Recentemente c'è stato un po' di discussione, sulla lista F3J italiana, su quali siano le caratteristiche di un cavo adatto a traini molto brevi. In questi casi il cavo deve poter accumulare energia dal pre-tensionamento che ha luogo prima dell'inizio del tempo operativo, e poi trasferire questa energia al modello al momento del lancio: non c'è infatti il tempo per ricavare energia dall'esterno (cioè dai trainatori), per cui con buona approssimazione tutto è affidato alle qualità del cavo. Per partecipare alla discussione ho provato a fare qualche calcolo. Nella meccanica dei continui si parla del modulo di Young, definito come il rapporto tra lo sforzo a trazione e la deformazione a trazione. Dal momento che lo sforzo è il rapporto tra forza e superficie di applicazione, e che la deformazione è il rapporto tra l'allungamento e la lunghezza iniziale, si ricava la legge di Hooke che lega forza e allungamento:
Una cosa importante è che il cavo deve funzionare ancora come un mezzo elastico quasi-lineare anche al massimo della trazione. Questo significa che, anche se lo spessore del cavo fa perdere energia, il cavo non deve essere così sottile da "stirarsi" in modo anelastico (anche se non si rompe) sotto i 40-50 kg di trazione prevedibili. Bisognerà fare delle prove serie per capire quale sia questo limite.
P.S. come promesso, questo post arriva dalla California :)
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