mercoledì, febbraio 14, 2007

APATREND

Domenica, giornata di collaudo anche per me.
Nei giorni precedenti visto che le ali del Trendy non erano ancora pronte per il volo sono stato preso da un momento di follia pura. Rifacendomi al romanzo di Mary Shelley e immedesimandomi nei panni del Dott. Victor Von Frankenstein ho dato vita alla mia creatura! Indubbiamente accoppiare l'ala dell'Apache (profilo RG15) con la fusoliera del Trendy per sostituire le ali originali (profilo SD7055) non era un'idea brillante, ma si sa che certe volte a certi esperimenti non si può resistere.
Per prima cosa, visto che la corda alare dell'HLG è maggiore di quella del Trendy ho dovuto asportare il materiale in eccesso dalla fusoliera per avere un piano d'appoggio ottimale tra le superfici avendo cura di non compromettere l'angolo d'attacco finale e il DL. Ovviamente anche i fori per il fissaggio non corrispondevano e quindi ho dovuto costruire una piastra aggiuntiva per le viti posteriori e riallineare il foro per quella anteriore. Perso un po' di tempo per cercare di fare un lavoro preciso ho potuto assemblare il tutto e il risultato finale non era malaccio; se escludiamo la finitura a stucco a spruzzo e l'abbinamento colore ali-piano di coda...
Al lancio di prova per valutare le doti di planata il modello ha risposto in maniera impeccabile e confortato da questo ho assemblato la fusoliera con il muso elettrificato per poter provare un po' più a fondo il mio "APATREND". Una volta in volo (devo ringraziare Francesco per l'assistenza al lancio) il modello ha dimostrato un'ottima risposta ai comandi (forse qualche millimetro in meno sulle escursioni sarebbe meglio) e una stabilità da manuale; unico neo la risposta del motore che non è stata assolutamente positiva, ma tutto sommato è andata in secondo piano, oscurata dalle ottime doti di volo del mio ibrido... a questo punto non vedo l'ora di provarlo in versione pendio per poter apprezzare meglio il suo volo.
Dopo il volo anche i miei due compagni (chi di più, chi di meno) hanno dovuto ricredersi sul volo della mia creatura e quella forse è stata la cosa più soddisfacente!

lunedì, febbraio 12, 2007

Meglio di così!

Bella giornata quella trascorsa nell'Astigiano.
In una sola giornata (invernale...) abbiamo potuto apprezzare il volo in pista grazie alla sempre gradita ospitalità del gruppo astigiano e poi, nel primo pomeriggio, in un piccolo pendio nell'interno. Ho potuto collaudare il Cumulus con le LiPo e Speed 400 ridotto: debbo ammettere che la modifica ha portato nuova linfa all'aliante in questione, infatti la salita è risultata fin troppo energica (meglio così) e le caratteristiche di volo hanno avuto giovamento dal peso ridotto. Poi mi sono pur "beato" di apprezzare (anche provandolo) il DLG di Franz che ha dato ottima dimostrazione di tenere anche delle termiche "micro"; bello vederlo planare a basssima quota e vederlo riguadagnare la stessa quota dove altri alianti sono già in corto finale... inoltre (ma lo descriverà meglio Doctorwind) mi sono gustato l'ibrido ovvero l'Apatrend. Dopo una pausa "cibatoria" abbiamo deciso di andare alla "chiesetta"; il calendario dice "11 febbraio" ma la natura e la temperatura è da fine marzo. Sul pendietto dopo alcuni lanci a vuoto la condizione matura improvvisamente e regala a tutti noi una eccellente ora di volo "fine". La condizione termodinamica ci permetteva (grazie ai nostri DLG) cose impensabili ad altri tipi di veleggiatori... addirittura pure un pò di acrobazia, passaggi radenti sul pendio e quant'altro serve a far apprezzare un volo di fino in un contesto paesaggistico notevole ed in ottima compagnia! Per le foto: nella prima in alto vediamo l'Ice Fire di Franz in un "sottovento" che si trasformerà in un passaggio radente, nella seconda l'Apache di Doctorwind che spirala in termica.

venerdì, febbraio 09, 2007

Roulette Russa (2)

Come si nota dalle immagini qualche dubbio sulla qualità della costruzione della mia fusoliera mi è venuto. Evidentemente l’operatore addetto alla produzione in quel momento pensava decisamente ad altro...
Il rinforzo interno con quella specie di pezza (chiamarla così è già di per se un insulto agli stracci...) è veramente ridicolo ma la cosa agghiacciante è che il riporto stesso si è staccato di netto poiché il tessuto è stato imbevuto di resina in modo non omogeneo e le superfici non erano state trattate in modo adeguato; la sensazione di robustezza apparente era data dal cono del muso incollato anch’esso in modo approssimativo che però conferiva una certa rigidità al tutto.
A mio parere, viste le ottime caratteristiche di volo del modello, il Blade non merita certo una costruzione così imprecisa.
Il mio disappunto è dovuto anche al fatto che in un crash simile il Blade in fibra di Francesco aveva riportato solo qualche graffio a confronto!
Per la riparazione ho scelto del carbonio da 160 g/mq e cariche di microsfere di vetro per la fusoliera e microfibre di cellulosa per incollare il muso all’interno di essa; queste ultime miscelate con la resina danno origine ad uno stucco che a differenza delle microsfere di vetro una volta asciugato non è più lavorabile e quindi dovrò fare molta attenzione alle sbavature.
Una volta ripristinata la fusoliera con l’opportuno rinforzo interno, dovrò anche collocare una pezza sul piano d’appoggio dell’ala avendo cura di asportare uniformemente i decimi in eccesso per la sovrapposizione di materiale senza compromettere il diedro longitudinale.

mercoledì, febbraio 07, 2007

Roulette Russa (1)

Per i nostri pendii un vento rafficato a oltre 80 Km/h è una roulette russa per gli atterraggi.
Nell'ultima uscita con il Blade al rientro del volo ho raccolto la fusoliera con scopa e paletta... le condizioni al lancio erano davvero proibitive e il risultato finale era scontato fin dall'inizio! Era come se avessi sulle spalle da una parte un diavolo e dall'altra un angelo; nella mia testa giravano delle voci: "...dai lancia, che ti divertirai un casino!" e "...non lanciare, è un rischio!". Avevano ragione entrambe; il Blade ha volato alla stragrande ma lo scotto da pagare all'atterraggio è stato un po' caro... pazienza tanto volevo fare delle modifiche!
Nei prossimi giorni analizzerò la rottura e penserò al da farsi, mi sembra purtroppo di aver già visto qualcosa che non va, ma di questo parlerò più avanti.

martedì, febbraio 06, 2007

A little technical help...

Volendo migliorare un po' le performance di un mio Cumulus 2000 elettrico avevo pensato di fornigli un nuovo propulsore. In verità qusto aliante non lo uso molto e soprattutto quasi sempre in pianura per 4/5 uscite l'anno. Molto onestamente, facendo un'analisi di quanto costa un sistema completo (motore/regolatore/batterie/elica) mi ricredo e lascio perdere per diverse ragioni. Però c'è una buona idea di Doctorwind che dice: "...tutto sommato se vuoi perdere peso puoi sempre sostituire le tue attuali batterie con delle LiPo". L'idea è ottima però la mia attuale configurazione è la seguente: gruppo propulsore formato da Speed Gear 400 7,2V ridotto 4:1 alimentato da 8 celle KAN da 1050mA ovvero 9,6 Volt.
Ed ecco il dubbio: i pacchi LiPo sono o da 2 celle (7,4V) oppure da 3 celle (11,1V); è preferibile sostituire il pacco NiMH con 2 o 3 celle LiPo? Infine, l'elica dovrà cambiare?
Grazie.

domenica, febbraio 04, 2007

Gara AVOT Cremona

Oggi al quagliodromo di Sesto Cremonese ha avuto luogo la terza prova AVOT della stagione 2006/2007. Benché il meteo nei giorni passati avesse dato qualche motivo di preoccupazione al nostro caposquadra Generali, stamattina verso le 11 la nebbia si è sollevata permettendo ai quattordici concorrenti di dare inizio ai lanci di gara. L'aria, che solo ieri era, a detta di tutti, ferma e stabile, si è per fortuna dimostrata "frizzante" e movimentata da una fresca ventilazione nordoccidentale; la combinazione si è dimostrata ottima sia perché ci ha permesso di raggiungere una quota di lancio generalmente buona, sia perché ci ha regalato termiche piuttosto forti e larghe.
Siamo riusciti a completare nove serie di lanci, con buona regolarità e due soli incidenti degni di nota: la perdita di un terminale alare del modello di Giuseppe Gallizia (che comuque è riuscito a riportare bene il modello a terra con "due terzi" di ala), e la perdita di controllo per motivi non chiariti del Pike di Marco Salvigni (che ha assistito alla caduta del suo modello dopo una serie di scampanate, senza poter intervenire, ma che alla fine ha recuperato il Pike miracolosamente senza danni). Fuori concorso, ma degna di nota, c'è stata anche l'esibizione con gli elettrici "classe autonomy" del duo elettrico Vigada & Pagliano.
Lo Stork mi ha servito molto bene, dandomi un'ottima regolarità di risultato e facendomi conquistare il quinto posto in classifica. Sto ancora lasciando molti punti sul piatto in atterraggio, ma sono molto soddisfatto del risultato.

Quando meno te lo aspetti...

Quasi per scherzo e con la scusa di "evadere" un poco dalla routine e complice una splendida giornata, Stefano ed io scegliamo di fare un salto al monte Fasce. Sottolineo che in tanti anni di modellismo non mi era mai capitato di aprire la stagione a febbraio e sopratutto con un clima assai mite. Ma andiamo con ordine. Come dicevo siamo saliti quasi per scherzo con i nostri Apache. Per inciso io non volavo più da agosto e quindi era un bel periodo di tempo che non tenevo i pollici sulla radio... se ci fosse scappato un voletto, non mi sarebbe dispiaciuto. E così è stato. Appena scesi dalla vettura rimaniamo stupefatti dalla temperatura che permetteva di stare sul pendio senza guanti... (a circa 750 m.s.l.m.) Tempo di assemblare i modelli (e di farsi due spaghi) che andiamo ad annusare l'aria. Brezza variabile di intensità e talvolta di direzione (infatti mi è poi costato un recupero del modello mooolto in basso fortunatamente senza conseguenze). Altri modellisti popolavano il pendio: molti elettrici, tuttala, e un racer in epp. Le condizioni sono ideali per sfruttare i nostri DLG e dopo alcuni voli, con nostro compiacimento, riceviamo interesse e complimenti per gli Apache; tra l'altro per ironia della sorte l'ultima volta che il mio volò fu proprio al Fasce ma grazie a Franz il modello è ritornato agli antichi splendori. Perfetto! A parte comunque la situazione interessante sotto l'aspetto tecnico del volo, era l'atmosfera a farci meravigliare infatti abbiamo volato in condizioni molto particolari. Le nuvole infatti creavano situazioni molto particolari e il solo volare li in mezzo regalava grande soddisafzione.
Purtroppo durante un mio volo (e ringrazio Doctor Wind per le ottime giavellotate) mi ritrovo in piena discendenza con il vento alle spalle... l'unica cosa da fare è atterrare nel migliore dei modi... il modello è atterrato molto in basso ma senza conseguenze... direi una buona scarpinata! Citando "L'atmosfera è una fabbrica di meraviglie" siamo rimasti li ad aspettare il tramonto (romantico eh?!?!?) bellissima chiusura di una bella giornata di volo. Le foto parlano da sole...