martedì, ottobre 26, 2010

Altezza = Energia

Domenica scorsa a Molinella ho fatto, testimone Bruno Giacomin, un esperimento che avevo in mente da qualche tempo. Da qualche tempo sto infatti gingillandomi con l'idea che si possa usare il limitatore di energia incorporato nell'UniLog per limitare in modo efficace l'altezza raggiungibile con una salita sotto motore, anzi in un modo ancora più efficace di quello ottenuto con i limitatori barometrici, in quanto teoricamente impossibile da ingannare con le manovre di "zoom" che tolgono il sonno a tanti modellisti. Siccome l'energia necessaria a sollevare un oggetto ad una certa altezza è direttamente proporzionale all'altezza voluta e alla massa dell'oggetto, un limite di energia basato sulla massa dei modelli porterebbe "automaticamente" anche modelli diversi ad avere lo stesso potenziale di salita; fare o meno lo zoom a quel punto non avrebbe conseguenze pratiche sull'altezza raggiungibile, sarebbe semplicemente un diverso "mix" in una somma di energia cinetica e potenziale gravitazionale che è comunque limitata dal plafond assegnato.
Naturalmente, siccome sto parlando di un limite di energia elettrica che passa dalle batterie all'impianto di propulsione, non è pensabile che tutta l'energia misurata diventi energia meccanica e quindi salita. La catena di propulsione avrà un suo rendimento, e questo lascia al modellista il compito creativo di trovare la combinazione più efficiente per assicurare il migliore risultato.
Per farmi un'idea del rendimento dei miei impianti, sono andato a riprendermi il log di una passata Autonomy: 1690 metri di salita totale, con un consumo di energia di 91 kJoule. Per far salire di 1690 metri un modello di 2,45 kg "basterebbero" 40 kJ, quindi il rendimento della mia catena di propulsione è circa il 44%.
A questo punto, l'esperimento: ho preso il modello che avevo con me a Molinella, pesante 2570 grammi, ho collegato l'UniLog in configurazione limiter e ho attivato la limitazione a 150 Watt*minuto. Tenendo conto della massa del modello e del rendimento, i miei calcoli prevedevano una salita di 157 metri. Il risultato effettivo è quello che si vede a fianco: pronostico rispettato con grande precisione. E sembra in effetti che il limiter non si sia fatto ingannare dall'inerzia che il modello possedeva nel momento in cui il motore si è fermato (rende inutile lo zoom, insomma). Ci vorranno altre prove, ma sono ottimista.

lunedì, ottobre 25, 2010

Gara FXJ a Molinella

Ieri sono stato a Bologna alla seconda gara FXJ. Ho partecipato con il mio Pike Perfect elettrico, usando una batteria LiPo 4S da 2250 mAh che avevo acquistato tre settimane fa sulla strada per Nervesa. Solo 8 concorrenti in classe Open, tra cui un buon numero di Toscani, e ho rischiato seriamente di chiudere in ultima posizione!
Purtroppo ho pagato caro l'avere affrontato qusta gara con approssimazione. Prima di tutto ho acquistato e usato una batteria esageratamente pesante per questo compito, e per di più l'ho montata su un modello già di per sé piuttosto carico. Le condizioni a Molinella erano di planata pura, si è vista una sola termica in 6 lanci, e purtroppo il mio modello scendeva più velocemente degli altri. Non si è trattato di scelte tattiche sbagliate, ho volato col gruppo: avevo semplicemente preso la cosa sottogamba e il modello non aveva un setup adeguato. Peccato, terrò presente per la prossima volta.
Ha vinto meritatamente Max Verardi, seguito per pochissimo da Bruno Giacomin che ha a sua volta preceduto Paolo Dapporto.

venerdì, ottobre 15, 2010

Gara Autonomy F5J a Torino

10-10-10: data cabalistica per la quinta prova di campionato Autonomy a Torino, presso il campo del gruppo The Eagles. Giornata uggiosa canavesana, ma che ci ha regalato belle termiche e reso divertente una gara che sulla carta sembrava molto difficile.
Comincio col dire che ha vinto anche stavolta, conquistando così il terzo 1000 che gli assicura il titolo di campione, Massimo Verardi. Max per l'occasione si è fatto aiutare dalla moglie Angela, che più che helper è stata un coach inflessibile che lo ha costretto ad un ritmo serrato: vola - atterra - rilancia praticamente senza interruzioni. Max ha così completato la bellezza di 26 voli pieni (e nessun "non pieno"!) nel tempo operativo, salendo nuovamente sopra quota 10000. Al secondo posto sono arrivato io, con 22 pieni e un non pieno: distacco abissale, ma sono contento perché il modello ha volato benissimo con l'ala nuova, permettendomi grandi soddisfazioni come il recupero da 10 metri che il log raffigura.

lunedì, ottobre 11, 2010

Terza prova C.I. F3J 2010

A Nervesa della Battaglia, il 3 ottobre, si è disputata l'ultima prova di campionato italiano F3J. Venivo da una settimana di trasferta a San Marino con i modelli al seguito, e sono arrivato al campo piuttosto "cotto", forse troppo per poter apprezzare come merita lo splendido "scrigno" dell'aviosuperficie del gruppo Jonathan, e soprattutto il suo contenuto di aerei storici. Un Fokker DR1 e un De Havilland Tiger Moth sul campo, un P-51, un Morelli M100 e soprattutto un Wright Flyer nell'hangar... qualcosa che meritava di essere visto con più calma e la mente meno stanca.
La tranquillità ha continuato a mancarmi anche il giorno seguente, complice l'irritazione per matrici non tanto "randomiche". Primo lancio brutto, al secondo mi sono addirittura dato il modello sugli stinchi. Ho dovuto aspettare il terzo lancio per rimettermi in carreggiata, con un bel 1000. Dopo un fortunoso cambio di matrici al quarto lancio ho bissato il 1000, addirittura contro Marco Salvigni grazie ad un migliore punteggio di atterraggio. Poi di nuovo non bene al quinto e sesto lancio, in condizioni in cui bisognava volare in pendio sul Montello e resistere il più a lungo possibile senza termiche apprezzabili.
Ho finito la gara in ventesima posizione, e sul podio sono saliti Thomas, vincitore, Marco Salvigni, secondo, e Giovanni Gallizia, terzo. Marco Salvigni è campione italiano 2010, seguito da Marco Generali e Fulvio Salvigni. I conti hanno poi rivelato che la coppia di testa di questa gara è anche riuscita nell'impresa di occupare i primi due posti della classifica di formazione della squadra, evitando così i trial che invece sono appannaggio di Marco Generali, Federico Montanini e ben 4 Gallizia: Filippo, Giuseppe, Alberto e Giovanni.