venerdì, febbraio 26, 2010

Prima prova autonomy 2010

Grazie a un colpo di fortuna considerevole, che ha fatto arrivare una giornata di sole in mezzo a due perturbazioni gonfie di pioggia, domenica scorsa si è disputata a Molinella la prima prova del campionato Autonomy 2010. Venti concorrenti divisi quasi a metà tra le categorie S e L, prima uscita del nuovo regolamento e... meteo ventoso con circa 5-6 m/s di brezza! Il vento ha ovviamente determinato la tattica e la difficoltà della gara: lasciarsi portare sottovento dalle termiche e giudicare bene il momento di tornare a casa sono stati due fattori fondamentali per fare il tempo ed evitare di sprecare energia.
Pur con una partenza lenta, sono riuscito da subito a prendere delle belle termiche che mi hanno reso fiducioso per il prosieguo della gara. Alcuni lanci sono stati, naturamente, in "buca" e per tre volte ho deciso di abortire il volo piuttosto che dare altro motore e proseguire, gettando lo scompiglio tra i cronometristi che non erano preparati a questa tattica forse poco usuale. Altri lanci sono stati premiati da termiche spettacolari, anche oltre i 2 m/s verticali, tuttavia era necessario essere disposti a seguirle al limite della vista per sfruttarle al meglio. Gli alberi e la presenza di no fly zone, non da tutti rispettate, hanno reso più movimentato il tutto pur senza causare reali difficoltà.
Alla fine ho completato 18 lanci con 17 atterraggi, qualificandomi al secondo posto dietro a Paolo Dapporto che ha fatto 18 pieni e 18 atterraggi; terzo Massimo Verardi quindi ancora 3 Pike Perfect nelle prime tre posizioni.
Guardando in retrospettiva il log della giornata, mi accorgo che con le basse temperature (circa 9-10 gradi) le batterie hanno reso significativamente meno dell'atteso (2280 mAh anziché i 2420 mAh rilevati a temperatura ambiente), dandomi un guadagno di quota totale di 1690 metri. Il numero di accensioni del motore è stato molto rilevante: 34 accensioni su 18 voli, quasi 2 per ogni volo; questo è anche dovuto alla necessità, presentatasi in alcune occasioni, di ricorrere al motore per poter rientrare in campo da sottovento: con il vento, un modello più pesante e con maggiore energia imbarcata avrebbe sicuramente pagato.