lunedì, ottobre 26, 2009

Gara Autonomy a Cremona

Domenica sono andato a Cremona per partecipare, dopo circa tre anni, alla mia seconda gara di Autonomy F5J. Per l'occasione ho ovviamente usato il mio nuovo Pike Perfect Electro, che però era rimasto danneggiato ad una tip proprio il giorno prima della gara in una collisione al campo di Asti; grazie alla gentilezza di Thomas ho però sostituito i due pannelli alari esterni con quelli del suo ET, così ho anche potuto provare dal vivo un "upgrade" alla apertura maggiore.
La gara di autonomy, com'è noto, consiste nell'effettuare il maggior numero possibile di voli da 6 minuti l'uno nell'arco del tempo operativo di 3 ore e 30 minuti. All'aspetto puramente volovelistico la formula di gare aggiunge un elemento tattico legato al buon uso del tempo motore a disposizone e della finestra di volo.
A Cremona abbiamo trovato una giornata fredda, ma con condizioni decisamente tuonanti! Già dopo venti minuti circa dall'apertura della finestra Max Verardi ed io abbiamo cominciato a lanciare, trovando subito abbondanza di termiche, sin da bassa quota e facili da seguire. Al mio primo volo mi sono stati sufficienti 12 secondi di motore, e al quarto lancio avevo consumato solo un minuto di autonomia; Max dal canto suo stava facendo meglio di me con 5 lanci a un minuto di tempo motore. Grazie al nostro buon affiatamento le cose hanno subito cominciato a funzionare con un buon ritmo: Thomas lanciava un modello, poi l'altro, si volava lo slot, all'atterraggio lasciavamo a Thomas il cartellino e gli indicavamo la direzione in cui desideravamo il nuovo lancio. Così, mentre stavamo volando il nuovo slot Thomas andava a consegnare i cartellini e tornava, pronto per l'atterraggio. Una interpretazione fordista del volo in termica, non c'è che dire: una vera catena di montaggio!
Le condizioni sono rimaste buone per tutto il tempo operativo: a circa due ore dall'inizio, al diciassettesimo lancio con circa 6 minuti e mezzo di motore consulato, ho capito che il limite sarebbe stato il tempo operativo e non l'autonomia del motore. Ho allora iniziato un "forcing" per ridurre il distacco di tre lanci che mi separava da Max, e così il ritmo è ulteriormente aumentato. Alla fine del tempo operativo Max aveva totalizzato 27 lanci pieni e un non pieno, io 25 pieni e Dapporto 22 pieni. Con un rapido conteggio dei punti lasciati in atterraggio (non è così facile come sembra mettere un modello di 2,5 kg nel cerchio di 10 metri senza poterlo "puntare" in terra come facciamo in F3J) è stata stilata la classifica finale: ha vinto Max Verardi, seguito da me e quindi da Dapporto. Il punteggio di Max è stato superiore ai 10500 punti, il mio di 9800 punti e quello di Dapporto di 8700 punti circa; del tutto eccezionali se consideriamo che il record in Autonomy era fino a quel momento stato di 7055 punti!
Così ho avuto la soddisfazione di portare a casa il mio primo trofeo. La gara è stata sicuramente condizionata da un lato dalle condizioni eccezionalmente buone, dall'altro dalla abitudine di noi piloti F3J a leggere l'aria che ci ha permesso di risparmiare al massimo l'energia delle batterie. Il log mi dice che in media 50 metri di salita mi sono stati sufficienti per completare lo slot, ma ci sono stati slot completati con soli 30 metri! D'altra parte la formula autonomy offre il vantaggio, rispetto alla F3J "classica" di poter lanciare già nella direzione dove si capisce che c'è la termica, senza "perdere tempo" a lanciare nella direzione obbligata dal traino per poi dirigersi nella zona promettente.
La prossima gara sarà a metà novembre a Molinella: sarà di certo una gara interessante anche perché gli altri concorrenti arriveranno agguerriti e decisi a rendere la pariglia agli F3J. Speriamo di divertirci quanto a Cremona!

martedì, ottobre 06, 2009

Terza prova C.I. F3J Lodi

Domenica abbiamo disputato a Lodi l'ultima prova di campionato italiano F3J. Pur con una data un po' avanzata il meteo è stato buono, senza nebbia nonostante l'alta pressione persistente, e con temperature ancora estive.
La gara è cominciata con un minuto di silenzio per ricordare Andrea Grasselli, scomparso in un incidente venerdì scorso. Avevo conosciuto Andrea a Rieti, dove ci aveva aiutati come direttore di gara, sono rimasto molto colpito dalla perdita.
Nel complesso non è stata una gara difficile, benché sia riuscito a rovinarla con un volo appena decente alle 9.30 in apertura di gara, un buco di soli 6 minuti al secondo lancio e un fantastico overfly in chiusura. Quest'ultimo è stato proprio un peccato, avevo avuto molta fortuna in quanto mi ero accorto di una poiana in termica proprio sulla mia verticale al lancio, avevo quindi deciso per un traino aggressivo con passaggio in volo rovescio allo zoom seguito da mezzo tonneau, avevo agganciato la termica e l'avevo seguita per tutto il tempo operativo per poi rovinare tutto per avere voluto strafare. "Troppo sgargiante", avrà sicuramente detto Carletto. Pazienza, posizione finale sotto la metà classifica e ci sta tutta: anche lasciando perdere l'overfly, leggere l'aria è ancora un'arte che non posseggo.
La gara è stata vinta con 6 (sei!) 1000 da Marco Salvigni, secondo Filippo e terzo Alex. Dal momento che era l'ultima gara della stagione è stato anche momento di verdetti per il campionato italiano e per la selezione della squadra: il nuovo campione italiano è... il vecchio, cioè Marco Salvigni, secondo Filippo e terzo Marco Generali; in Francia andranno Marco Salvigni, Massimo Verardi e Marco Generali.