e la traiettoria si stabilizza. Lascio che il modello vada per conto suo per impararne il comportamento, e vedo che pur essendo stabile tende a sentire molto ogni movimento dell'aria. Sale in termica che è una bellezza, ma il carico alare è basso (paragonabile a quello del Blade piccolo) e perciò velocità e capacità di tenere l'energia non sono all'altezza. Ci vorrà sicuramente qualche etto di ballast.
Dopo una ventina di minuti di volo faccio qualche prova con il butterfly per trovare la giusta compensazione e inizio a provare i circuiti di atterraggio. Il Superblade non vuole scendere, occorre arrivare molto basso e dispiegare completamente il butterfly per riuscire a posarlo sul terreno. Collaudo positivo e primo volo concluso a 22 minuti!
Mentre mi riprendo dalla tensione (non avevo mai portato un modello oltre i 2 m e non mi aspettavo la risposta "lenta" ai comandi favorita anche dalla bassa velocità), vedo uscire Roberto con l'ASW 24 di Stefano, che ha bisogno di trim, e poi con il Merlin. L'opinione di Roberto, confermata da Valter e Giancarlo, è che le condizioni stiano indebolendosi al punto da non riuscire a stare in aria. L'anemometro segna circa 22 km/h orizzontali e 10 verticali... non molto ma neanche troppo poco per il Blade. Me lo faccio lanciare da Stefano perché si tratta di collaudare le riparazioni fatte in settimana e preferisco avere le mani sui comandi, ma non ce n'è bisogno: il modello fila via dritto e tranquillo come al solito, non ha preso cattive abitudini. Non c'è la minima traccia di problema radio (ma non mi fido a provare il DS... troppo pericoloso visto che la causa dei disturbi non è ancora chiarita). In confronto al Superblade scarico, il Blade normale vola come su un binario, senza tentennamenti dovuti all'aria che attraversa. Certo non sale come il fratello maggiore, ma vedo con piacere che è rimasto lo stesso anche dopo i miei interventi con resina, tessuto di vetro e stucco.
Riportato a terra il Blade, mi faccio lanciare di nuovo il Superblade per un secondo volo. Le condizioni di vento sono più laminari di quanto non fossero prima, e mi godo veramente il volo. Il Super è davvero efficientissimo, e quando lo avrò caricato a dovere sono certo che si metterà anche a correre come piace a me.

1 commento:

Anonimo ha detto...
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