lunedì, marzo 27, 2006

Finisce l'Uomo nasce un mito

Uno dei tanti pregi di questo spazio, ovvero il blog de Il Gabbiano R/C, è che in qualche modo non si parla "solo" di modellismo ma "anche" di ciò che concerne l'Aviazione. Angelo D'ArrigoE permettetemi, è un pregio non da poco perchè permette di avere una visione ampia su un argomento sicuramente affascinante. Certo il modellismo aereo è bello non parliamo poi del Volo Silenzioso che noi pratichiamo e che ha tutta una sua anima... quando però ci è capitata (e ci capiterà ancora) l'occasione di "toccare con mano" l'Aviazione, le sensazioni provate non sono state dimenticate.
Quando parliamo di Aviazione discutiamo di tecnologia, mezzi, ma sopratutto di Uomini. Ed è di Uomo in particolare che voglio parlare brevemente: Angelo D'Arrigo.
Lui, per molti di noi era un riferimento, un esempio sia come "Volatore" (pilota mi sembra riduttivo) sia come Uomo.
Una persona sensibile, intelligente, a me piace definirlo un "tenace sognatore".
Un Uomo che ha insegnato a volare agli uccelli ricordando il volo con le due sue Aquile allevate amorevolmente.
Poco meno di un anno fa su questo blog scrissi questo articolo. Grazie alla splendida foto di Stefano rimane costantemente viva in me l'emozione di quel momento. Alla fine della giornata nella pur infinitesimale esperienza non potevo non pensare ad Angelo ed alle sue imprese e a che cosa voleva dire volare insieme a due rapaci giocando con una termica. Alle volte era il rapace ad osservare l'Uomo altre era l'Uomo ad imparare dal rapace. Un silenzioso dialogo che ha arrichito Rapace ed Uomo. Purtroppo il destino gioca le sue carte in modo beffardo e cosi è stato anche questa volta.
Ciao Angelo!

"Spingendo quotidianamente i nostri limiti
riusciamo, a piccoli passi,
a superare le paure che ci vietano
il possesso della nostra esistenza"

Angelo D'Arrigo

Per chi vuol approfondire:
http://www.angelodarrigo.com/
Un film fondamentale: "Il popolo migratore".

sabato, marzo 25, 2006

Lavori di inizio stagione...

Il bel tempo tarda ad arrivare e mentre fuori piove lavoro per poter cominciare bene il nuovo "anno modellistico".
Qual è la novità e la meta a cui aspiro?
Riuscire ad apprendere la tecnica della costruzione in materiali compositi!
Ho già svolto alcuni esperimenti di resinatura sia di fusoliere (con stampi ancora piuttosto grossolani) sia di ali.
Nei prossimi giorni svolgerò in compagnia di Francesco altre prove.
Mi impegnerò a fare qualche foto in modo da poterle poi pubblicare!
A presto e... buon inizio stagione a tutti!

"La lavorazione avverrà con procedure piuttosto elaborate e studiate nel minimo dettaglio.
Solo in questo modo riusciremo a spaventare ogni grammuccio e farlo scappare via!" :-D

martedì, marzo 14, 2006

Eccoci !

E' il mio secondo inizio di stagione o meglio il mio primo da "titolare" anche se è passato poco tempo dal mio esordio come aeromodellista. Se escludiamo qualche piccolo crash nel 2005, devo ritenermi più che soddisfatto della "carriera" fatta! (grazie Roberto, grazie Francesco)
Il mio primo modello, il Trendy della FVK, è ancora lì pronto ad affrontare di nuovo il nulla e dopo un leggero restyling è più bello che mai! A lavori terminati vi descriverò le piccole modifiche apportate che spero possano dare migliori risultati di volo in condizioni scarse.
Anche l'ASW24 (sempre FVK) è ancora tutto intero e a parte un piccolo problema dato da una boccola in fibra sul piano di quota, mi ha consentito di aprire la stagione 2006 per scaricare un pò la tensione accumulata in questi mesi di stop forzato!
E' sicuramente un modello molto valido ma ha bisogno ancora di una messa a punto ottimale visto che ha all'attivo poche ore di volo; unico neo forse la poca autorità del timone nonostante la massima escursione adottata già in partenza... ci sarà da lavorare parecchio! Se qualcuno ha dei consigli in merito, sono ben accetti.
Novità per il 2006? forse una c'è! ...a FAMIGGHIA si allarga...
Buoni voli a tutti !

domenica, marzo 12, 2006

Finale AVOT a Cremona

Sono da poche ore tornato a casa da Cremona, e ancora mi sembra di camminare a mezzo metro da terra. Il mio risultato alla finale AVOT di oggi, infatti, è andato ben oltre le mie migliori speranze, rendendo la giornata appena trascorsa un ricordo che per me diventerà assai caro.
La giornata non era cominciata sotto buoni auspici: durante il primo lancio di prova ho infatti sbagliato completamente Finale AVOT a Cremonalo sgancio, il modello è rimasto impigliato ed è stato trascinato verso il suolo prima che Carlo Rosso sbloccasse con grande sangue freddo la frizione del verricello ed io riuscissi con un po' di fortuna a liberarmi dell'incomodo. Ho insomma rischiato di rompere il modello prima ancora di partire; poi ho proseguito con un gancio più "largo" che Rover mi ha offerto, davvero molto gentilmente.
I lanci valevoli per la gara sono cominciati dopo le 11, e dopo avere spostato i verricelli a causa di un ribaltamento completo della direzione del vento. Vento che non era certo trascurabile: da 6 a 8 m/s, con raffiche fino a lambire i 10 m/s; se si pensa che il cielo era coperto, si può capire che non faceva certo caldo. Comunque, le evoluzioni di un aliante full-size (poteva essere un Blanik, dalla freccia delle ali) a poca distanza facevano capire che l'aria aveva un buon potenziale di sollevamento. Al primo lancio, seguendo le indicazioni di Carlo che mi faceva da helper e soprattutto da tattico, sono riuscito a incassare 6 minuti e 52 secondi oltre a un buon punteggio di atterraggio; sono stato io il primo a stupirmi, evidentemente con quel vento anche il Superblade può risultare competitivo. Infatti sono riuscito a rimanere sempre su tempi buoni o molto buoni, a parte un solo lancio decisamente cattivo sugli otto totali in cui ho commesso una grossa ingenuità in sgancio uscendo irrimediabilmente basso. Meno costante sono stato sui punteggi di atterraggio, ma con un 95 e due 90 (mi pare) non credo di potermi lamentare.
La giornata è stata per me molto emozionante, e soprattutto ho potuto gustare ed apprezzare l'ospitalità, la gentilezza e la simpatia degli amici e di tutti i praticanti la categoria che ancora non conoscevo. Un grande "grazie" a Carlo, a Gene, a Rover, Antonio, Fulvio, Alex e tutti, tutti gli altri!
La classifica finale mi premia con un ottavo posto, dietro a nomi assolutamente di rilievo, in cui io stesso fatico a riconoscermi. La fortuna del principiante esiste!

sabato, marzo 11, 2006

Apertura stagione 2006

Grazie a un week-end dal clima particolarmente mite e con una decisa ventilazione settentrionale, oggi ho avuto il grande piacere di inaugurare la stagione 2006 di volo a vela in pendio in compagnia di Roberto e Stefano, gli altri due "redattori" de Il Gabbiano R/C.
Già da due giorni il bel tempo lasciava ben sperare... "Restiamo con i piedi per terra ma carichiamo le batterie", mi diceva più o meno Roberto. Ma l'eccitazione cresceva con l'attesa, e quando stamattina la webcam, il METAR e il meteorologo Roberto hanno tutti e tre dato il "go!", non stavo più nella pelle: ho infilato nella sacca il Blade e il Fredy e sono partito.
Sul pendio mi stavano già aspettando, intenti a montare i modelli, Stefano e Roberto. "51 all'ora" mi annuncia Roberto, ed effettivamente il vento è forte, ma anche molto a raffiche e sembra piuttosto turbolento. Stefano, Roberto e Francesco aprono la stagione 2006Comunque monto i modelli e decido di uscire con il Blade che mi dà più sicurezza negli atterraggi di tramontana; dopo una verifica della portata radio per provare la nuova ricevente (Schulze Alpha 8.40, nuova versione) Roberto lancia e la stagione ha inizio!
L'aria è molto turbolenta, e i pollici non sono più abituati all'aria del Faiallo dopo le ore di volo nella tranquillità della pianura, ma dopo qualche curva Roberto individua le parti migliori del circuito e mi dà preziosi consigli per fare quota. Quindi inanello qualche base ad alta velocità e qualche acrobazia, ma il vento è molto forte e fa scarrocciare il modello distorcendo le traiettorie. Non tento il dynamic soaring perché non me lo sento nei pollici, e dopo circa mezz'ora atterro il modello un po' malamente, facendo saltare le viti di nylon che fissano l'ala.
Mentre il livello di adrenalina scende, viene il turno di Roberto, che vola con un semplice due-assi che però vola benissimo e riesce a fare acrobazie molto fluide e spettacolari. L'ala a diedro multiplo è molto robusta e si vede chiaramente che Roberto si diverte un mondo; purtroppo in atterraggio viene tradito da un buffetto di vento e la mancanza di alettoni non gli permette di evitare l'atterraggio a pancia all'aria: uno dei pianetti a V si rompe e Roberto è costretto al riposo.
Tocca quindi a Stefano che lancia l'ASW24. Il modello ha un volo un po' strano, un momento sembra cabrato e un momento dopo sembra picchiato; Stefano ci combatte un po' e poi lo riporta al suolo con qualche emozione.
Il vento, nel frattempo, si è indebolito. Dopo qualche incertezza chiedo a Roberto di lanciarmi di nuovo il Blade, e vedo subito che l'aria è completamente diversa. Niente più turbolenza, meno dinamica ma basta uscire verso la valle per trovare potenti termiche che permettono di fare quota a piacere. Le traiettorie del modello sono molto lisce e prevedibili, al punto che riesco anche a distinguere diversi disturbi radio. Ci risiamo, mi dico ricordando quanto era accaduto lo scorso autunno. Mi sembra però di avere capito che i disturbi si presentano quando il modello viene a trovarsi in un assetto per cui l'antenna viene a trovarsi allineata con la linea di mira; questo mi suggerisce che per la prossima volta proverò ad allungare l'antenna e a lasciarla pendere per 50 cm dalla coda, come suggerito sia dalla Schulze sia da Samba Model, produttore dei famosi alianti Pike.
Intanto anche Stefano ha capito la causa del comportamento strano dell'ASW: la boccola che unisce lo stabilizzatore alla fusoliera si è allentata nella sua sede, e rende instabile l'assetto dello stabilizzatore stesso. Dopo averla serrata Stefano rilancia, e viene premiato da un volo molto pulito... problema risolto!
La giornata termina con il calare del sole. La stagione è riaperta, benché "tecnicamente" sia ancora inverno. C'è purtroppo stata una rottura, ma anche una riparazione al volo e, per me, qualche nuovo indizio per risolvere i miei problemi di ricezione radio. Alla prossima, quindi!

giovedì, marzo 09, 2006

Il Gabbiano si allena

Allenamento a Crivelle
Domenica, salvo imprevisti, prenderò parte alla gara AVOT in programma al quagliodromo di Sesto Cremonese. Da diverso tempo mi alleno e metto a punto il Superblade, ma non nutro troppe speranze di evitare una figura barbina (dopotutto sarà la finale del campionato AVOT, ci saranno tutti i migliori!). Comunque sarà per me un'esperienza istruttiva e spero anche divertente.

sabato, marzo 04, 2006

L'inverno del Gabbiano

Vedo che il blog è fermo da quasi due mesi. Eppure Il Gabbiano R/C non è andato in letargo, né è stato colpito dall'influenza aviaria. Naturalmente, il tempo degli ultimi due mesi ci ha impedito di andare in pendio (con qualche lodevole eccezione, vero Stefano?) ma non per questo i nostri alianti sono rimasti tranquilli a svernare. Per quanto mi riguarda, sono riuscito ad alternare i tipici lavori di manutenzione invernali con qualche soddisfacente occasione di volo in pianura. Tanto per cominciare, dopo la costruzione dell'incidenziometro di cui parlavo nell'ultimo post ho provveduto a regolare i diedri longitudinali del Fredy (che era troppo piccolo) e del Superblade (troppo grande) nella speranza di Riparazione alla tip del Fredyottenere migliori prestazioni; le prove effettuate con quest'ultimo al traino mi hanno molto confortato, ma ne parlerò in seguito. Secondariamente, ho messo mano al Dremel per riparare l'estremità alare del Fredy che era rimasta danneggiata durante l'ultima uscita, usando la consueta tecnica svizzera. La rifinitura di questo lavoro mi ha poi offerto l'occasione di rifinire anche la riparazione di un analogo problema capitato al Blade: ho così provato a usare uno stucco da carrozzeria che, benché un po' pesante, è molto fluido e spatolabile in strati molto fini per riempire ottimamente i forellini del tessuto di vetrro; ho sperimentato anche un primer acrilico spray per la finitura di superficie con cui si riesce a ottenere un lavoro davvero buono.
Il volo di pianura. Dopo la correzione del diedro longitudinale del Superblade, portato ora a meno di 1,5 gradi, il modello ha molto migliorato le sue caratteristiche. Ho potuto arretrare ulteriormente il CG Superblade a Crivelleottenendo la caratteristica di volo che cercavo, vale a dire la capacità di continuare nell'assetto in cui lo metto senza apprezzabili effetti di auto-stabilizzazione. Il ragionamento che ci sta dietro è presto detto: se il modello "di suo" vola senza autostabilizzarsi, significa che ogni disturbo dovuto all'aria diventerà rapidamente evidente sulla linea di volo; spero così di avere un aiuto nell'individuare le zone di aria buona e di aria cattiva.
Su questo, però, le mie capacità sono ancora molto scarse. Domenica ho fatto qualche volo al verricello, e con grande soddisfazione sono riuscito nelle ore più calde della giornata ad agganciare alcune potenti termiche, che mi hanno tenuto in aria ben oltre il tempo del "pieno". Erano talmente belle e generose che non ho nemmeno voluto scendere per conquistare l'atterraggio allo scadere del tempo, ma ho preferito continuare a godermele fino a raddoppiare il tempo di volo previsto. Dopo un po', però, le condizioni sono cambiate, al punto che i tempi di volo sono precipitati nella zona maledetta tra i tre e i quattro minuti. Carlo, con cui mi stavo allenando, mi ha allora suggerito una strategia per le condizioni deboli: lasciare che il modello vada per conto suo, portandolo lontano in un cerchio molto ampio, senza disturbarlo inutilmente per cercare termiche illusorie. Detto e fatto: il Superblade "radiodisturbato" ha continuato a volare quasi da solo, con solo qualche correzione sugli alettoni per tenerlo nella traiettoria circolare, per sei minuti e mezzo pur senza agganciare nulla! Insomma, il modello vola molto meglio di quanto io non piloti!