martedì, marzo 20, 2007

Auguri Gabbiano!

Se non erro oggi son due anni che questo blog è nato; quanto è scritto qui testimonia la nostra storia. Hai avuto una bella idea Francesco! Auguri Gabbiano! auguri a tutti noi per la nuova stagione!

domenica, marzo 18, 2007

Finale AVOT 2007

Oggi ho preso parte alla finale del campionato AVOT, a Sant'Angelo Lodigiano. Al mattino la giornata si presentava sotto i migliori auspici: calda, soleggiata e con assenza di vento. Una vera fabbrica di termiche per tutto il mattino, tanto che al secondo volo mi sono detto: "questa sarà una gara di atterraggi". Invece, dopo il sesto volo e la pausa-pranzo le condizioni sono mutate in modo radicale, complice un vento freddo nord-occidentale, abbastanza forte, che ha reso molto più difficile trovare le termiche e soprattutto seguirle. Sono riuscito a pagare un dazio molto limitato al ventaccio: nel momento peggiore, in cui i più scendevano dopo quattro minuti, ho lanciato direttamente in una termica che mi ha portato su a 280 metri alla velocità di circa 1 m/s, agguantando un bellissimo pieno. Al volo successivo non ho avuto la stessa fortuna, ma è risultato essere il mio secondo scarto e quindi... non conta!
Alla fine del decimo lancio, Denis ha tirato giù le classifiche. C'è stato qualche intoppo con i fogli di calcolo, ma il risultato finale è che ho agguantato un meraviglioso terzo posto, dietro Fulvio Salvigni (primo) e Max Verardi (secondo). E sono tornato a casa con il trofeo!
ULTIM'ORA: a seguito di un riconteggio, le due prime posizioni si invertono (Verardi vince, Fulvio Salvigni secondo), Marco Salvigni mi subentra al terzo posto e mi fa scivolare in quarta posizione. Il trofeo dovrà essere restituito...

lunedì, marzo 12, 2007

I pendii (Knowledge Base)

(Questo è un post particolare, deve essere letto sotto l'aspetto prettamente tecnico e non politico)
La Liguria è un luogo ricco di pendii e quindi di modellisti di volo a vela che posso dirsi fortunati di vivere in un luogo cosi. Molti pendii, molti modellisti, molti stili. A parte le solite "leggende" del carattere dei liguri ecc. ecc. vorrei focalizzarmi sulla conoscenza dei pendii e della tecnica di volabilità. Tipicamente quando io visito altri pendii innazitutto chiedo la tecnica delle varie fasi di volo poi guardo e se mi aggrada volo e sopratutto mi adatto per quanto possibile alle "usanze" del luogo. Questo l'ho imparato subito e credo faccia parte delle cosidette "conoscenze di base" del bravo aeromodellista. Ci sono pendii che conosco bene ed altri meno e su tutti "comunque" applico la regola che ho sopra citato. Ovviamente, come tanti modellisti ho il mio pendio preferito e -ancor di più in questo caso, peccando un po' di immodestia- debbo dire che ho sempre considerato affettivamente "mio" il pendio dove attualmente volo insieme ad altri amici, per una serie di lunghe ragioni che non sto qui ad elencare. Alcuni mi hanno dato ragione, altri no; ma questo non è importante. Il pendio del Bric Geremia offre la possibilità di volare con ampie angoli di vento ovvero in pratica è possibile volare con tutti i venti che tipicamente soffiano in Liguria (Scirocco, Mezzogiorno, Libeccio, Tramontana e Grecalino quando c'è). Offrendo tanti venti, di conseguenza gli atterraggi sono diversificati: alcuni più complessi altri estremamente semplici. Io negli anni, ovvero con l'esperienza, ho delineato due tecniche di atterraggio: una per i venti settentrionali e l'altra per i venti meridionali. Per quanto riguarda i venti meridionali il punto di lancio e quello di atterraggio vengono normalmente riconosciuti in modo univoco da tutti; diverso il discorso per i venti settentrionali dove un esiguo numero di modellisti insiste in una locazione differente da quella "standard". Pur rispettando le loro idee non le condivido (e non solo io) e vi spiego il perchè. Innanzitutto lanciano in un punto più basso, ed è già un controsenso poiché a pochi metri c'è la possibilità di lanciare da un punto più elevato (ricordate l'equazione quota=sicurezza?); inoltre il punto di lancio più alto offre una visione completa di tutta l'area volabile. Peggio ancora è la situazione dell'atterraggio in quanto molti pilotano posizionati nel sentiero di avvicinamento; considerando anche i modelli sparsi a terra, l'atterraggio diventa complesso. Inoltre più di una volta è stato detto "guardate che siete sulla zona di atterraggio" ma purtroppo le aspettative sono state disattese. La mia proposta: io inviterei almeno a provare una volta la nostra modalità e magari a discuterne insieme a noi pro e contro, poi si vedrà.

domenica, marzo 11, 2007

Allenamento col vento

Le previsioni meteorologiche per il week-end davano venti da nord su tutta l'Italia nord-occidentale, e sono state rispettate alla lettera. Confidando in una tendenza alla diminuzione dell'intensità del vento per domenica, io ho dedicato il sabato al volo in pendio e la domenica all'allenamento in pianura necessario per affrontare bene la finale AVOT in programma per domenica prossima nei pressi di Lodi.
A parte il sabato in pendio al Faiallo, troppo nervoso in ogni senso per essere divertente e su cui lascio che raccontino Doctorwind e Beyondthesky, la domenica in pianura è stata un'ottima giornata di volo, con condizioni giustamente tecniche e a volte difficili ma ricche di soddisfazione.
In compagnia di Carlo, che era già sulla pista dalle 9 del mattino (io no, io sono un dormiglione!), ho sperimentato prima la resa del mio Stork con il ballast caricato per venti attorno ai 20 km/h, poi ne ho potuto saggiare le grandi qualità di termicatore battendo Carlo alla tradizionale sfida "a chi scende per ultimo", e poi addirittura agganciando una termica che mi ha portato, a quasi 2 m/s, a superare i 300 metri di altezza prima che mi decidessi ad aprire i freni e a picchiare. Insomma, nonostante il vento le termiche c'erano (termiche "blu", senza cumuletti ad annunciarle), e a tratti ho avuto l'impressione che, superata una certa quota, in una stretta fascia sopravento ci fosse addirittura una "onda", proiettata dalla collina del Po, che permetteva di far quota.
D'altra parte, il cielo era pieno di nubi lenticolari (segno dell'onda delle Alpi), che formavano strutture complesse e veri e propri "sentieri"... chi ha volato su un aliante vero, oggi, deve essersi divertito!

domenica, marzo 04, 2007

Apertura della stagione di pendio 2007

Dopo aver passato la giornata di ieri ad allenarmi sul terreno di Asti, oggi mi sono regalato la già sospirata e più volte rimandata apertura della stagione di volo in pendio.
Per l'occasione ho esteso l'invito all'amico Zanillo del gruppo "La Cloche", e in tarda mattinata siamo partiti alla volta del Faiallo. Le previsioni suggerivano che avremmo trovato un leggero tramontanino, ma il meteorologo "locale" mi aveva avvisato già verso le 11,30 che il vento aveva girato da mare. In questa stagione (ma anche più avanti), il vento di mare sui monti liguri può portare con sé l'odiosa maccaja, ma la voglia era troppa e ho deciso di partire ugualmente.
La decisione è stata azzeccata perché il pendio ci si è subito presentato soleggiato, con una brezza di circa 10 nodi da sud, sotto un cielo azzurro anche se solcato da qualche strato. Inoltre una leggera nebbietta sotto di noi ci diceva che ci trovavamo sopra l'inversione termica.
Sul posto abbiamo trovato ad attenderci Stefano "Doctorwind", con il suo Apache; io avevo portato con me il Blade e il Superblade, e Zanillo un Easy Glider e un modello personale da 2 metri. Ci hanno inoltre raggiunto Valter e Giancarlo con due semiriproduzioni da 3 metri. Mi sono fatto lanciare il Superblade da Stefano trovando subito aria buona. Che bello provare di nuovo la sensazione di volare "nel" vento, e guardare il modello spiralare non a un chilometro di distanza ma a pochi metri dagli occhi: il volo in termica da pianura è bellissimo ma il pendio per me mantiene il fascino del mio primo avvicinamento al volo a vela modellistico.
Sono sceso già dopo pochi minuti perché ero ansioso di provare il Blade. Avevo già "annusato" una buona separazione tra la brezza di mare e l'aria retrostante, e affondare il Blade nel retropendio mi ha confermato la possibilità di fare un DS non estremo, "low-end", ma pulito e non nervoso. I pollici comunque tremavano come si conviene al primo DS della stagione. Qualche acrobazia per scaricare la tensione, e si ricomincia: altro DS, altre acrobazie, infine atterraggio.
Il pomeriggio è proseguito così, alternando voli miei, di Zanillo, di Stefano, di Valter e di Giancarlo fino alle 17 circa quando la condizione è cessata quasi del tutto. Dal mare inoltre si vedeva un enorme fronte di nebbia marina, lungo 40 miglia elmeno, che si riversava su Genova. Probabilmente ora è tutto in nuvola. Sono molto contento di avere ben aperto la stagione e di avere mostrato a Zanillo il pendio in uno dei suoi aspetti migliori, dinamico ma "dolce".