venerdì, maggio 25, 2007

Riparazione allo Stork

Nel corso dell'ultima gara ho danneggiato il terminale alare destro dello Stork, in uno scontro in volo con il modello di Andrea Cassinis. Il danno non è strutturale: si è aperto il bordo d'entrata, e per tratto di una decina di centimetri lungo l'apertura per circa quattro centimetri lungo la corda lo stratificato è delaminato. Ieri ho spennellato di resina molto liquida l'interno, posando anche due pezze di tessuto da 45 g/m², ho chiuso con un impasto di microballoon il bordo, ho applicato due pezzi di PET da 7/10 all'esterno a mo' di controstampi e ho cercato di comprimerci contro lo stratificato gonfiando un palloncino all'interno. Il risultato è stato soddisfacente, per cui oggi ho sverniciato la parte, ho applicato il solito impasto di resina e microballoon nelle fratture e ripristinato una pelle di vetro esterna. Ora la resina sta polimerizzando, poi domani potrò fare le stuccature che inevitabilmente si renderanno necessarie. Mi sono posto come obiettivo di rimanere in 5 grammi di peso aggiunto.

domenica, maggio 20, 2007

Prima prova C.I. F3J 2007

Gara F3J, oggi: a Sant'Angelo Lodigiano si è disputata la prima prova del campionato italiano 2007. Ci siamo ritrovati in 25 concorrenti e abbiamo gareggiato per 6 round regolari e due fly-off. La giornata è stata soleggiata e decisamente calda: una inversione termica bassa impediva la formazione dei cumuletti "segnalatori", e il vento in quota trasformava le scie di condensazione degli aerei in cirri filamentosi; le condizioni sono state abbastanza facili per tutta la mattinata, poi sono diventate più tecniche e difficili e gli ultimi tre lanci hanno fatto la selezione. Sono riuscito a volare in un modo che mi ha soddisfatto, benché abbia "bucato" un volo di troppo: lo Stork ha risposto benissimo, senza più tracce della brutta tendenza alla vite che mi aveva preoccupato a Forlì, e ha saputo sfruttare bene quasi tutte le ascendenze. Purtroppo il modello è tornato a casa danneggiato, a causa di uno scontro in volo al terzo round, comunque la riparazione non sembra essere difficile.
Ho chiuso la gara in undicesima posizione, e dopo i fly-off sul podio sono saliti Francesco Menozzi (terzo), Carletto Gallizia (secondo, e primo junior) e Marco Generali (primo). E' doveroso ringraziare tutta l'organizzazione, l'Aero Club di Lodi e la squisita ospitalità di Giuseppe Gallizia.

domenica, maggio 13, 2007

Flight Data Recorder: la scatola nera

Nel week-end appena trascorso ho collaudato l'ultima aggiunta al mio parco di gadget elettronici: il Flight Data Recorder della Eagle Tree Systems. Mi sono deciso all'acquisto per soddisfare la mia curiosità di confrontare il comportamento dello Stork con il comportamento del modello numerico che ho elaborato per simularlo.
Oltre al sensore di altitudine, che già avevo nel LoLo, il FDR della Eagle Tree può registrare altri quindici canali, collegando alla "scatola nera" i sensori appropriati: accelerazioni, temperature, correnti, tensioni, numero di giri. A me al momento interessano solo due dati barometrici: la pressione statica e quella dinamica, rilevata da un tubo pitot, da cui il software incluso può ricavare altitudine e velocità all'aria. Con questi due dati posso stimare facilmente il rapporto tra velocità all'aria e velocità di discesa, e verificare sperimentalmente la curva polare che in precedenza avevo calcolato.
Benché la "scatola nera" sia più piccola di molte riceventi, non sono riuscito a montarla nella fusoliera dello Stork senza dover rivoluzionare tutta la sistemazione dei componenti. Ho così effettuato i primi voli montandola, insieme alla batteria di alimentazione e al tubo pitot, sull'estradosso dell'ala e fissandola con del nastro adesivo. Una sistemazione sicuramente non ideale, che sicuramente induce resistenza e che induce (come ho scoperto) pure variazioni nel trim, ma sufficiente per controllare il funzionamento del sistema. Nei voli di prova ho potuto verificare che lo Stork vola nel trim da termica a 10 m/s, il che è ancora decisamente al di sopra della velocità che consentirebbe la minima caduta (8 m/s), tuttavia mi sono reso conto che non riesco a trimmarlo a una velocità inferiore perché se dò troppo trim si innescano oscillazioni lungo l'asse di beccheggio che producono un volo discontinuo e non certo piacevole. Per arrivare alla velocità di minima discesa senza questi effetti collaterali dovrei arretrare il baricentro, ma per farlo dovrei prima imparare a volare più arretrato senza gli altri effetti collaterali, ancor meno piacevoli, visti a Forlì.
In soli due giorni di prove, insomma, il FDR mi ha già fornito spunti interessanti. Incidentalmente ho anche individuato un "bug" del software di gestione, o forse del firmware stesso, che ho già sottoposto all'assistenza tecnica della Eagle Tree. Nel frattempo, dopo la gara di F3J in programma domenica, cercherò di studiare un modo per installare stabilmente il FDR nella fusoliera dello Stork.

lunedì, maggio 07, 2007

Come to the Dark Side... it is your destiny!

L'amico Andrea mi scrive che ha provato a fare DS da un argine con un modelletto, e... c'è riuscito! Il Lato Oscuro ha un nuovo adepto.

martedì, maggio 01, 2007

Ponte... aereo

Dopo la gara di Forlì sentivo il bisogno di passare un po' di tempo ai comandi dello Stork per riprendere confidenza con il modello. Il lungo ponte festivo che si è appena concluso prometteva bel tempo e tempo libero da passare al campo di volo; in realtà mi sono lasciato un po' prendere la mano, e tra pista e pendio ho passato col naso in aria tutti i giorni del ponte, a parte un pomeriggio speso dietro a problemi idraulici in casa.
Per mitigare la tendenza alla vite che mi aveva penalizzato a Forlì ho riportato il baricentro dello Stork a 117 mm. Alla prova di volo, il modello è risultato più tranquillo ma se lo rallento troppo lo stallo di estremità e la conseguente vite sono pur sempre dietro l'angolo, sarà comunque necessaria un po' di attenzione nei prossimi impegni.
Lo Stork non è comunque l'unico modello ad aver preso aria sotto le ali in questo ponte. Ho fatto pratica di F3K con l'Ice Fire, e credo di avere fatto qualche passo in avanti nella tecnica di lancio, e sono finalmente riuscito a tornare in pendio, al Faiallo, con il Blade e il Fredy. Al Faiallo ho anche trovato la compagnia di Andrea, un modellista parmense che avevo conosciuto l'anno passato alla Cappelletta, che ha volato con un Whisper e un Kobuz e a cui ho potuto mostrare un pendio veramente bellissimo, tutto verde e fiorito, con vento di mare deciso ma laminare, che mi ha permesso un buon dynamic soaring.
Per chiudere il ponte, oggi ho visto volare il nuovo modello da F3B di Carlo, il Radical, un modello curatissimo dal punto di vista aerodinamico (non c'è un solo comando esterno, tutto è non solo carenato ma addirittura interno alla struttura), leggero ma incredibilmente rigido e capace di accelerazioni spettacolari. Carlo mi è parso molto soddisfatto, gli auguro che il nuovo Radical lo possa assistere al meglio nei prossimi campionati del mondo di F3B.