martedì, dicembre 27, 2005

Potevo forse non comprarlo?

Tutti gli anni si tiene a Genova, nella Galleria Mazzini, la cosiddetta Fiera del Libro. Per me andarci è quasi un rito. Libro sul Forte GeremiaI libri sono tantissimi, molti messi alla rinfusa (che è uno lati affascinanti di questa piccola esposizione) e tra i tanti libri famosi si trovano edizioni particolari, curiose o rare. Bene! direte voi, che c'entra questo con il modellismo?!? Volendo nulla, ma mentre guardavo una serie di libri che trattavano della Liguria mi sono imbattuto in questo (vedi figura). Direi che volando ormai da anni lì a fianco del Forte, quel posto per me è diventato un simbolo, un riferimento a cui piace pensare come uno spettatore silente delle nostre evoluzioni e allora acquistare questo libro mi è sembrato un atto dovuto per saperne ancora di più su un luogo che per una buona parte dell'anno ci vede ospiti.
Auguri sinceri a tutti Voi!

venerdì, dicembre 23, 2005

Ancora un voletto...

Ormai ci siamo... si avvicina la fine di questo meraviglioso 2005 (purtroppo solo volovelisticamente parlando).
Dopo un periodo di stop forzato, vorrei riuscire in queste ferie natalizie a sfruttare ancora qualche ora per tentare l'ultimo volo dell'anno.
Da inizio stagione, praticando questo nuovo hobby, ho passato giornate indimenticabili con i miei nuovi amici d'aria Roberto e Francesco e, a proposito, voglio ancora una volta ringraziarli entrambi di cuore per come si sono comportati con me! (ringrazio Francesco anche per i complimenti riguardanti il mio apprendimento...)
Inoltre faccio a loro e a tutti gli appassionati e non del volo in pendio i miei migliori auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo sperando che il 2006 regali tante soddisfazioni di volo a tutti!
Auguri!

sabato, dicembre 10, 2005

Si vola sulla neve!

Ieri sera ho ricevuto una telefonata dall'amico Tullio Bonfiglio che mi invitava ad andare a volare in pendio, oggi, sul Faiallo. Tullio ed io ci siamo scritti diverse e-mail, ma non ci siamo mai incontrati di persona; così, pur se con qualche tentennamento da parte mia, abbiamo combinato per riuscire finalmente a incontrarci.
Già a Masone, dove ci siamo dati appuntamento, la temperatura è rigida (solo 1 grado sopra zero) e il lato nord di tutte le colline appare ancora imbiancato dalla nevicata della settimana scorsa. Tullio propone di visitare per primo il pendio del Turchino, di cui aveva sentito parlare bene della resa con vento da Nord da Valter. Purtroppo ci accorgiamo presto che il vento è sì forte, ma con raffiche violente, probabilmente a causa delle ostruzioni delle piante e dell'orografia del territorio circostante. Gianni fa qualche volo adrenalinico con uno Zagi, tuttavia l'aria mi pare troppo turbolenta e l'atterraggio quasi impossibile, per cui lascio il Blade tranquillo nella sua sacca; nel frattempo ci raggiunge Antonio Andreis, che si fa una buona mezz'ora di volo con il suo JW.
Una volta disceso il modello di Antonio, Tullio propone di trasferirci al Geremia/Faiallo per vedere se le condizioni migliorano: Tullio e Gianni sul Geremiapochi minuti in auto e ci arrampichiamo per la rampa che conduce alla zona di volo. Il lato Sud è libero da neve, ma sulla la sommità e sul lato Nord ci sono alcuni centimetri di manto bianco. Il vento è sempre forte (da 40 a 50 km/h) ma meno a raffiche, per cui monto velocemente il Blade, infilo tutto il ballast, e chiedo ad Antonio di lanciarmi il modello. L'aliante comincia subito a salire, e nel tentativo di limitare la quota guadagnata comincio ad accelerarlo sempre di più. Come metto la prua al vento, sembra fermarsi in aria, e per questo motivo non mi azzardo a tentare il dynamic soaring che pure promette meraviglie. Dopo circa un quarto d'ora, con la pelle della faccia che pizzica per il vento, imposto un circuto di atterraggio. Troppo alto, mi dico, e apro tutto il butterfly: il modello comincia addirittura a retrocedere rispetto al terreno e mi trovo a dover controllare l'avanzamento con il comando a picchiare, perdendo così tutta la quota che mi pareva troppa e appoggiando il modello a ridosso della sommità. Intanto escono in volo anche Tullio e Antonio ma il sole inizia a calare e il loro volo si limita a pochi minuti; ritiriamo velocemente i bagagli e scendiamo a Masone per riscaldarci con un cappuccino. Bellissima giornata, peccato solo non avere visto in volo il bel Macchi PSS di Gianni!
Panorama del Faiallo con la neve

giovedì, dicembre 01, 2005

Girando l'ultima pagina del calendario...

...di questo anno, ricco di tante belle avventure, ex pinguini e nuove amicizie...
"Soaring is a game of guessing and calculation whose goal is to use nature's invisible fuel in order to outwit gravity" -Bye.

domenica, novembre 27, 2005

Gara mancata

Roberto mi dice che sul Faiallo è caduta la prima neve. Ne deduco che, in fondo, avevo sbagliato di due sole settimane la chiusura della stagione di pendio. Ora siamo "sistemati" fino al disgelo, purtroppo.
In questo week-end avrei voluto partecipare alla prima gara della mia vita modellistica, una competizione AVOT che si sarebbe dovuta tenere oggi a Crevalcore. Purtroppo la pista è finita sotto la neve e la gara è stata rimandata.
In compenso sono riuscito a collaudare la fionda che ho preparato con il materiale della EMC-Vega che gli amici di Asti mi hanno ritirato a Friedrichshafen. L'ho provata sabato ad Asti e ho scoperto che il campo è un po' troppo corto per raggiungere la tensione di 15 Kg-peso che mi hanno consigliato: questo elastico EMC-Vega si allunga moltissimo! Oggi l'ho riprovata a Crivelle dove l'ho tesa fino alla trazione consigliata con un allungamento totale di oltre 220 metri e ho ottenuto buoni lanci. Con l'amico Carlo abbiamo anche provato a usarla in abbinamento a uno dei rinvii che lui usa con il verricello, l'idea è che in questo modo il modello non debba sostenere anche il peso della fionda, ma per ora i risultati non sono stati decisivi in favore di un metodo piuttosto che dell'altro.

lunedì, novembre 21, 2005

Balsetta e fionda

Domenica sono nuovamente stato ospitato al campo di Crivelle di Buttigliera per due piacevoli appuntamenti. Il primo appuntamento, una novità assoluta per me, è stata la gara di "Balsetta d'Hiver", valevole per l'8° trofeo di volo libero "Franco Tavolato". Anche se sapevo che Crivelle è meta di molti appassionati di volo libero, non avevo mai avuto occasione di osservare una di queste competizioni: con modelli che possono essere anche molto semplici si riescono a ottenere tempi di volo di tutto rispetto, basando tutto sulla accurata messa a punto e sulla strategia di lancio, mancando ovviamente l'apporto del "pilota" durante il volo. Per un radiocomandista come me è sorprendente vedere quanto impegno, passione e ricerca ci siano nelle categorie F1X!
La gara, di cui ho potuto seguire solo le fasi finali (cimentandomi anche, fuori concorso, Francesco e Vittorio al lancio del Superbladein un paio di lanci) si è svolta in un clima di tranquilla amicizia ed ha occupato la mattinata fino a poco dopo mezzogiorno. Conclusa la premiazione, Davide ha tirato fuori la fionda e in pochi minuti abbiamo preparato i nostri due alianti "tipo AVOT/F3J". Con l'aiuto di Vittorio abbiamo subito cominciato i lanci: non posso parlare per Davide, ma io mi sono davvero divertito riuscendo a migliorare centraggio e trim dell'aliante nelle diverse fasi di volo, riuscendo a migliorare la tecnica di salita e la quota di sgancio, e in ultimo anche riuscendo a riconoscere e sfruttare qualche buona termica che mi ha permesso di portare i miei tempi di volo oltre i cinque minuti, tempi che non saranno certo interessanti in senso assoluto ma che per me sono stimolo a continuare.
Anche Carlo "F3B", giunto poco dopo l'inizio dei nostri lanci, ha voluto provare il suo nuovo Europhia 2 con coda a croce alla fionda elastica anziché al solito verricello elettrico. Osservarlo all'opera fa capire quanta strada c'è ancora da fare, a partire dal suo centraggio così diverso da quello che ora prediligo.

domenica, novembre 20, 2005

Pronostico smentito

La stagione di volo in pendio non ha gradito il pensionamento anticipato che le avevo preparato con l'ultimo post, e sabato scorso con un colpo di coda ci ha regalato una Rapace radiocomandato di Vittorioinattesa giornata di volo.
Siccome le previsioni del tempo lasciavano prevedere sole su tutto il Nord Italia, già venerdì sera ho messo in preallarme Roberto, Stefano, Davide e Vittorio per una uscita sul Faiallo. A Vittorio, che non aveva ancora visitato il posto, si è poi unito anche Eugenio.
Occorre dire che sabato ha offerto sì una giornata eccezionalmente limpida e soleggiata, ma anche la prima notte con temperature sotto zero di questo autunno. Sfidare il freddo e il vento di tramontana da quindici nodi ha quindi richiesto un po' di coraggio e di attrezzatura invernale; tuttavia i disagi sono a mio parere stati ampiamente compensati. Gruppo infreddolito al FaialloInnanzi tutto dalla compagnia, numerosa e entusiasta: 5 modelli contemporaneamente in volo non si vedono tutti i giorni al Faiallo. Poi dal piacere di vedere modelli inconsueti in volo (le "riproduzioni" di Vittorio e Eugenio) nello scenario, per me nuovo, del Bec Geremia con colori autunnali. In conclusione, dal piacere della giornata di volo inattesa e dalla possibilità di rimettere in azione i pollici, pur se guantati.
Grazie agli amici che mi hanno tenuto compagnia e un affettuoso saluto a quelli che non sono potuti venire con noi.

sabato, novembre 12, 2005

Chiusura di stagione

Credo che sia giunto il momento di dichiarare chiusa la stagione di volo in pendio 2005. Con l'autunnno che avanza ed il meteo che continua a peggiorare le occasioni di volo scarseggiano, quindi sto cominciando a preparare Alianti a riposoi miei alianti per il letargo.
Devo dire che la stagione di volo a vela 2005 non è per me stata avara né di soddisfazioni né di motivi di interesse. Tra gli aspetti più rilevanti ci sono certamente le persone conosciute. A partire da Stefano, il "nuovo arrivo" nella compagnia dei più assidui frequentatori del Faiallo, che ha cominciato a volare proprio la scorsa primavera. Assistito bene da Roberto, sia nella scelta del modello sia nell'apprendimento, Stefano ha velocemente appreso la tecnica di pilotaggio in pendio. Onestamente, all'inizio ero scettico circa il fatto che si potesse imparare da zero su un mezzo senza motore e in un contesto come il volo in pendio: pensavo che i margini di errore fossero troppo ridotti per garantire un apprendimento tranquillo. Stefano e Roberto mi hanno piacevolmente smentito, dimostrandomi il contrario. Ora Stefano ha esplorato a fondo l'inviluppo di volo del suo Trendy, ha già battezzato il secondo modello e credo che l'anno prossimo sarà pronto per qualcosa di più impegnativo.
Per quanto mi riguarda, per prima cosa la stagione 2005 mi ha portato tante diverse occasioni di divertirmi volando. Ho provato posti nuovi. Ho continuato a fare pratica di dynamic soaring, ma mi sono reso conto che da qui a poter dire di farlo bene c'è ancora tanta strada. Ho capito qualcosa di più sulla messa a punto e il centraggio dei modelli, ma anche qui prima di poter dire "so quanto mi serve" ce ne vuole ancora. Anche perché "quanto mi serve" continua a spostarsi: ad ogni passo fatto, fino ad ora, si è sempre accompagnata la scoperta che qualche particolare aspetto, del volo o del modello, era ancora migliorabile o necessitava di adeguamento. Al volo veloce che finora ho prediletto ho cercato di affiancare il gusto per il "volo preciso".
La flotta ha purtroppo perso il Micro Spark, rimpiazzato dal Fredy che devo ancora "inquadrare" al meglio nel suo campo di utilizzo. Il Blade è stato il mio modello principale di quest'anno: quando la stagione si è aperta era appena stato collaudato, e ora che si chiude sento di aver guadagnato un discreto livello di confidenza con il modello e con un il suo inviluppo di volo, che comunque resta ancora ampiamente da scoprire. Considero questo modello un capolavoro della X-Models per la sua versatilità e robustezza. Il fratello maggiore da 3 metri e 15, che ho acquisito a fine stagione, mi ha finora dato l'impressione di essere una macchina ancora più efficiente. L'esplorazione delle sue capacità è però appena agli inizi.
L'esperimento telematico de Il Gabbiano R/C mi ha inoltre permesso di conoscere altri modellisti, sia della zona sia un po' più lontani. Con alcuni di questi ho solo scambiato qualche e-mail, altri sono venuti a trovarci sul pendio e ci hanno regalato il piacere di volare in loro compagnia. I contatti, insomma, non sono mancati: certo il blog è "di nicchia", e i commenti forse sono stati meno numerosi di quanto avrei sperato, ma mi pare che la filosofia che sta alla base del blog sia stata capita: condivisione e "work in progress".
Per finire, la chiusura di stagione porta con sé una grossa novità: ho infatti avuto modo di gettare lo sguardo nel campo degli amici che si dedicano al volo a vela modellistico sportivo, F3B e F3J, ricavandone stimoli a mettermi alla prova in questo terreno. Non riesco per ora a capire se l'impegno agonistico faccia per me, come attitudine mentale prima ancora che come preparazione tecnica e capacità dei modelli, ma se è una occasione in più per migliorare, ben venga!

martedì, ottobre 25, 2005

Il Gabbiano trainato

In uno scambio di e-mail con Vittorio Givone, la scorsa settimana, ho ricevuto da lui un invito a provare l'esperienza del volo in pianura con lancio al verricello. Domenica mi sono perciò unito alla squadra F3B/F3J che frequenta il campo di Crivelle, in provincia di Asti. C'erano Carlo e Maurizio, che già conoscevo per averli più volte incontrati sulla pista in Asti, Franco e naturalmente Vittorio stesso.
Il modello prescelto per la prova è stato il Superblade, che aveva già avuto trascorsi F3J con Rover Mersecchi, il precedente proprietario. Vittorio mi aveva preannunciato la possibilità di provare il traino con verricello elettrico da F3B e anche con la fionda elastica che usa per i suoi modelli da F3J. Tutte cose nuove per me, che perciò ho passato la settimana scorsa a raccogliere indicazioni e consigli su come centrare e regolare il modello per il traino. Mi sono così formato due specifiche paure: la prima, di avere il modello centrato troppo avanti (sto infatti ancora facendo pratica con questo modello) perché il gomito del gancio di traino, anche nella sua posizione più avanzata, si trova solo due o tre millimetri avanti al baricentro; la seconda, di "tirare" troppo la salita sotto trazione, sovraccaricando l'ala fino al limite di rottura. Ho allora programmato sulla radio una fase di volo "start" con un deciso trim a picchiare, nella speranza di contrastare il temuto effetto "a impennare" e contemporaneamente limitare la resistenza del modello alla trazione.
Ovviamente, giunto sul campo, ho sottopostto le mie regolazioni agli esperti che mi circondavano e che le hanno giudicate troppo prudenti. Fidandomi completamente dei loro consigli ho anche deciso di provare il primo lancio direttamente al verricello, che con la sua trazione costante e la quota di sgancio alta è più sicuro rispetto alla fionda. Verricello F3BLe uniche concessioni alla mia inesperienza sono state il profilo neutro (di solito per il lancio è flappato) e il piede di Maurizio per controllare la potenza del verricello. Prima Carlo mi ha mostrato un lancio con il suo F3B, per mostrarmi la tecnica di sgancio, e poi è venuto il mio turno. Maurizio ha agganciato il paracadute al Superblade, ha messo in tensione il cavo, ha atteso che mi posizionassi alle sue spalle e poi ha mollato la presa. Il modello ha cominciato a salire dritto e senza nessuna brutta tendenza, richiedendo solo poche correzioni. Dai commenti ho capito che la traiettoria di salita era tutt'altro che ottimale e che la manovra di sgancio ("bunt") era anche peggio, ma dopo pochi secondi il Superblade stava già veleggiando a 80-90 metri di quota senza incidenti. Il volo non è stato altro che una lunga planata mentre cercavo il trim giusto per la pianura e il centraggio scelto. Non ho prestato la minima attenzione ai segnali di termica, limitandomi a lasciarlo correre sotto l'effetto della mia adrenalina e a curare un atterraggio decoroso in pista.
Nel giro di qualche minuto ho ripetuto l'esperimento, questa volta con 5 gradi di flap in positivo, ottenendo una salita più ripida ma con qualche accenno di tip-stall perché non avevo tenuto conto del fatto che Maurizio stava limitando la velocità del verricello per proteggermi le ali. Il guadagno di quota non è quindi stato rilevante rispetto al primo tentativo; ho però notato che le ali non sembrano flettere particolarmente durante la trazione (mentre flettono durante il bunt) quindi forse ci sono margini per aumentare la velocità.
Il terzo esperimento della giornata è stato un traino con la fionda elastica di Vittorio. Dopo avermi mostrato la tecnica con un paio di lanci del suo modello ed avermi istruito per un traino veloce e non troppo tirato abbiamo agganciato il Superblade e Vittorio lo ha lanciato per me. La salita è stata regolare e lo sgancio assolutamente tranquillo, senza necessità di bunt: ho semplicemente visto il paracadute scendere verso terra e ho capito che il modello era libero. Da una quota di circa 40 metri ho cominciato a esplorare l'aria trovando un po' di termica diffusa che sicuramente non ho saputo sfruttare a dovere perché dopo tre minuti ero già al suolo.
Che dire? l'esperienza mi è piaciuta molto e la ripeterò sicuramente, anche perché Vittorio e Carlo hanno rinnovato la loro disponibilità ad aiutarmi. La fionda, se da un lato non ha la capacità di lanciare il modello alla quota raggiungibile dal verricello, mi è parsa un ottimo sistema per sfruttare il Superblade in pianura limitando il ricorso ad attrezzature costose. Magari per allenarmi in vista, in futuro, della formula F3J... chissà!

martedì, ottobre 18, 2005

Si può fare...

Ciao a tutti,
sono completamente d'accordo su quanto dice Frank in merito alla sicurezza. La sicurezza è un fattore su cui sono assolutamente intransigente. Per quanto mi riguarda e senza andare su inutili elucubrazioni, io utilizzo il seguente metodo: Prima del volo: tipicamente prima dell'accensione della radio URLO la frequenza/canale così "si sa" e attendo eventualmente se qualcuno dice che ha la stessa frequenza, poi ho un cartellino Frequenza/Canale/Nome; se appeso già da solo fornisce utili informazioni in merito, se non bastasse sotto la radio ho stampato su etichetta adesiva Nome Canale e Frequenza. Immediatamente prima del lancio: controllo le superfici mobili e la loro corretta deflessione e lancio senza intralciare il volo degli altri o quanto meno verifico che non vi siano modelli in volo in prossimità del punto di lancio. La fase del volo va da sè. Prima di atterrare: annuncio sempre la mia intenzione -PRIMA-. L'assicurazione meriterebbe una ben più ampia analisi: ricordo che comunque, se non si può fare diversamente e se uno si accontenta, quella cosidetta "del Capofamiglia" può andare bene se ha le estensioni corrette per l'aeromodellismo... ma non garantisco... io ho quella della FIAM. Inoltre, aggiungo che il rigore di volare in sicurezza lo si dovrebbe avere innanzitutto da soli se poi si è in gruppo dovrebbe aumentare, ma tutto non si può avere, talvolta... per alcuni tutto questo pare troppo (pazienza).

Volare in sicurezza, per favore!

Grande folla, domenica scorsa, sul pendio del Faiallo. Tanti amici, famiglie, gitanti, modellisti, tutti a godersi l'ultimo scampolo di stagione.
L'affollamento del sito di volo abituale dovrebbe spingere tutti a aumentare gli sforzi per volare in sicurezza, per sé ma soprattutto per gli altri che magari non sono modellisti e si stanno solo godendo una passeggiata. Devo invece stigmatizzare come più gente significa purtroppo meno sicurezza, o almeno questo è quanto ho visto domenica. Non parlo di condotte di volo spericolate o audaci, ma di semplici e forse istintivi comportamenti che, se accettabili quando si vola da soli, sono fonte di rischio inutile se si vola con altri. Parlo di accendere la trasmittente senza avere verificato le frequenze degli altri in volo. Parlo di atterrare con un 4 metri a pochi metri dalla schiena di un altro modellista che sta recuperando il proprio modello. Parlo di volare con lo stesso 4 metri senza una idonea assicurazione.
Il pendio, almeno il nostro, non è un campo volo: nessuno può impedire a nessun altro di andarci, di volare. Ho sempre apprezzato tutto questo. Occorre perciò il massimo senso di responsabilità per continuare a fruirne nel rispetto degli altri. Per favore, non dimentichiamolo a casa!

domenica, ottobre 09, 2005

"La famigghia... è una cosa importante"

(La famiglia dei Blade, ovviamente, non quella di Don Vito Corleone...)
Approfittando di una giornata di bel tempo che ha fatto seguito ad una settimana pessima, oggi ho portato il nuovo Superblade sul pendio del Faiallo per il collaudo. Arrivo contemporaneamente a Roberto sul sito di volo, dove già ci attendono Stefano, Valter e Giancarlo. Il vento soffia da Nord a circa 25 km/h. Monto velocemente i due Blade e faccio le prove radio: per il Superblade tutto OK, ma il Blade da 1.9 metri mostra qualche problema di ricezione. Rivedo davanti agli occhi il film del sabato precedente, e decido di provare a spostare l'antenna all'esterno della fusoliera; putroppo nel Blade c'è pochissimo spazio e per estrarre l'antenna devo estrarre la radio e per questo devo staccare tutte le spinette dei servi. Francesco e il Superblade in posa al FaialloIn poche parole ci vuole quasi mezz'ora, ma dopo l'intervento i disturbi sono completamente spariti: che i guai radio di sabato scorso fossero un problema locale al mio ricevitore? Certo è vero che anche Roberto ha avuto qualche disturbo di troppo, e che è ormai da un pezzo che volo con l'antenna in fusoliera... il caso non è chiaro ed è ancora aperto.
Mentre ritorno dalla prova radio Roberto mi sollecita al collaudo del Superblade, perché il vento è diminuito di intensità e soprattutto è diventato molto laminare. Affido dunque il modello a Roberto per il lancio, provo tutti i comandi e... via! Il modello è un po' cabrato e tende a rallentare troppo, metto giù un po' di tacche di trim e la traiettoria si stabilizza. Lascio che il modello vada per conto suo per impararne il comportamento, e vedo che pur essendo stabile tende a sentire molto ogni movimento dell'aria. Sale in termica che è una bellezza, ma il carico alare è basso (paragonabile a quello del Blade piccolo) e perciò velocità e capacità di tenere l'energia non sono all'altezza. Ci vorrà sicuramente qualche etto di ballast.
Dopo una ventina di minuti di volo faccio qualche prova con il butterfly per trovare la giusta compensazione e inizio a provare i circuiti di atterraggio. Il Superblade non vuole scendere, occorre arrivare molto basso e dispiegare completamente il butterfly per riuscire a posarlo sul terreno. Collaudo positivo e primo volo concluso a 22 minuti!
Mentre mi riprendo dalla tensione (non avevo mai portato un modello oltre i 2 m e non mi aspettavo la risposta "lenta" ai comandi favorita anche dalla bassa velocità), vedo uscire Roberto con l'ASW 24 di Stefano, che ha bisogno di trim, e poi con il Merlin. L'opinione di Roberto, confermata da Valter e Giancarlo, è che le condizioni stiano indebolendosi al punto da non riuscire a stare in aria. L'anemometro segna circa 22 km/h orizzontali e 10 verticali... non molto ma neanche troppo poco per il Blade. Me lo faccio lanciare da Stefano perché si tratta di collaudare le riparazioni fatte in settimana e preferisco avere le mani sui comandi, ma non ce n'è bisogno: il modello fila via dritto e tranquillo come al solito, non ha preso cattive abitudini. Non c'è la minima traccia di problema radio (ma non mi fido a provare il DS... troppo pericoloso visto che la causa dei disturbi non è ancora chiarita). In confronto al Superblade scarico, il Blade normale vola come su un binario, senza tentennamenti dovuti all'aria che attraversa. Certo non sale come il fratello maggiore, ma vedo con piacere che è rimasto lo stesso anche dopo i miei interventi con resina, tessuto di vetro e stucco.
Riportato a terra il Blade, mi faccio lanciare di nuovo il Superblade per un secondo volo. Le condizioni di vento sono più laminari di quanto non fossero prima, e mi godo veramente il volo. Il Super è davvero efficientissimo, e quando lo avrò caricato a dovere sono certo che si metterà anche a correre come piace a me.

sabato, ottobre 08, 2005

Superblade

Superblade 1Grazie ad un'occasione fortunata ho acquistato il modello che spero mi potrà dare soddisfazioni nella prossima stagione. Si tratta del Superblade della X-Models, il fratello maggiore da 3 metri e 15 del Blade che già ho e che tanto mi soddisfa. Se saprà offirmi il livello di prestazioni a cui il modello da 1.9 metri mi ha abituato, ci sarà da divertirsi.
Per ora ho terminato l'allestimento del modello e oggi ho provato, sul campo di Asti, un lancio a mano per farmi un'idea del centraggio. Domani, visto che il tempo sembra ben intenzionato, potrebbe essere la volta del collaudo in volo. Vento da Sud, per favore!

domenica, ottobre 02, 2005

Paura!

La giornata di ieri al Faiallo è stata la più spaventosa che ricordi su quel pendio.
Nel primo pomeriggio giungo sul sito insieme a Valter e ad un suo amico di Ovada. Il cielo è coperto ma non fa troppo freddo, e in più il vento è proprio quello adatto.
Diamo inizio ai voli e subito cominciamo a divertirci; faccio un paio di uscite con il Fredy e una con il Blade, provo anche il DS ma la direzione del vento, in rotazione verso Est, non è delle più favorevoli.
Arriva anche Stefano con il Trendy e il nuovo ASW 24. Iniziamo un volo a tre ma a un certo punto Stefano ed io ci accorgiamo che qualcosa non va, i modelli sembrano pigri al comando. Il Blade perde addirittura il contatto radio per alcuni istanti: si sente il cercamodeli che entra in funzione. Atterriamo per investigare le cause... dal momento che Stefano ed io abbiamo volato insieme già tante volte, e che Valter è sui 72 MHz, diamo la colpa al mio telefono cellulare che avevo dimenticato, acceso, nella tasca del giubbotto.
Ripongo il telefono nello zaino e esco con il Fredy: c'è qualche sballottamento ma potrebbe essere il vento. Esce anche Stefano e, benché io non noti differenze evidenti, la sua sensibilità al modello lo porta a dire che non si comporta nella solita maniera. A quel punto lancio il Blade e raggiungo in volo Stefano e Valter. Per un bel po' tutto va nel migliore dei modi, ma ad un certo punto mentre il modello si sta allontanando da me mi accorgo che non risponde più ai comandi pur non essendo ancora particolarmente lontano. La ricevente a microprocessore mantiene l'ultimo comando valido, quindi il modello non precipita ma continua pericolosamente ad allontanarsi. Il problema perdura alcuni secondi: vedendomelo già veleggiare verso Voltri inizio a correre per ridurre la distanza (ingenuamente: il Blade è ben più veloce di me in corsa), e finalmente recupero il controllo. Viro subito per riportare il modello verso l'atterraggio: apro i freni, sottovento, base, virata in finale e in quel momento perdo nuovamente il controllo! Il Blade dà "giù di muso" verso il terreno da 7-8 metri, e l'impatto è inevitabile.
Scendo insieme a Stefano per vedere che cosa è accaduto, preparandomi a trovare un disastro. Invece, per fortuna troviamo la fusoliera piantata di naso nel terreno morbido, e l'ala posata a lato, in un solo pezzo. Le viti di nylon hanno agito da fusibile, spezzandosi e assorbendo parte dell'impatto. L'ala ha solo un'ammaccatura a un flap e una cricca su un terminale alare; la fusoliera una crepa superficiale sul trave di coda: un ringraziamento va a Marco Berti che costruisce modelli decisamente robusti.
Mentre recuperiamo, i disturbi radio proseguono: sentiamo il cercamodelli che si attiva e inizia a suonare, smette, ricomincia. E' a quel punto chiaro che si tratta di un problema radio, e che quindi è necessario capire da dove provenga. Iniziamo una "passeggiata" con i modelli per cercare se ci sono punti in cui il disturbo è maggiore, ma senza successo: i disturbi si ripetono, ma in modo che non sembra avere nessuna correlazione con il luogo. Ci sembra di rilevare invece una correlazione con la presenza del cellulare acceso di Valter (dopo averlo spento i disturbi non si sono più riprodotti), ma è tardi, diventa buio e ce ne andiamo senza elementi conclusivi.
Al momento non riesco a capire se si sia trattato di disturbi radio o di problemi al ricevitore. Il ricevitore (Schulze Alpha 8) è ormai ampiamente collaudato e non ha mai dato problemi; è vero che i problemi si sono presentati sempre in condizioni in cui il cellulare di Valter si trovava sulla "linea di mira" tra la trasmittente e il modello, ed è vero che l'andamento intermittente dei disturbi può ricordare il periodico "handshaking" del cellulare con la la stazione base, ma mi sembra incredibile che un trasmettitore su frequenze così lontane dalle nostre possa dare problemi. Resta il sospetto che qualche radioamatore stesse trasmettendo fuori dalla sua banda: i radioamatori sono persone serie e competenti, ma magari un'antenna non accordata può essere sfuggita ai controlli... non so proprio dire.

domenica, settembre 25, 2005

ASW 24 Airborne

Finalmente, oggi, pur non essendo una giornata eccellente sotto l'aspetto meteo ci siamo rivisti sul pendio. Il momento centrale della giornata era il collaudo dell' ASW 24 della FVK realizzato da Stefano (doctorwind). Volo di collaudo ASW24Ecco le condizioni della prova:
Pressione al livello del mare di 1016 hPa vento da SSE da 10 a 21 km/h; vento ovviamente non laminare, con conseguente spinta verticale notevole. L'ASW 24 è un modello come dicevo realizzato dalla oramai nota casa tedesca FVK. Ecco le caratteristiche del modello:
1,63m di apertura-0,75m di lunghezza. Il profilo è un MH 32 peso 320 g ed un carico di 19,8 g/dm². Si valutano un pò di cose prima del lancio di collaudo che viene affidato al sottoscritto, la costruzione è precisa (e come non potrebbe esserlo) aggiustiamo grazie a franz e doctorwind i comandi e il baricentro statico e ci apprestiamo al lancio. Il modello è un coda a T e quindi molto efficace e me lo aspetto (e così sarà). Lanciamo il modello va via un pò incerto ma preciso, esco a sinistra e guadagno quota accenno una prima virata a destra e dimostra una pulizia nella virata degna di modello di dimensioni ben più generose. Esco dalla virata con un buon guadagno di quota, assaggio un pò il suo carattere, non certo tranquillo ma nemmeno "nevrotico" e quindi divertente, riscontro (ma non poteva essere diversamente al primo volo) una certa "esuberanza" dei comandi inoltre la condensazione aumenta mi appresto all'avvicinamento e atterraggio. Il modello non ne vuol sapere di atterrare, complice oltre una buona efficenza anche una termica a W della zona di atterraggio in sotto vento; il che mi fa approcciare al zona di atterraggio in un modo nuovo. :-)(che ne dici franz?) Comunque l'atterraggio è onesto senza sorprese e... senza aerofreni. Si risistemano i comandi e attendiamo una nuova finestra di visibilità buona. Rilanciamo e il modello svela il suo "buon carattere" tant'è che vado ad esplorare inviluppi di volo più critici compresi lo stallo, scampanata, looping e tonneau (leeeento). Il modello ritorna a terra in modo pressocè perfetto a pochi metri da me. Che dire? bellissimo...!
Buoni voli doctorwind!

sabato, settembre 24, 2005

Volare da campioni

Sabato senza pioggia, oggi. Qualche commissione in giro per la città al mattino, e poi subito di corsa verso il Faiallo: c'è il Fredy da ri-collaudare e soprattutto tanta voglia di tornare a volare, per cui anche i rapporti METAR che parlano di vento in diminuzione passano in secondo piano.
In realtà, arrivato sul sito, mi accorgo che il vento è veramente poco: da 10 a 15 km/h, variabile con un periodo di circa dieci minuti. Decido di aspettare per capire come evolverà la giornata, e intanto faccio una passeggiata nei boschi attorno (pare che quest'anno ci siano molti funghi...). Al ritorno mi accorgo che c'è un modellista che sale verso la sommità della collina, e si vede bene che è un modellista perché ha al collo una MC-24 e in mano un aliante. Fatte le presentazioni scopro che Alex (così si chiama) viene da Bolzano e trovandosi a Genova per altri impegni ha provato a cercare il pendio di cui aveva letto su internet. Scopriamo anche di avere la stessa frequenza, per cui lascio che Alex esca per primo a saggiare l'aria (fifone che sono, neh?). L'aliante, un Simprop da 60 pollici, si comporta benissimo e aggancia subito qualche termica; la dinamica non è esuberante ma le termiche compensano e permettono di fare una buona quota.
Dopo una decina di minuti Alex atterra e mi lancia il Blade; subito inizio a cercare una traiettoria che mi permetta di sfruttare l'efficienza del modello, e ingrassando un po' il profilo riesco a raggranellare un po' di quota. Alex mi indica a questo punto un paio di punti in cui trovo delle buone termiche e salgo ancora. Riporto il profilo "liscio" e lascio correre il Blade, che tanto mi restituisce molto bene la velocità presa con altra quota. Incredibile efficienza! E pensare che oggi nemmeno i parapendio se la sono sentita di uscire.
Atterro e Alex lancia per il suo secondo giro. Alex trova le termiche come un falco, e ha parole di elogio per il pendio e il panorama, davvero bello anche se la giornata non è limpidissima: "Qui si può volare anche da Nord?" "Certamente!" "E si fa DS?" "Eccome, da tutti e due i lati!"
Dopo l'atterraggio è la volta del Fredy riparato, che in confronto al Blade è un sasso; Aliante di Alex in voloprobabilmente non sono riuscito a mantenere perfettamente il diedro longitudinale nel corso della riparazione, per cui compenso abbassando un po' i flapperoni. Va un po' meglio, ma l'efficenza non è quella dell'altro mio modello. Alex comunque riesce a instradarmi verso aria migliore, e mi dispensa preziosi consigli su quando virare e quando lasciarlo correre.
Atterro ed è già il momento dei saluti. Lascio ad Alex il mio indirizzo di posta elettronica, la URL del blog e gli chiedo nuovamente come si chiama per poterlo segnalare sul blog. "Alex Galtarossa"... bene, ho appena volato con il campione italiano F3K 2005! Ciao Alex!

martedì, settembre 20, 2005

F3K : gara bagnata... gara (s)fortunata!!

Per il fine settimana era previsto brutto tempo e tutti i concorrenti partecipanti alla gara di F3K - Campionato Italiano a Crivelle (TO) tremavano al pensiero di non poter svolgere tutte le prove programmate...
Domenica 18 settembre, arrivati sul campo trovai un gruppo di modellisti infreddoliti, al riparo di una piccola tettoia.
Dopo poche chiacchiere uno di noi tentò il volo d'inaugurazione sfidando la pioggia insistente.
In pochi minuti tutti estrassero dalla propria auto i modelli e alle 10 in punto è stato dato il via alle danze!
Otto prove previste per la giornata, cinque batterie ad ogni prova per 24 concorrenti.
Da ogni batteria si vedevano tornare modelli e aeromodellisti bagnati fradici che nonostante il disagio, apprezzavano le condizioni metereologiche medie.
Abbiamo potuto constatare infatti che anche con la pioggia diverse bolle si staccavano dal suolo trasformandosi in sufficienti termiche capaci di mantenere in volo i nostri modelli per diversi minuti.
Non è mancato lo spuntino di metà mattinata ed il corposo pranzo alle 13 circa, preparato dall'organizzazione dell'AeroClub "La Cloche" (Grazie Vittorio e Davide...)
La gara procedeva senza gravi intoppi: poche e piccole rotture avevano fatto perdere pochi secondi di volo ai concorrenti.
Da ricordare la rottura netta di metà stabilizzatore del modello di Reali (che nonostante tutto ha terminato la prova optando per lanciare più dolcemente mirando ad un numero maggiore di voli!), il volo non comandato di Cassinis (durante il lancio si è sfilato il quarzo dalla ricevente...ma grazie ad un perfetto trimmaggio il modello è tornato a terra senza danni), la rottura del timone del Turbo di Paolo Ventafridda (il quale ha poi continuato la gara con il modello di scorta...)
Personalmente ho avuto diversi problemi all'elettronica del radiocomando: probabilmente la troppa umidità ha causato diversi falsi contatti, causando anomalie nel movimento dei servi.
Nonostante tutto volare sotto la pioggia non è stata una situazione di gran disagio... Le prime gocce appena usciti allo scoperto davano sicuramente fastidio ma poi l'adrenalina della gara ci ha fatto dimenticare ogni dubbio.
Ogni momento della CI è stato diretto dall'ormai espertissimo Sergio Pers, sempre attento ad ogni esigenza di noi partecipanti!
Alla fine della giornata è stato eletto il Campione Italiano F3K 2005: Alex Galtarossa... Complimenti!! Io mi sono aggiudicato la diciottesima posizione... non è certo un gran risultato ma l'importante è partecipare! :-)
Sicuramente la prossima volta andrà meglio: l'allenamento in questa categoria è fondamentale... vedrò di applicarmi di più!
Cosa mi piace veramente delle gare F3k?
Ogni volta si torna a casa con nuove nozioni e tanta voglia di migliorare!
Grazie a tutti i partecipanti... 24 testardi gareggianti sotto la pioggia!!!!

Maggiori informazioni su http://www.f3k-italia.it

lunedì, settembre 19, 2005

Ma allora è un vizio!

Un altro week-end presa-in-giro! Dopo alcuni giorni (naturalmente lavorativi) di bel tempo e cielo limpido, da sabato sul Piemonte ha cominciato a cadere un'insistente pioggia. Nel primo pomeriggio di domenica, dopo avere dato l'ennesima occhiata alla webcam di Genova e al METAR, decido che al Faiallo peggio di com'è qui ad Asti non può certo essere, e parto. Il pendio è sgombro, con il "ceiling" delle nubi a 150 metri circa sopra la quota di volo. Non c'è il sole e già al parcheggio si sente freddino, ma appena giungo sulla cresta del forte Geremia capisco il vero carattere del tempo: vento freddo, molto forte e con raffiche violente. Arrivato al sito di volo prendo l'anemometro e lo espongo al vento: un minimo di 38 km/h con raffiche che arrivano a 57 km/h nello spazio di un paio di secondi! Sarebbe il caso di tornare alla macchina, ma l'incoscienza ha il sopravvento e decido di montare il Fredy.
Carico tutto il ballast possibile e mi porto nel lato sopravento per lanciare. Con i guanti la presa sul modello non è sicura, ma dopo qualche prova riesco a impugnare la fusoliera e lanciare. Superati i primi metri di salita trovo aria meno turbolenta, e lascio che il modello prenda quota risalendo il vento. Appena viro per la prima traversa l'accelerazione è incredibile e comincio a prefigurarmi un atterraggio impegnativo.
Con un po' di quota in più provo a mettere la coda al vento per tentare un passaggio di dynamic soaring. La separazione è netta e alta, non serve scendere molto giù verso la valle. Dopo il primo giro il modello è velocissimo, saranno 200 km/h, e esco subito riportandomi sul lato sopra vento: il Fredy fischia come un jet, e continua a farlo per quattro passaggi davanti alla mia postazione! L'emozione è fortissima... sono ormai oltre la semplice eccitaziona adrenalinica, sono addirittura spaventato dalla velocità e dalla violenza delle reazioni del modello.
E' ormai chiaro che la sfida del giorno sarà riportare a terra il Fredy. Cerco di rallentare un po' usando gli spoileroni e approfittando di un momento di vento meno forte imposto il circuito di atterraggio. Il braccio di sottovento passa velocissimo, mentre il braccio di base e il finale sono un'unica virata quasi in vite, che alla fine porta il modello a un paio di metri sopra il pendio. Apro gli spoileroni e riesco a posare il Fredy ai piedi di un cespuglio: non certo un atterraggio morbido, ma nemmeno un crash. Purtroppo, al recupero mi accorgo che il colpo contro il terreno ha nuovamente spezzato il trave di coda, nello stesso preciso punto che era già rimasto incidentato alla seconda uscita del Fredy. E' un vizio!
Scherzi a parte, evidentemente la precedente riparazione non è stata sufficientemente robusta. Penso di avere sbagliato a usare tessuto di vetro leggero, da 49 g/m² ora mi ripeterò con la tecnica dei "Blätzli" ma con pezzi più grandi e da 105 g/m². Speriamo basti... l'ideale sarebbe una riparazione dell'interno ma la presenza dei rinvii interni, non facilmente rimovibili, impedisce l'uso delle tecniche note come la spugna e il palloncino.

venerdì, settembre 16, 2005

"ASCENSORE"

Pendio Alpe di Vobbia 1Visto che dopo l'ultima uscita avevo rotto il pianetto DX del V-tail, ieri sera ho sfruttato il tempo libero che avevo a disposizione per il collaudo del Trendy dopo la riparazione effettuata. Non volendo andare da solo ho chiesto compagnia al mio amico Simone che ha accettato con entusiasmo la mia proposta.
Caricato l'aliante in macchina, ci siamo recati all' Alpe di Vobbia; già durante l'avvicinamento ero scettico perchè in pochi minuti l'aria umida (85%) Trendy con la Luna all'Alpeha iniziato a condensare e a scavalcare i vari pendii. Arrivati a destinazione invece ho constatato con piacere che eravamo fuori dalla zona critica e ciò ci ha permesso di iniziare a montare il Trendy senza dover tornare a casa con le pive nel sacco!
Il vento aveva provenienza da S-SE con velocità di circa 20-25 Km/h; condizioni ideali per il mio piccolo aliante che non vedeva l'ora di tuffarsi in quel mare d'aria! Un ultimo controllo ai comandi come da rigida procedura e via! Esco per un nuovo volo che dopo qualche attimo di verifica della corretta funzionalità del piano di coda, si trasforma in puro e sano divertimento.
Tramonto sull'AlpeL'esplorazione del pendio è sicura e mi rivela 3, dico 3, canali in cui la dinamica verticale è fortissima (veri e propri ascensori) dove il Trendy, quasi senza avanzare, guadagna decine di metri di quota. L'emozione è grande e visto che non avevo mai trovato condizioni simili ne approfitto per lanciarlo anche in qualche manovra più accentuata (per fortuna che sulle istruzioni c'è scritto: DO NOT AEROBATIC MANEUVER...). Comunque niente paura, il mio aliante non è fatto per correre e anche i miei pollici non hanno sufficiente esperienza per certe cose! Chissà magari l'anno prossimo...
Stefano col Trendy all'AlpeIl tempo passa ed è quasi l'ora di atterrare (o meglio: cercare di atterrare); dopo aver effettuato un primo passaggio, la tachicardia ha preso il sopravvento perchè la condizione era davvero notevole e il Trendy non ne voleva sapere di scendere. Ho ripetuto la manovra più volte, arretrando e scendendo sempre di più fino a trovare la posizione giusta per l'atterraggio.
Un bel volo, non c'è che dire, con un'aria poco turbolenta e la compagnia della Luna che ci guardava da lassù... anche il panorama terrestre era spettacolare con un mare di nubi che ricopriva Genova e le valli circostanti creando un' atmosfera davvero particolare.
Alla prossima e buoni voli a tutti!

martedì, settembre 13, 2005

Buon auspicio

Grandangolare sul cieloL'ultimo fine settimana è passato senza voli e con tanta, tantissima pioggia sul nord-ovest. Da ieri il tempo è migliorato e il cielo è ora sereno, ma le previsioni suggeriscono che il prossimo week-end potrebbe tornare a peggiorare.
Per buon auspicio pubblico una foto grandangolare ripresa domenica sera, quando dopo aver scaricato acqua e acqua per tutto il giorno il cielo ha cominciato a rasserenarsi.

lunedì, settembre 05, 2005

Poco vento... tanta amicizia!

Ieri è stata una giornata insolita ma piacevole.
Sotto l'aspetto "volatorio" abbiamo finalemte assaporato il cosidetto Tramontanino. Il tramontanino è una brezza di origine settentrionale debole debole, assolutamente laminare e quindi con una spinta verticale quasi nulla e per completare, il sole era pallido, quindi niente termiche. Nonostante tutto dopo aver "annusato" l'aria si decide di lanciare il Trendy di Stefano. L'aliante esce tranquillo eseguendo una buona planata, un otto e Stefano rientra. Dopo tento anch'io un lancio con il Silent Dream che dimostra anche lui un'efficenza elevatissima. Chiudiamo la giornata con una decina di lanci tra Stefano ed il sottoscritto.
I voli se pur brevi, sono stati divertentissimi ed impegnativi.
Ma se vogliamo la vera "chicca" della giornata è stata la gradita presenza di Antonietta e Marco. Ho conosciuto Marco un po' di tempo fa: Marco non è un modellista ma era curioso di vedere cosa si combina sui monti liguri...
Ebbene Antonietta e Marco ci avevano promesso di fare merenda insieme a noi... è così è stato! Non ben capito dove avessero tutta quella roba (ETA BETA docet) buonissima... alla faccia della merenda.
Giusto per citare: Rossese di Dolceacqua torta di frutta etc etc...
Bellissimo! ottima compagnia, buon vino, ottimi dolci!
Cosa desiderare di più?
Grazie siete stati gentilissimi... e di questi tempi queste cose sono importanti!
Un grazie di cuore da tutti noi

domenica, settembre 04, 2005

Buon compleanno

Sto scrivendo mentre guardo la registrazione della manifestazione aerea di Rivolto che festeggia i 45 anni della Pattuglia Acrobatica Nazionale. Anche se farà ridere, provenendo da semplici aeromodellisti, buon compleanno e congratulazioni alle Frecce Tricolori da tutti gli amici del Gabbiano R/C!

Si torna a volare

Dopo gli ultimi due week-end, in cui per problemi meteo ho disertato il pendio, ieri e oggi sono tornato sui prati del Faiallo. Sono stati due giorni con condizioni decisamente diverse da un giorno all'altro: vento debole meridionale sabato, vento settentrionale da forte a calmo oggi. Ieri ho potuto portare in volo solo il Blade, per la sua capacità di sopravvivere in condizioni deboli, mentre oggi ho avuto il piacere di riportare in aria il Fredy dopo le riparazioni delle scorse settimane. Il nuovo collaudo è stato assolutamente regolare: il modello non ha mostrato nessuna differenza nel comportamento, segno che nella riparazione sono riuscito a mantenere pesi e incidenze come erano prima dell'incidente.
Purtroppo le condizioni di vento al momento del volo, settentrionale e non troppo forte, mi hanno sconsigliato di tentare il dynamic soaring e di provare l'inserimento del ballast.
Verso le 17.30 il vento è calato al punto tale da costringere tutti a terra. La bandierina segnavento è rimasta incollata all'asta per circa dieci minuti, poi ha ripreso a soffiare un debole vento di circa 10 km/h. In queste condizioni, Stefano e Roberto hanno dato dimostrazione della grande efficienza dei loro Trendy e Silent Dream, riuscendo a resistere in aria per alcuni minuti prima di dover scendere per tornare a casa.

giovedì, agosto 25, 2005

Il volo (davvero) silenzioso

Speravo che gli ultimi giorni di ferie fossero migliori. Tempo incerto in pianura, mentre le web cam su Genova mostrano nuvoloni bassi, i METAR parlano di poco vento e monti nelle nubi, e gli Svizzeri prevedono tempo brutto (beh, da loro è stato peggio). Frustrato nei propositi di volo in pendio, mi sono dedicato alla fotografia, a girare per Langhe e Monferrato e naturalmente a mettere a punto i modelli. A proposito di quest'ultima attività, ho trovato un interessante thread sul sito "RCGroups" in cui si discuteva di come preparare il Blade per il dynamic soaring. Due aeromodellisti, in particolare, si scambiavano suggerimenti in merito a come chiudere la fessura tra parte mobile e parte fissa di ala e piani di coda, arrivando a ipotizzare che la fessura aperta possa causare una delaminazione dello stratificato.
Effettivamente, mentre produttori come Jaro Müller e Valenta applicano alle parti mobili dei "coprifessura", la X-Models lascia le fessure "nude" anche se praticamente sono già predisposte per l'applicazione. Avevo sempre pensato che le fessure aperte potessero, al peggio, causare un po' di resistenza in più, e che quindi i coprifessura fossero d'interesse solo per chi fa gare, ma la questione della delaminazione non mi ha lasciato indifferente. Effettivamente la pressione e la turbolenza dell'aria nella fessura potrebbero infiltrarsi nel vuoto all'interno dell'ala... non so con quali conseguenze ma su internet si leggono storie terrificanti di ali esplose in volo durante il DS apparentemente per sovrapressione.
Seguendo i consigli del thread di RCGroups ho provveduto a fabbricarmi Gap sealdei coprifessura con del semplicissimo nastro isolante, tagliandolo a misura, applicandolo sulla parte mobile e "infilando" il bordo libero sotto il margine dell'ala, come in foto. Quindici minuti di lavoro in tutto per alettoni, flap e elevatori/timoni. Il nastro isolante è elastico ma tenace, non ostacola il movimento del timone e forma una bella curva tonda quando la parte mobile viene estroflessa.
Oggi, grazie a condizioni di vento insolite in pianura, ho potuto collaudare i nuovi coprifessura con un volo a San Martino. Il vento era buono e ho potuto fare un po' di quota e di velocità. Beh, l'effetto dei coprifessura è incredibile: il Blade affonda e manovra quasi in completo silenzio, senza emettere più la sua "nota" tipica. Meno energia dissipata a fare rumore! "Planes should be seen and not heard" come dicono gli amici del volo elettrico!

lunedì, agosto 22, 2005

Pomeriggio a San Martino

Tempi di voloPomeriggio di volo a San Martino Alfieri, oggi. Vento inizialmente buono (24 km/h), poi in calo fino alla calma. Nuvole e sprazzi di sole, qualche termica ogni tanto: si arabescava sul poco o sul "nulla", sarebbe piaciuto a Roberto. Il Falcon ha totalizzato oltre un'ora in aria con soli 44 secondi di motore.

sabato, agosto 20, 2005

Dunque: Losne & Tuoni in quantità...

...ovvero le previsioni del tempo per questo week-end.
Se avete un passatempo alternativo, tipo lento fumo, assaggio di produzioni gastronomiche locali, libri di cui rimandate sempre la lettura, degustazione di vini meditativi... ebbene questo fine settimana potrete farlo! ... Contenti? Come dire questo fine settimana la perturbazione ci terrà compagnia, e non illudetevi se vedete ogni tanto qualche sprazzo di sereno... vi vuol fregare!
Bene inizio con uno dei miei passatempi preferiti stappo una bottiglia di Ruchè poi si vedrà...
Salutissimi

venerdì, agosto 19, 2005

Fredy riparato

Fusoliera del Fredy riparataIl Fredy è tornato in ordine, pronto per riprendere il volo. Il trave di coda e il naso sono stati riparati con la solita tecnica dei "Blätzli" di cui avevo già scritto nel mese di marzo. Con una bomboletta di pittura acrilica ho dipinto due strisce di vernice gialla sulla fusoliera, a forte contrasto con il resto in modo da coprire le riparazioni senza dover impazzire a cercare la giusta corrispondenza di colore.
La chiglia è stata invece riparata con colla cianoacrilica, tessuto di vetro leggero e roving di carbonio. Il peso e il bilanciamento non sono cambiati in modo avvertibile rispetto a prima.
Purtroppo nei prossimi due giorni le previsioni del tempo sono pessime, quindi temo che il nuovo collaudo dovrà aspettare. In compenso, oggi mi sono recato sul pendio di San Martino Alfieri per approfittare del moderato vento che soffiava da Sud: con il Falcon ho fatto 52 minuti di volo con soli 62 secondi di motore.

martedì, agosto 16, 2005

Panorama dal Faiallo

La giornata di Ferragosto è stata caratterizzata, sulle regioni di nord-ovest, da una limpidezza eccezionale dell'atmosfera. Dal pendio del Bec Geremia al Faiallo si scorgeva la Corsica, e dal Fasce l'Elba.
Panorama di Ferragosto dal Faiallo

lunedì, agosto 15, 2005

Non c'è due senza tre! Ovvero: Guf; Ri-Guf; Tri-Guf

Data la giornata (purtroppo non avevamo molto tempo a disposizione) decidiamo di andare a far un saltino al monte Fasce.
Arriviamo per le 14:30 e soffia un discreto vento di Tramontana intorno ai 18 km/h. Decido di uscire con il Cumulus.
Preparo il tutto ma durante il montaggio mi accorgo che una vite di tenuta di una semiala scivola. Penso, lì per lì, che sia il filetto rovinato, essendo di teflon... e invece no! La piastrina con il filetto sulla fusoliera risulta scollata; quindi il modello non volerà almeno per oggi (e uno).
Nessun problema, penso, poichè ho anche il Trendy a disposizione e il vento è anche calato intorno ai 9 km/h quindi le condizioni ideali per una buona termicata! Preparo il tutto e mi accingo alle prove pre-volo; noto, con sorpresa, che il motore gira ma il gruppo elica-riduttore non dà cenni di movimento. Preoccupato quanto basta, inizio a cercare il perchè dello strano comportamento; dopo varie elucubrazioni, inizio a smontare il gruppo motore/riduttore, apro il riduttore e... con molta sorpresa noto che uno degli ingranaggi (tutti in metallo) della riduzione risulta spezzato a metà... considerate che tale riduttore ha "girato" per "ben" 19 minuti... speriamo in una provvidenziale garanzia; quindi anche il Trendy (almeno per oggi) non volerà (e due).
Dopo circa un'oretta il vento rinforza decisamente, con raffiche intorno ai 40 km/h niente di meglio per un volo con il Merlin.
Mentre che mi accingo al montaggio una raffica più potente e mi sfila una semiala dalle mani e "svolazza" atterrando rovinosamente a terra rovinando il terminale alare... (e tre) Vado-a-casa. ;-)

domenica, agosto 14, 2005

Fredy già in officina :(

Oggi giornata di vento molto strano. Sono andato, con Stefano e Roberto e famiglia, al monte Proventino per saggiare nuovamente questo pendio che la prima volta mi era piaciuto molto. Lancio il Fredy per saggiare subito le condizioni, e subito vedo che c'è sì una buona spinta del pendio, ma anche grosse "buche" e rotori che capovolgono il modello. Volo per una quarantina di minuti e faccio un atterraggio non certo pulito ma privo di conseguenze.
Le condizioni meteo peggiorano, ci spostiamo in un altro pendio a qualche chilometro di distanza. Si vola meglio, con meno turbolenza, e abbozzo anche un po' di DS. Proprio in finale dell'atterraggio, purtroppo, un ricciolo del rotore quasi mi mette a coltello il modello a soli tre metri di quota: il Fredy si appoggia malamente, fa una capriola sull'ala e il colpo di frusta spezza il trave di coda. Nessun danno, per fortuna, alle superfici aerodinamiche: sarà sufficiente riparare il tubo con le consuete tecniche che uso. Ma "pollice verso" alla Valenta per la costruzione: la fusoliera sembra essere costituita da solo due miseri strati di tessuto di vetro da 100 g/m².
Avrò da fare per i prossimi giorni :(

Fredy collaudato!

Ieri pomeriggio sul pendio del Faiallo ho collaudato in volo il Fredy. Il tempo dapprima ci ha fornito condizioni di vento molto buone, accompagnate però da nuvole un po' troppo basse, al limite della "maccaja", poi un vento più moderato ma sotto un cielo quasi completamente sereno.
Il primo lancio ha immediatamente rivelato che le indicazioni del costruttore sul centro di gravità non avevano alcun rapporto con la realtà: il modello aveva il naso pesantissimo, con continua tendenza a scampanare non appena prendeva velocità. E' stato difficile persino farlo atterrare, perché l'elevatore non aveva sufficiente autorità per tenere sollevato quel naso di piombo.
Dopo avere tolto 30 grammi dal muso riprovo, va meglio ma è ancora troppo picchiato. Ancora dieci, poi dieci ancora, e poi ancora, e poi ancora. Alla fine ho tolto 70 grammi degli 80 iniziali, il centro di gravità si trova due centimetri più indietro rispetto a quanto suggerito dalla Valenta Model, ma ora il modello vola come piace a me: con la coda alta, senza tendenza alla rimessa spontanea quando prende velocità, accelera bene e rallenta molto bene in atterraggio.
Fredy post-collaudoDevo ancora ridurre un poco l'esponenziale e aumentare un po' la corsa degli alettoni ma sono veramente soddisfatto di come vola: è veloce, pulito nelle traiettorie, meno sensibile alla turbolenza del Micro Spark. Il range di velocità utili, con il centraggio arretrato, è decisamente ampio. Non potevo resistere alla tentazione di provarlo in dynamic soaring: anche se quando ho potuto farlo le condizioni erano mediocri (vento sui 18 km/h) il Fredy se l'è cavata benissimo, non "scrolla" troppo quando buca i rotori e tiene bene la traiettoria. Non accelera tanto quanto il Micro Spark (ma forse anche le condizioni non erano ideali), ma sono sicuro che aggiungendo il ballast le cose cambieranno.
Un grazie a Roberto per l'assistenza e un saluto a Mario che è passato a trovarci con il suo Discus.

mercoledì, agosto 10, 2005

Fredy completato

Con altri due giorni di lavoro oggi ho completato il Fredy. Dall'ultimo post le attività hanno inizialmente riguardato l'allestimento della chiglia, con l'aggiunta del tubo di fibra di vetro porta ballast Chiglia con tubo ballast(che, detto per inciso, non si è affatto separato volentieri dal modello in legno pur trattato con il distaccante), quindi con la preparazione delle sedi per i servocomandi della coda, per la ricevente e per la batteria. La chiglia completa è stata quindi incollata nella fusoliera con resina e fiocco di cotone, cosa che ha permesso di tagliare a misura i rinvii dei comandi di coda in filo d'acciaio, dopo aver fresato la coda in modo da consentire il libero movimento degli uniball.
Il passo successivo è stata la preparazione delle prolunghe necessarie per portare i comandi degli alettoni dalla radio fino alle estremità alari. La Valenta Model prevede l'installazione tra fusoliera e ala di un connettore DB9 come quello usato dai PC, ma io ho preferito usare il connettore Multiplex a 6 poli che già avevo usato nel Blade per un compito Chiglia con impianto radiosimile (più gravoso, visto che il Blade ha anche i flap). Il posizionamento dei due connettori "affacciati" richiede molta precisione, perché le due parti devono trovarsi con facilità quando si posiziona l'ala sulla sua sede in fusoliera, mantenendo al contempo l'allineamento necessario per le viti di fissaggio. In poche parole bisogna misurare tutto molto bene, fresare e limare fino a quando i connettori non entrano "appena appena" nelle sedi, e poi ovviamente provare, limare ancora un po', riprovare. Alla fine si puntano i connettori con due gocce di cianoacrilato e si fa la prova finale; per ultimo ho proceduto al bloccaggio finale con resina epossidica da 5 minuti addensata con fiocco di cotone, incollando prima il pezzo in fusoliera e poi il pezzo in ala, trovando il posizionamento finale a resina ancora morbida dopo aver trattato tutto quanto con distaccante polivinilico.
Dopo aver "sistemato" prolunghe e connettori ho fissato nei pozzetti dell'ala i servi (ho dovuto usare due servi alari HS125... per gli HS81 sarebbe stato necessario limare via praticamente tutta la scatola), Fredy completatoavvolgendo ciascun servo in un pezzetto di termoretraibile e incollandolo poi direttamente nell'ala con quattro gocce di 5 minuti con microballoon.
L'ultimo passo della giornata è stato il centraggio. Sono stati necessari 80 grammi di piombo per raggiungere il limite più arretrato consigliato dal costruttore. Da quanto ho letto su Internet le indicazioni della Valenta sono molto conservative e la maggior parte dei modellisti preferisce un centraggio ancora più arretrato, ma per cominciare va bene così.
Resta da programmare la radio e la regolazione delle escursioni... domani cercherò su Internet indicazioni (il produttore non ne dà nessuna, incredibile!) e poi... prova di volo!

martedì, agosto 09, 2005

13:21:32:48

E' stato emozionante! In questo Blog offerto da Franz si parla tipicamente di alianti RC; spero non me ne vorrà se oggi impiego un poco di questo spazio per parlare di volo e tutto sommato anche di un "aliante". Ebbene, il Discovery è ritornato. Ho sempre seguito, come appassionato, dove potevo, le missioni di questi uomini e della loro macchina che piano, piano sono scivolate nella routine... purtroppo.
Con l'avvento di internet ed avendo ora una larghezza di banda generosa quest'ultima missione (STS-114) l'ho seguita si può dire quasi per intero sul PC... che dire fantastico, inoltre fa onore anche che il Comandante è un rappresentante del sesso Femminile!
Quindi, oltre gli "uomini", anche la macchina, lo Shuttle, che forse comincia a dare segni della sua anzianità di progetto, ma ogni volta che si alza in volo risulta sempre incredibile, ancor di più se pensiamo che tale "oggetto" si trasforma: al decollo è un razzo, nello spazio è una navicella (spaziale) o se preferite un satellite, ma quando rientra è un Aliante. Pensateci. Complimenti a tutti !

lunedì, agosto 08, 2005

Il nuovo modello

Stamattina il corriere ha consegnato il pacco della Topmodel contenente il successore del Micro Spark. Si tratta del Fredy della Valenta Model, un 60 pollici tutto fibra di cui avevo letto bene sui forum Internet dedicati al volo in pendio.
Appena tirato fuori dalla scatola, il modello si presenta con un'ala in un solo pezzo, una fusoliera con naso separabile e un gruppo di coda a V pure in un solo pezzo. Fredy out-of-the-boxL'ala, con una apertura di 153 cm, è realizzata in stampo in sandwich di fibra di vetro e schiuma (presumo rohacell) con il metodo dei due semigusci, quindi all'interno non ha strutture se non due longheroni in roving di carbonio laminati nel guscio, uniti da una trave in calza di carbonio. Il profilo del bordo d'entrata è ellittico, le estremità sono rialzate come se fossero delle winglet (simili a quelle del Blade, ma con una curvatura meno pronunciata), il diedro è molto modesto (circa 1 grado). Gli alettoni, piuttosto esterni (li avrei preferiti a tutta apertura), sono già tagliati, incernierati con il peel-ply inserito nel laminato e hanno sull'intradosso due liste curve che chiudono la fessura in modo molto elegante. Lo stesso tipo di costruzione si ripete per il gruppo di coda a V. La fusoliera, infine, è anche esssa in fibra di vetro con un paio di rinforzi in Kevlar (ne avrei preferito di più, in effetti), e ha già posati due rinvii in filo d'acciaio con guaina. Togliendo il naso si trova... niente, in quanto il costruttore ha previsto l'installazione dell'impianto radio in una "chiglia" di compensato da incollare nella fusoliera, su cui si chiuderà il naso. Completa il kit un foglio con gli schemi in scala del modello, da cui si può desumere ciò che occorre fare per completarlo, due uniball per la coda, due per gli alettoni, un po' di viteria. Tutto ha un suo posto ed è necessario, quindi dovrò stare attento a non perdere nulla.
Per cominciare la costruzione del modello sono partito dal piano di coda, Piani di coda del Fredyincollando le due astine di comando con uniball alle due parti mobili. Ho usato a questo scopo il Dremel con una fresina per scavare le sedi, poi ho riempito gli scassi con 5 minuti e microballoon e infine ho inserito le due astine tenendole al posto giusto fino all'indurimento. Subito dopo ho esaminato le sedi per i servi degli alettoni, trovandole incredibilmente sottili (10 mm!), tanto che gli HS-81 che voglio usare non ci entrano completamente. Ho dovuto limare la scatola del servo (!) per assottigliarlo nella parte che dà verso il bordo d'uscita, poi spero che la copertura nasconderà il piccolo sovraspessore residuo.
Prima di cominciare la sistemazione dell'impianto radio nella chiglia ho deciso di costruirmi un tubo per il ballast in previsione di "spingere" questo modello ai suoi limiti (più che altro, se non ci penso ora non lo potrò mettere più). La scelta del materiale è caduta sulla vetroresina: Tubo di vetro sul masterho perciò preso un tondino di ramino da 16 mm, ne ho rivestito una estermità di nastro adesivo, poi ho dato tre mani di cera distaccante seguite da una di alcool polivinilico. Sul tondino così preparato ho steso un pezzo di tessuto di vetro da 160 g/m2, imbevuto con resina da laminazione, in modo tale da "attorcigliarsi" formando così un laminato con almeno due strati in ogni punto. Spero ovviamente che domani, a resina polimerizzata, il distacco non presenti problemi: avrò in questo modo un tubo in fibra di vetro in grado di accogliere gli stessi lingotti di piombo usati per il ballast del Blade.
A domani per la prossima puntata!

Il giavellottista

Finalmente il Trendy è a posto. Vola egregiamente e debbo dire che, anche elettrico, le performances in termica sono eccellenti. Si è riscontrato che il il profilo SD 7055 esige per un rendimento eccellente un minimo di flap (3mm down.) La messa a punto è stata effettuata sul campo di volo degli Aeromodellisti Astigiani a cui va il mio rigraziamento per l'ospitalità e la piacevole compagnia. Inoltre ringrazio Franz che tramutandosi in "giavellottista" mi ha permesso di effettuare una perfetta taratura del modello "esibendosi" in numerosi lanci. Buoni Voli a tutti!

venerdì, agosto 05, 2005

Maglioncino?!?

Questo fine settimana sarà caratterizzato da una condizione tipicamente autunnale.
I venti dominanti dai quadranti settentrionali si faranno sentire e a tratti anche con forte intensità. Per sabato prevedo una copertura nuvolosa che impedirà il volo in pendio ed anche qualche pioggia, specialmente sulla parte orientale della Liguria. Quindi sembrerebbe che sabato non sarà una buona giornata di volo. Domenica inizierà con una forte copertura nuvolosa in rapido dissolvimento; in giornata qualche pioggia a est. Se la visibilità si manterrà buona vedremo le Alpi orientali imbiancate. Domenica la parte centrale della giornata potrà essere buona per il volo, con venti da NNE ENE. Aria fresca portatevi un maglioncino!

giovedì, agosto 04, 2005

È in arrivo

Un nuovo tuttofibra da pendio da 60 pollici è in viaggio dalla Topmodel verso casa mia...

mercoledì, agosto 03, 2005

Ricerche

Sono alla ricerca di un nuovo modello da 60 pollici da pendio, un tuttofibra in grado di fare dynamic soaring. Ho messo gli occhi sullo Scorpion 2 della Cévennes Concept Modélisme, di cui mi piace moltissimo l'ala ellittica e gli alettoni a tutta apertura, ho telefonato a Monsieur Girard il quale purtroppo mi ha detto che tutta la sua produzione è assorbita da "les Americains" della SoaringUSA, e che quindi per uno dei suoi modelli avrei dovuto aspettare l'autunno. Siccome vorrei qualcosa con cui volare per il resto della stagione cercherò altrove, ma è un peccato lo Scorpion 2 mi piace proprio tanto!

domenica, luglio 31, 2005

Grazie di tutto Micro Spark

Oggi il Dynamic Soaring ha deciso di incassare il credito che vantava nei miei confronti: dopo un anno senza incidenti ho purtroppo distrutto il Micro Spark nel corso di un circuito di DS neanche particolarmente spinto. Non ho nemmeno capito bene per quale motivo: nel punto più basso del circuito (quindi proprio nel punto di massima velocità all'aria), mentre richiamavo il modello verso la sommità del pendio, il Micro Spark ha rollato bruscamente verso sinistra infilandosi nel bosco troppo velocemente perché potessi accorgermene e intervenire; ho solo sentito lo schiocco dell'impatto tra i rami.
Grazie al cercamodelli ho velocemente individuato il punto dell'impatto, dove innanzi tutto ho trovato la fusoliera piantata nel sottobosco per una quindicina di centimetri, con il trave di coda spezzato ma senza altri danni. Cominciavo quasi a sperare che i danni fossero riparabili quando ho individuato l'ala tra i rami: divisa in due pezzi all'altezza del pozzetto del servo di sinistra, con il longherone spezzato e un'ampia zona delaminata.
Ala del Micro Spark in pezzi Il danno è al di là delle mie capacità di riparatore, il che significa che non avrò più la possibilità di volare con questo bellissimo modello, perché purtroppo è ormai fuori produzione. Ed è un peccato, perché volava proprio bene. In più ci ero affezionato perché è stato la mia "palestra" per le riparazioni in composito e soprattutto perché è stato il modello con cui ho imparato a fare dynamic soaring.
Grazie, Micro Spark!

sabato, luglio 30, 2005

Visita a Bielmonte

Giovedì Roberto ed io abbiamo messo in pratica un'idea che ci frullava per il capo da qualche tempo, e siamo andati a volare in pendio di Bielmonte. Questo sito, che si trova a 1400 metri di altitudine nelle montagne a Nord di Biella sulla "Panoramica Zegna", è piuttosto ben conosciuto e dispone di un bel pendio esposto verso Sud con tanto di cartello di segnalazione e manica a vento posti dal gruppo "Amici Aeromodellisti Biellesi".
L'arrivo in loco, verso mezzogiorno, non lasciava presagire nulla di buono: nuvole basse, poco vento e mancanza di irraggiamento solare. La visibilità era sufficiente per il volo dei modelli, ma non permetteva di apprezzare lo spettacolo di valli, montagne e colline attorno, che rimanevano immerse nella pesante foschia che pensavamo di esserci lasciati dietro in pianura.Roberto e Francesco a Bielmonte Dopo il pranzo al sacco, abbiamo cominciato a studiare il pendio e l'aria; ci siamo accorti ben presto che nella valle a sinistra del pendio volteggiavano due grossi rapaci, che Roberto ha identificato come falchi bianconi. I due uccelli non avevano alcun problema a risalire spiralando lenti in una ampia termica, e usavano la quota guadagnata per effettuare dei traversoni verso di noi allo scopo, come abbiamo poi capito, di tenere sotto controllo uno stormo di cornacchie che, appollaiate su un traliccio, osavano qualche occasionale sconfinamento nel territorio dei rapaci.
Spinto forse da una così plateale dimostrazione di capacità volatoria, Roberto ha deciso di uscire con il Trendy elettrico: fatti pochi metri di quota, ha cominciato a agganciare bolle d'aria in risalita in diversi punti del pendio che gli hanno permesso un ragguardevole bottino di quota e un tempo di volo di 36 minuti con sola metà carica delle batterie (circa 4 minuti). Vista la buona condizione ho immediatamente imitato Roberto con il Falcon, Roberto e Francesco a Bielmontesempre usando il motore elettrico per superare i primi metri d'aria. Anche se il Falcon ha meno autonomia nel volo elettrico e un carico alare meno favorevole, sono riuscito a totalizzare mezz'ora sfruttando alcune facili termiche.
Durante la ricarica delle batterie Roberto è uscito nuovamente, approfittando di uno sprazzo di sole. L'aria era piena di bolle, e il Trendy le ha sapute sfruttare splendidamente per mantenersi in aria ancora più a lungo di prima. L'atterraggio, poi, è stato un capolavoro: lento e perfetto davanti ai piedi del pilota.
La giornata è stata chiusa dal secondo volo del Falcon, che ha totalizzato altri 35 minuti di volo grazie soprattutto ad una intuizione di Roberto, che mi ha indicato due punti in cui ho continuato a trovare aria in risalita per quasi dieci minuti, effettuando dei lenti "8" per cercare di sfruttare anche la debolissima dinamica del pendio (vento con componente verticale di soli 4 km/h).
Insomma, è stata una giornata di volo molto bella, con condizioni che hanno permesso un volo tranquillo, ragionato, "di testa", ricco di soddisfazioni. E' sicuramente un pendio da visitare nuovamente in una giornata limpida, lo scenario deve essere spettacolare. Un saluto e un grazie agli "Amici Aeromodellisti Biellesi"!

lunedì, luglio 25, 2005

Pendii cuneesi

Ricevo da un amico questa segnalazione che rigiro sul blog:

Ciao Francesco,
Sono Stefano del basso Piemonte.
Sono appena tornato da una vacanza in Valle Pesio (CN) nella quale non ho mancato certo di volare in pendio. Purtroppo in zona Pesio non vi era alcun pendio ma nel giro di un'ora di macchina ho trovato due pendii molto belli e dei quali volevo rendervi partecipi.
Il primo pendio è a Pratonevoso ma non dove si lanciano con il parapendio (località Malanotte - monte Moro), bensì di fronte al rifugio Sky Pass a fianco della cosidetta Cima Nera che resta proporio in faccia al Monte Moro. Il pendio è rivolto verso Sud e nella prima giornata di volo dava una forte dinamica che mi ha permesso di raggiungere quote notevoli con il "California", e presentava anche termiche al centro e a destra (per chi vola) . La seconda giornate di volo a Pratonevoso non c'era una bava d'aria e le termiche deboli mi hanno concesso di volare solo con il "Discus 150" (F3K) senza raggiungere quote consistenti.
Il vero Pendio per eccellenza (uno dei più belli che finora abbia visto) è stato il Colle Di Tenda. In entrambi i giorni di volo c'era una dinamica da Paura!!! Sembrava di avere il motore, potevi fare qualsiasi cosa in volo senza paura di non riprendere più la quota persa. Il pendio è rivolto verso Sud e dà termiche pazzesche praticamente ovunque! Si arriva comodamente in macchina e ci si trova contornati da monti che offrono la possibilità di lancio in ogni direzione e in qualsivoglia condizione: il paradiso degli alianti R/C!
Forse sono sembrato troppo entusiasta ma è stata la prima volta che mi è capitato di volare così a lungo in solitaria. Se qualcuno vuole informazioni per raggiungere tali pendii mi contatti pure via E-mail (martacasu@libero.it).

sabato, luglio 23, 2005

Un nuovo amico

Oggi ho avuto il piacere di ricevere la visita sul pendio del Faiallo dell'amico Antonio Neglia, conosciuto grazie a questo blog. Antonio è assai attivo (spero di non sminuirlo) sul fronte dei PSS, e infatti oggi aveva con sé un bel modello da pendio riproducente un F-16, Antonio e il suo F-16nella livrea bianca rossa e blu dei Thunderbirds. Oltre a ciò, nella sua capiente sacca erano custoditi un Fox e un Discus, oltre a un JW, il tuttala in EPP disegnato da Joe Wurts. Da parte mia io avevo i due consueti modelli da pendio, il Micro Spark e il Blade.
A dispetto di tanto impegno modellistico, il pendio oggi non ha certo dato il suo meglio. Innanzi tutto per via del tempo: nuvoloso, con cumulonembi torreggianti che si andavano sollevando proprio dal crinale tra versante piemontese e ligure del rilievo. La mancanza di irraggiamento solare ha poi "spento" le termiche, e i 15-20 km/h di velocità del vento non permettevano di sopperire con la pura dinamica alla mancanza di sostentamento termico.
Alla fine hanno volato solo il JW, l'F-16 e il Blade. Sono rimasto particolarmente colpito da come vola bene il tuttala di Wurts e dalla "presenza scenica" dell'F-16. Antonio mi dice che vederlo in condizioni adatte, veloce e teso, è tutt'altra cosa!
Antonio, che è stato anch'egli possessore di un Blade, mi ha dato anche alcuni preziosi consigli su come raggiungere l'ottimale regolazione del diedro longitudinale, dimostrandomi come soli 10 g di piombo tolti dal muso possano migliorare in modo evidente il volo.
Grazie Antonio!

giovedì, luglio 21, 2005

Video del Blade in Dynamic Soaring

Ecco un video ripreso domenica scorsa in cui si vede il Blade impegnato in alcuni circuiti di DS (il vento arriva dal lato destro dell'inquadratura). Grazie a Roberto per le riprese.

lunedì, luglio 18, 2005

Fly me to the Moon

Il Blade e la LunaDomenica è stata una giornata di volo eccezionale, al Faiallo. Vento di mare, estremamente laminare, dai 30 ai 40 km/h. Ma, soprattutto, è stata la sagra del Dynamic Soaring!
Dopo qualche circuito di prova con il Micro Spark e con il Blade, sono infatti riuscito a "prendere le misure" al pendio e alla giornata. Questo perché ho capito che il dynamic soaring veniva fuori meglio quando riuscivo a fare un looping non troppo verticale. Inclinando progressivamente la traiettoria sono così riuscito a trovare un'inclinazione che permettesse di sfruttare al meglio la potente zona di separazione tra l'aria calma e l'aria in movimento: in questo modo ho spinto al massimo l'accelerazione di ogni singola manovra e ho raggiunto velocità che, almeno ad occhio (non ho ancora fatto le misure sui video), sono state le più alte finora da me ottenute. La manovra non è priva di rischi, perché durante queste traiettorie quasi piatte il modello riceve scossoni forti e imprevedibili dovuti al fatto che una semiala buca la zona di separazione sensibilmente prima dell'altra, ma il risultato mi ha ampiamente soddisfatto. Sia con il Micro Spark sia con il Blade (ben rimpinzato di ballast) sono riuscito a ottenere sequenze di cinque, poi sette, poi dieci e anche quindici loop consecutivi senza perdere "l'onda". In particolare, il Blade ha dato la migliore prova finora vista. Sono rimasto particolarmente impressionato nel vedere che, quando riuscivo a fare un loop "pulito", quasi senza dovere intervenire con gli alettoni, la velocità era sensibilmente più alta: ciò significa che la resistenza indotta dal movimento delle superfici di controllo, quando si va a un'andatura che supera la velocità terminale in aria calma, è tutt'altro che trascurabile!
Verso sera, poi, la Luna che si intravedeva bassa sul mare verso Sud-Est ci ha regalato la possibilità di qualche foto "strana" come quella che correda questo post.

Volare all'Alpe di Siusi?

Lo Sciliar dall'Alpe di Siusi
Dopo essere tornato a casa e... alla banda larga, posso postare qualche altro particolare sugli aspetti modellistici della mia vacanza in Trentino-Alto Adige.
Dopo avere volato a Le Cune, ho voluto provare il famoso sito di volo nei pressi della baita "Spitzbühl" all'Alpe di Siusi. Si tratta indubbiamente di un luogo spettacolare, proprio ai margini della conca dell'Alpe, dove il pendio scende ripido fino a Siusi e Castelrotto. Con le condizioni adatte, deve consentire voli spettacolari con lo Sciliar sullo sfondo. Purtroppo posso solo immaginarlo, perché il giorno che ho scelto per recarmici è stato caratterizzato da condizioni di nuvolosità variabile ma soprattutto... niente vento! Infatti sul sito non c'era nessuno, mentre mi dicono che solitamente è affollato di aeromodellisti e parapendio.
Comunque la passeggiata per raggiungere lo Spitzbühl da Compatsch è stata molto piacevole (c'è anche una seggiovia, che però ho preferito non usare perché avevo al seguito la sacca con i modelli). I modelli in spalla non hanno mancato di attirare l'attenzione degli escursionisti che ho incontrato, i quali però si esprimevano esclusivamente in tedesco, lingua che ahimé non conosco e di cui decifravo solo, sporadicamente, "fliegen" e "modellflug".
Credo che, in condizioni idonee, l'Alpe sia un sito volovelistico eccezionale. Peccato solo che, con astuzia più levantina che teutonica, l'amministrazione impedisca l'accesso ai mezzi privati chiedendo di pagare 11 Euro per il trasporto andata-e-ritorno in cabinovia (credo ci siano anche dei bus-navetta, che però temo risultino un po' scomodi per chi viaggia con i modelli).

venerdì, luglio 15, 2005

Muso alla "coque"

Martedì 12 Luglio... un tardo pomeriggio indimenticabile!
Uscito dal lavoro alle 18:00, mi sono recato all'Alpe vicino a casa, determinato a tutti i costi nel riuscire a fare pratica per la manovra di atterraggio visto che è una fase del volo per me ancora molto critica.
Arrivato a destinazione alle 18:45 ho montato di corsa il Trendy e ho lanciato con una brezza molto leggera: tutto bene fino a quando, costretto a un top landing, il modello atterra in mezzo all'erba facendomi preoccupare quando le mie orecchie avvertono uno "scronc" anomalo...
Vado a vedere e senza sorpresa mi ritrovo il muso tipo uovo alla coque! (centrata l'unica pietra nel raggio di qualche km²).
No problem! Giro di nastro e si riparte; nel frattempo l'aria umida intorno a me inizia a condensare a zone e filtrata dal sole mi regala un paesaggio quasi da favola.
Dopo qualche minuto riprende la visibilità e mi concentro su quello che devo fare: dopo molti tentativi riesco a sbloccarmi e a prendere bene consapevolezza dei comandi in manovra di avvicinamento.
Con il morale a mille, e felicissimo per quello che stavo facendo, provo fino alle 20:45 un lancio e un'atterraggio dopo l'altro!
Ora non mi resta che riparare il musetto con la fibra e sopprattutto superare la prova pratica con il "mio" maestro Roberto... spero che mi dia almeno la sufficienza...

lunedì, luglio 11, 2005

...e il gabbiano collinare, neh!...

Orbene son giunte le ferie!
Per quanto mi riguarda inizio a trasferirmi da Genova alle colline dell'Astigiano, insieme alla mia famiglia; un "buen retiro" insomma. Quindi da lì ci spostiamo. Questa settimana è dedicata al "dolce far niente" ed anche al rinnovato Trendy elettrico. Il collaudo, svolto oggi in una "pista" sulle colline del paesello di cui anche Francesco ha potuto apprezzare le buone qualità termiche, nell'ora "termica" ha dato ottimi risultati, tantochè il Trendy è diventato un puntino; il tempo di discesa si è attestato in 20 minuti circa... per ora c'è da mettere a punto il bilanciamento quasi a punto ma suscettibile di miglioramenti. Ho notato che il profilo (SD 7055) lavora in termica bene ma leggermente flappato (3mm): in questa confgurazione di volo ho riscontrato un efficenza elevatissima. La prossima settimana sarà invece dedicata alle cammminate in montagna e che montagna! Si va in Svizzera, nella Matterhorn Valley; e senza modelli. Buone ferie a tutti!

Il Gabbiano alpino

Sabato per me sono cominciate le (purtroppo brevi) ferie di luglio; i preparativi per la partenza spiegano, ovviamente, la mancanza di post in questo week-end. Tuttavia, visto che ho deciso di passare le vacanze in Val di Fassa, luogo volovelisticamente valido e giustamente rinomato, ho il piacere di scrivere qualche riga sui voli di oggi dalla tastiera del laptop che mi sono portato dietro.
Il teatro delle prodezze di oggi è stato il pendio di Le Cune - Alpe di Lusia, un sito a circa 2200 metri sul livello del mare che si raggiunge comodamente da Moena con un tratto di cabinovia e uno di funivia. Conosco il posto perché me ne aveva parlato Roberto e avevo avuto modo di volarci l'anno passato: è un luogo molto bello, con una straordinaria vista sul Catinaccio da un lato e sulle Pale di San Martino dall'altro. L'anno scorso avevo volato esattamente dalla sommità dello spartiacque che separa la valle di San Pellegrino dalla Val Travignolo: posto ottimo ma da raggiungersi superando una marcata pendenza. Cercando di risparmiarmela, oggi ho dapprima provato a lanciare il Micro Spark dalla sommità di un costone che chiude un canalone che giunge direttamente al fondovalle. Il vento sembrava buono, ma il modello non ha voglia di prendere quota e al termine di un traversone lo devo appoggiare contro la collina. Sostituisco la vite di nylon saltata per l'urto e rilancio facendo più attenzione a rimanere dove il vento porta: va un po' meglio, ma comunque l'aria è molto turbolenta e il modello è difficile da controllare.
Decido di scendere, smonto tutto e mi rimetto in spalla lo zaino e la sacca con i modelli. La meta è ovviamente la sommmità del crinale già sperimentato. Ci arrivo un po' trafelato dopo venti minuti circa, e subito mi accorgo che il vento è molto diverso: la direzione è diversa, ma soprattutto il flusso è costante e più laminare. L'anemometro segna 38 km/h orizzontali e 21 km/h verticali. Rimonto e lancio il Micro Spark: ora si ragiona!
L'aliante sale molto bene: nonostante non vi sia soleggiamento e quindi ci sia poca energia per le termiche, la dinamica è addirittura sovrabbondante. Dopo qualche giro provo qualche acrobazia, ma i looping vengono fuori molto distorti per via del trascinamento dell'aria. Provo a mettermi con il vento in coda e faccio un'affondata nella parte "sbagliata" del pendio, abbozzando un loop in dynamic soaring (questo posto è stato il primo in cui io abbia avuto sentore dalla "fattibilità" del dynamic soaring). Il modello buca lo strato di separazione, ma quando risale nell'aria in movimento il vento lo respinge indietro. Troppo vento per fare DS con questo modello, pare. Il tentativo si trasforma in un avvicinamento un po' troppo alto, apro i freni per farlo scendere meglio ma improvvisamente l'aliante si ritrova in aria calma e viene giù da due metri come una pietra, di muso. Secondo crash della giornata, naturalmente senza conseguenze perché il Micro Spark ha visto nasate peggiori. Intanto inizia a piovere e il vento rinforza, poi la pioggia cessa ma il vento soffia addirittura a oltre 55 km/h (58 km/h la punta massima). La temperatura è di 12 gradi, ma secondo lo strumento per effetto del wind chill la temperatura percepita è di soli 3 gradi! Cercando di resistere rilancio, riprovo il dynamic soaring che continua a non riuscire, cado nuovamente, rilancio, atterro, rilancio, riprovo, ancora crash. Alla fine credo di avere totalizzato 32 minuti di volo e almeno 4 cadute. Ci sarebbe da provare (in front-side, però!) con il Blade, ma manca mezz'ora all'ultima corsa a valle della funivia. Recupero perciò il Micro Spark che è piantato nel terreno come la Spada nella Roccia, e ritorno in valle.

lunedì, luglio 04, 2005

...L'essenziale e' invisibile agli occhi...

Sabato è stata una gran giornata! D'altronde ogni volta che salgo su un aeroplano sto bene, forse perchè come diceva il grande Antoine de Saint Exupéry "tra i miei piedi e la terra ci deve stare sempre un po' d'aria". Aveva e ha ragione! almeno per quanto mi riguarda. Ma è anche vero che alcune cose non posso essere godute da soli e cosi i due intrepidi della "compagnia del Faiallo" hanno voluto accompagnarmi in questa breve ma intensa avventura. Sono felice che abbiano condiviso le sensazioni che per loro erano del tutto nuove e ancora più contento che gli siano piaciute; devo ammettere che pur essendo la giornata perfetta sotto il profilo delle condizoni meteo il vento ha fatto sentire la sua forza; e vi dirò che pur essendo stato un volo impegnativo ha fatto apprezzare a Francesco e Stefano il "pianeta aria" ... "La metamorfosi che trasforma ad ogni decollo il metallo in aeroplano e le manovre di volo in manovre nella vita".
"Può accadere un giorno, ma non si sa quando, di dover volare da soli, di perdersi come ci si perde nella vita, senza rendersene conto, come nel peggiore dei sogni. Sarà necessario allora conoscere l'importanza dell'errore, misurare la gravità di ogni secondo, sperimentare situazioni illusorie, e lotte tra istinto e manovre, vertigine ed equilibrio". Il frammento è tratto da: "Staccando l'ombra da Terra" di Daniele del Giudice.

Weekend per aria

Il fine settimana appena concluso è stato ricco di soddisfazioni per la compagnia del Gabbiano R/C.
Si è cominciato come meglio non si poteva sabato mattina, quando sotto un cielo limpidissimo e un vento teso da Nord mi sono incontrato con Roberto e Stefano nel parcheggio dell'aeroclub di Genova. Tre uomini e un PiperRoberto è infatti risultato vincitore del concorso "Volagenova", il cui premio consisteva in un volo sopra la riviera offerto dall'aeroclub, e ovviamente i due fedeli amici non potevano mancare l'occasione di tenergli compagnia.
Svolte le formalità di rito, poco dopo mezzogiorno siamo saliti su un Piper Cherokee Archer II dell'aeroclub insieme al nostro pilota, Enrico. Avviamento, rullaggio in pista e corsa di decollo; Romeo Yankee in volo agli 1-6. Per me che non ero mai stato su un aereo di aviazione generale è stato piuttosto emozionante, soprattutto per via del vento, di 15 nodi con raffiche a 30, che spostava di peso il velivolo da un momento all'altro fino a quando non siamo saliti sopra lo strato di più forte turbolenza.
Lo spettacolo della costa, in una giornata limpida com'era sabato, è stato stupendo: non solo si vedeva ogni particolare di Genova, ma i monti con i loro forti, i piccoli centri verso ponente e verso levante, le imbarcazioni in acqua... tutto insomma! Il nostro comandante intanto livellava il velivolo a 1000 piedi e portava la prua in direzione Est, verso il Tigullio. in volo su GenovaEcco Recco e Camogli, poi la roccia e i boschi, e in fondo alla spaccatura San Fruttuoso. Poi Portofino, le ville, il porticciolo, Santa Margherita Ligure e Rapallo. Virata di 180 gradi e rientro a ritroso, ballando un po' sui rotori davanti al Tigullio e intercettando il sentiero di discesa davanti a Recco. Molto spettacolare è stato scendere sfilando davanti al porto di Genova. Qualche sballottamento ancora sopra l'Italsider, poi Enrico ci ha fatto appoggiare dolcemente sulla pista.
E' stata decisamente una esperienza coinvolgente, un tipo di volo ben diverso da quello a cui ero abituato sui jet di linea, decisamente dominava la sensazione di essere "nell'aria" e di muoversi nell'aria seguendone il fluire.
Dopo il volo, camminando a cinquanta centimetri da terra, mi sono fermato sulla strada del ritorno al Faiallo, cercando di sfruttare un po' il vento settentrionale. Che nel frattempo, però, si era notevolmente calmato: con il Micro Spark sono riuscito a fare un po' di buon DS, mentre con il Blade risultava più difficoltoso e con scarse soddisfazioni. Sono arrivati anche Carlo e Gianluca, con un ASW22B e uno Psycho, seguiti da Mauro con un modello personale. Non mancava lo "straniero", il russo Andreij che ha volato (bene) con un bel due assi leggero-leggero, stile HLG. Due aquile in volo hanno contribuito a rendere più piacevole un pomeriggio che, se non fosse stato preceduto dal mattino assolutamente eccezionale che abbiamo avuto, sarebbe stato degno di ben altro reportage che questo.
Domenica invece il vento ha girato da Sud, non molto forte e con un po' di turbolenza nella prima parte del pomeriggio. C'era anche Valter con un amico (Alessio), e hanno volato con l'Ikarus di Valter che per l'occasione era equipaggiato di una videocamera (aspettiamo con ansia i filmati) oltre che con un bell'acrobatico. La fine del pomeriggio è stata benedetta da un'aria molto laminare, in cui Roberto ed io ci siamo divertiti con il nostro consueto volo in tandem, Silent Dream con Blade. Il Micro Spark è stato purtroppo bloccato a terra da un problema elettrico.

mercoledì, giugno 29, 2005

Temporale

Secondo le previsioni meteo (quelle della TV, non quelle "di fiducia") oggi sono attesi temporali al centro-nord. Sono a Torino in pausa-pranzo e sto boccheggiando... pubblico questa immagine di un bel temporale sperando che sia di buon auspicio!
Temporale sull'oltrepo pavese

domenica, giugno 26, 2005

Il Limite

Silent Dream su GenovaOggi la giornata si è rivelata interessante.
Specialmente per i "galleggioni" ahaha!
Infatti le condizioni si sono mantenute sul "debole andante", quindi il Trendy e il Silent Dream hanno avuto pane per i loro denti.
Da parte mia, ho potuto finalmente sperimentare il SD al limite della resa del pendio (4 km/h verticali): nonostante l'esigua energia fornita, il SD ha dimostrato un'ottima conservazione dell'energia che mi ha permesso di esplorare l'inviluppo di volo in condizioni limite. Il modello, ottimamente progettato, è sincero in tutti gli assetti e velocità e in atmosfera tranquilla come quella di oggi la precisione di volo è risultata ottima, permettendomi dei passaggi radenti sul pendio.
Anche il Blade di Francesco risulta ad ogni volo sempre più sorprendente per il campo di applicazione: da velocità tipo quelle di oggi (pochi km/h) fino al DS... ah! dimenticavo Stefano finalmente ha provato l'ebrezza del pilotaggio "fine" ed inoltre ha iniziato ad atterrare in autonomia... semo forti semo! (da leggersi in romanesco!)

sabato, giugno 25, 2005

Ci vuole esperienza!

Dopo avere clamorosamente "saltato" il venerdì festivo (San Giovanni, festa sia a Torino sia a Genova) a causa del cattivo tempo, oggi ho accettato con entusiasmo l'invito di Stefano e Roberto a raggiungerli a Busalla per andare al pendio da loro già sperimentato domenica scorsa.
Si tratta di un pendio molto interessante, con una conformazione a conca di circa 500 metri di lunghezza, con la concavità rivolta verso SSW. Il lato concavo presenta una pendenza piuttosto accentuata ed è libero da alberi se non per una piccola pineta posta all'estremità occidentale, mentre il lato convesso è coperto da alberi bassi di nocciolo su un pendio meno ripido.
Panorama pendio di Proventino
Oggi, sotto un cielo incerto tra sereno e nuvole, il pendio era investito da un buon vento meridionale, con intensità variabile tra i 20 e i 30 km/h, il che da solo lasciava ben sperare per quanto riguarda la presenza di dinamica. Ciò che non mi aspettavo era invece la presenza di termiche diffuse e molto potenti, facilissime e tali da caratterizzare, decisamente in positivo, le condizioni della giornata.
Saliamo sul pendio verso le 15,30, dopo una breve scarpinata di un quarto d'ora necessaria a raggiungere il sito di volo. Iniziamo i voli mentre verso Nord si vede gonfiarsi un grande temporale sull'oltrepò pavese. Incredibile! Basta allontanarsi di qualche decina di metri dal pendio e una potente "pompa" risucchia il modello verso l'alto. Il Micro Spark fischia a più non posso, e mentre traccio i consueti "8" lungo la conca provo un breve "cross-country" da un estremo all'altro per cercare un sito adatto al dynamic soaring. Il "corno" sud non sembra essere adatto, quello ovest è un po' meglio, riesco ad abbozzare un paio di giri ma l'accelerazione non è interessante. Presumo che in condizioni di tramontana le cose siano molto diverse, a casa della maggiore pendenza sul lato sud.
Giunge il momento di atterrare: Roberto mi aveva avvisato sulla necessità di ricorrere al "top landing". Faccio qualche prova cercando di capire quale sia la quota ideale per presentarsi all'atterraggio, e faccio giusto in tempo a commentare "eh... qui ci vuole esperienza" che il Micro Spark si appoggia dolcemente sulla sommità esatta del crinale!
Anche Roberto e Stefano assaggiano l'aria con il Silent Dream e il Trendy. Ottime cose e grandi quote, con il solito atterraggio "interessante". Esco anche con il Blade che dà spettacolo con velocità molto elevate anche in front-side, ma poi mi esce un atterraggio leggermente "corto" e il modello tocca malamente il terreno con il muso. Una delle viti di nylon che uniscono l'ala alla fusoliera si spezza, come previsto, ma purtroppo anche la spina che assicura i collegamenti elettrici tra le due parti ne esce incidentata, richiedendo qualche lavoretto per poter volare di nuovo.
C'è giusto il tempo per un ultimo volo verso le 18,30 prima che un altro sistema temporalesco che si gonfia in direzione del Turchino ci consigli di scendere. Il tempo di tornare a Busalla e già scendono le prime gocce di pioggia. Ma che giornata!