domenica, luglio 31, 2005

Grazie di tutto Micro Spark

Oggi il Dynamic Soaring ha deciso di incassare il credito che vantava nei miei confronti: dopo un anno senza incidenti ho purtroppo distrutto il Micro Spark nel corso di un circuito di DS neanche particolarmente spinto. Non ho nemmeno capito bene per quale motivo: nel punto più basso del circuito (quindi proprio nel punto di massima velocità all'aria), mentre richiamavo il modello verso la sommità del pendio, il Micro Spark ha rollato bruscamente verso sinistra infilandosi nel bosco troppo velocemente perché potessi accorgermene e intervenire; ho solo sentito lo schiocco dell'impatto tra i rami.
Grazie al cercamodelli ho velocemente individuato il punto dell'impatto, dove innanzi tutto ho trovato la fusoliera piantata nel sottobosco per una quindicina di centimetri, con il trave di coda spezzato ma senza altri danni. Cominciavo quasi a sperare che i danni fossero riparabili quando ho individuato l'ala tra i rami: divisa in due pezzi all'altezza del pozzetto del servo di sinistra, con il longherone spezzato e un'ampia zona delaminata.
Ala del Micro Spark in pezzi Il danno è al di là delle mie capacità di riparatore, il che significa che non avrò più la possibilità di volare con questo bellissimo modello, perché purtroppo è ormai fuori produzione. Ed è un peccato, perché volava proprio bene. In più ci ero affezionato perché è stato la mia "palestra" per le riparazioni in composito e soprattutto perché è stato il modello con cui ho imparato a fare dynamic soaring.
Grazie, Micro Spark!

sabato, luglio 30, 2005

Visita a Bielmonte

Giovedì Roberto ed io abbiamo messo in pratica un'idea che ci frullava per il capo da qualche tempo, e siamo andati a volare in pendio di Bielmonte. Questo sito, che si trova a 1400 metri di altitudine nelle montagne a Nord di Biella sulla "Panoramica Zegna", è piuttosto ben conosciuto e dispone di un bel pendio esposto verso Sud con tanto di cartello di segnalazione e manica a vento posti dal gruppo "Amici Aeromodellisti Biellesi".
L'arrivo in loco, verso mezzogiorno, non lasciava presagire nulla di buono: nuvole basse, poco vento e mancanza di irraggiamento solare. La visibilità era sufficiente per il volo dei modelli, ma non permetteva di apprezzare lo spettacolo di valli, montagne e colline attorno, che rimanevano immerse nella pesante foschia che pensavamo di esserci lasciati dietro in pianura.Roberto e Francesco a Bielmonte Dopo il pranzo al sacco, abbiamo cominciato a studiare il pendio e l'aria; ci siamo accorti ben presto che nella valle a sinistra del pendio volteggiavano due grossi rapaci, che Roberto ha identificato come falchi bianconi. I due uccelli non avevano alcun problema a risalire spiralando lenti in una ampia termica, e usavano la quota guadagnata per effettuare dei traversoni verso di noi allo scopo, come abbiamo poi capito, di tenere sotto controllo uno stormo di cornacchie che, appollaiate su un traliccio, osavano qualche occasionale sconfinamento nel territorio dei rapaci.
Spinto forse da una così plateale dimostrazione di capacità volatoria, Roberto ha deciso di uscire con il Trendy elettrico: fatti pochi metri di quota, ha cominciato a agganciare bolle d'aria in risalita in diversi punti del pendio che gli hanno permesso un ragguardevole bottino di quota e un tempo di volo di 36 minuti con sola metà carica delle batterie (circa 4 minuti). Vista la buona condizione ho immediatamente imitato Roberto con il Falcon, Roberto e Francesco a Bielmontesempre usando il motore elettrico per superare i primi metri d'aria. Anche se il Falcon ha meno autonomia nel volo elettrico e un carico alare meno favorevole, sono riuscito a totalizzare mezz'ora sfruttando alcune facili termiche.
Durante la ricarica delle batterie Roberto è uscito nuovamente, approfittando di uno sprazzo di sole. L'aria era piena di bolle, e il Trendy le ha sapute sfruttare splendidamente per mantenersi in aria ancora più a lungo di prima. L'atterraggio, poi, è stato un capolavoro: lento e perfetto davanti ai piedi del pilota.
La giornata è stata chiusa dal secondo volo del Falcon, che ha totalizzato altri 35 minuti di volo grazie soprattutto ad una intuizione di Roberto, che mi ha indicato due punti in cui ho continuato a trovare aria in risalita per quasi dieci minuti, effettuando dei lenti "8" per cercare di sfruttare anche la debolissima dinamica del pendio (vento con componente verticale di soli 4 km/h).
Insomma, è stata una giornata di volo molto bella, con condizioni che hanno permesso un volo tranquillo, ragionato, "di testa", ricco di soddisfazioni. E' sicuramente un pendio da visitare nuovamente in una giornata limpida, lo scenario deve essere spettacolare. Un saluto e un grazie agli "Amici Aeromodellisti Biellesi"!

lunedì, luglio 25, 2005

Pendii cuneesi

Ricevo da un amico questa segnalazione che rigiro sul blog:

Ciao Francesco,
Sono Stefano del basso Piemonte.
Sono appena tornato da una vacanza in Valle Pesio (CN) nella quale non ho mancato certo di volare in pendio. Purtroppo in zona Pesio non vi era alcun pendio ma nel giro di un'ora di macchina ho trovato due pendii molto belli e dei quali volevo rendervi partecipi.
Il primo pendio è a Pratonevoso ma non dove si lanciano con il parapendio (località Malanotte - monte Moro), bensì di fronte al rifugio Sky Pass a fianco della cosidetta Cima Nera che resta proporio in faccia al Monte Moro. Il pendio è rivolto verso Sud e nella prima giornata di volo dava una forte dinamica che mi ha permesso di raggiungere quote notevoli con il "California", e presentava anche termiche al centro e a destra (per chi vola) . La seconda giornate di volo a Pratonevoso non c'era una bava d'aria e le termiche deboli mi hanno concesso di volare solo con il "Discus 150" (F3K) senza raggiungere quote consistenti.
Il vero Pendio per eccellenza (uno dei più belli che finora abbia visto) è stato il Colle Di Tenda. In entrambi i giorni di volo c'era una dinamica da Paura!!! Sembrava di avere il motore, potevi fare qualsiasi cosa in volo senza paura di non riprendere più la quota persa. Il pendio è rivolto verso Sud e dà termiche pazzesche praticamente ovunque! Si arriva comodamente in macchina e ci si trova contornati da monti che offrono la possibilità di lancio in ogni direzione e in qualsivoglia condizione: il paradiso degli alianti R/C!
Forse sono sembrato troppo entusiasta ma è stata la prima volta che mi è capitato di volare così a lungo in solitaria. Se qualcuno vuole informazioni per raggiungere tali pendii mi contatti pure via E-mail (martacasu@libero.it).

sabato, luglio 23, 2005

Un nuovo amico

Oggi ho avuto il piacere di ricevere la visita sul pendio del Faiallo dell'amico Antonio Neglia, conosciuto grazie a questo blog. Antonio è assai attivo (spero di non sminuirlo) sul fronte dei PSS, e infatti oggi aveva con sé un bel modello da pendio riproducente un F-16, Antonio e il suo F-16nella livrea bianca rossa e blu dei Thunderbirds. Oltre a ciò, nella sua capiente sacca erano custoditi un Fox e un Discus, oltre a un JW, il tuttala in EPP disegnato da Joe Wurts. Da parte mia io avevo i due consueti modelli da pendio, il Micro Spark e il Blade.
A dispetto di tanto impegno modellistico, il pendio oggi non ha certo dato il suo meglio. Innanzi tutto per via del tempo: nuvoloso, con cumulonembi torreggianti che si andavano sollevando proprio dal crinale tra versante piemontese e ligure del rilievo. La mancanza di irraggiamento solare ha poi "spento" le termiche, e i 15-20 km/h di velocità del vento non permettevano di sopperire con la pura dinamica alla mancanza di sostentamento termico.
Alla fine hanno volato solo il JW, l'F-16 e il Blade. Sono rimasto particolarmente colpito da come vola bene il tuttala di Wurts e dalla "presenza scenica" dell'F-16. Antonio mi dice che vederlo in condizioni adatte, veloce e teso, è tutt'altra cosa!
Antonio, che è stato anch'egli possessore di un Blade, mi ha dato anche alcuni preziosi consigli su come raggiungere l'ottimale regolazione del diedro longitudinale, dimostrandomi come soli 10 g di piombo tolti dal muso possano migliorare in modo evidente il volo.
Grazie Antonio!

giovedì, luglio 21, 2005

Video del Blade in Dynamic Soaring

Ecco un video ripreso domenica scorsa in cui si vede il Blade impegnato in alcuni circuiti di DS (il vento arriva dal lato destro dell'inquadratura). Grazie a Roberto per le riprese.

lunedì, luglio 18, 2005

Fly me to the Moon

Il Blade e la LunaDomenica è stata una giornata di volo eccezionale, al Faiallo. Vento di mare, estremamente laminare, dai 30 ai 40 km/h. Ma, soprattutto, è stata la sagra del Dynamic Soaring!
Dopo qualche circuito di prova con il Micro Spark e con il Blade, sono infatti riuscito a "prendere le misure" al pendio e alla giornata. Questo perché ho capito che il dynamic soaring veniva fuori meglio quando riuscivo a fare un looping non troppo verticale. Inclinando progressivamente la traiettoria sono così riuscito a trovare un'inclinazione che permettesse di sfruttare al meglio la potente zona di separazione tra l'aria calma e l'aria in movimento: in questo modo ho spinto al massimo l'accelerazione di ogni singola manovra e ho raggiunto velocità che, almeno ad occhio (non ho ancora fatto le misure sui video), sono state le più alte finora da me ottenute. La manovra non è priva di rischi, perché durante queste traiettorie quasi piatte il modello riceve scossoni forti e imprevedibili dovuti al fatto che una semiala buca la zona di separazione sensibilmente prima dell'altra, ma il risultato mi ha ampiamente soddisfatto. Sia con il Micro Spark sia con il Blade (ben rimpinzato di ballast) sono riuscito a ottenere sequenze di cinque, poi sette, poi dieci e anche quindici loop consecutivi senza perdere "l'onda". In particolare, il Blade ha dato la migliore prova finora vista. Sono rimasto particolarmente impressionato nel vedere che, quando riuscivo a fare un loop "pulito", quasi senza dovere intervenire con gli alettoni, la velocità era sensibilmente più alta: ciò significa che la resistenza indotta dal movimento delle superfici di controllo, quando si va a un'andatura che supera la velocità terminale in aria calma, è tutt'altro che trascurabile!
Verso sera, poi, la Luna che si intravedeva bassa sul mare verso Sud-Est ci ha regalato la possibilità di qualche foto "strana" come quella che correda questo post.

Volare all'Alpe di Siusi?

Lo Sciliar dall'Alpe di Siusi
Dopo essere tornato a casa e... alla banda larga, posso postare qualche altro particolare sugli aspetti modellistici della mia vacanza in Trentino-Alto Adige.
Dopo avere volato a Le Cune, ho voluto provare il famoso sito di volo nei pressi della baita "Spitzbühl" all'Alpe di Siusi. Si tratta indubbiamente di un luogo spettacolare, proprio ai margini della conca dell'Alpe, dove il pendio scende ripido fino a Siusi e Castelrotto. Con le condizioni adatte, deve consentire voli spettacolari con lo Sciliar sullo sfondo. Purtroppo posso solo immaginarlo, perché il giorno che ho scelto per recarmici è stato caratterizzato da condizioni di nuvolosità variabile ma soprattutto... niente vento! Infatti sul sito non c'era nessuno, mentre mi dicono che solitamente è affollato di aeromodellisti e parapendio.
Comunque la passeggiata per raggiungere lo Spitzbühl da Compatsch è stata molto piacevole (c'è anche una seggiovia, che però ho preferito non usare perché avevo al seguito la sacca con i modelli). I modelli in spalla non hanno mancato di attirare l'attenzione degli escursionisti che ho incontrato, i quali però si esprimevano esclusivamente in tedesco, lingua che ahimé non conosco e di cui decifravo solo, sporadicamente, "fliegen" e "modellflug".
Credo che, in condizioni idonee, l'Alpe sia un sito volovelistico eccezionale. Peccato solo che, con astuzia più levantina che teutonica, l'amministrazione impedisca l'accesso ai mezzi privati chiedendo di pagare 11 Euro per il trasporto andata-e-ritorno in cabinovia (credo ci siano anche dei bus-navetta, che però temo risultino un po' scomodi per chi viaggia con i modelli).

venerdì, luglio 15, 2005

Muso alla "coque"

Martedì 12 Luglio... un tardo pomeriggio indimenticabile!
Uscito dal lavoro alle 18:00, mi sono recato all'Alpe vicino a casa, determinato a tutti i costi nel riuscire a fare pratica per la manovra di atterraggio visto che è una fase del volo per me ancora molto critica.
Arrivato a destinazione alle 18:45 ho montato di corsa il Trendy e ho lanciato con una brezza molto leggera: tutto bene fino a quando, costretto a un top landing, il modello atterra in mezzo all'erba facendomi preoccupare quando le mie orecchie avvertono uno "scronc" anomalo...
Vado a vedere e senza sorpresa mi ritrovo il muso tipo uovo alla coque! (centrata l'unica pietra nel raggio di qualche km²).
No problem! Giro di nastro e si riparte; nel frattempo l'aria umida intorno a me inizia a condensare a zone e filtrata dal sole mi regala un paesaggio quasi da favola.
Dopo qualche minuto riprende la visibilità e mi concentro su quello che devo fare: dopo molti tentativi riesco a sbloccarmi e a prendere bene consapevolezza dei comandi in manovra di avvicinamento.
Con il morale a mille, e felicissimo per quello che stavo facendo, provo fino alle 20:45 un lancio e un'atterraggio dopo l'altro!
Ora non mi resta che riparare il musetto con la fibra e sopprattutto superare la prova pratica con il "mio" maestro Roberto... spero che mi dia almeno la sufficienza...

lunedì, luglio 11, 2005

...e il gabbiano collinare, neh!...

Orbene son giunte le ferie!
Per quanto mi riguarda inizio a trasferirmi da Genova alle colline dell'Astigiano, insieme alla mia famiglia; un "buen retiro" insomma. Quindi da lì ci spostiamo. Questa settimana è dedicata al "dolce far niente" ed anche al rinnovato Trendy elettrico. Il collaudo, svolto oggi in una "pista" sulle colline del paesello di cui anche Francesco ha potuto apprezzare le buone qualità termiche, nell'ora "termica" ha dato ottimi risultati, tantochè il Trendy è diventato un puntino; il tempo di discesa si è attestato in 20 minuti circa... per ora c'è da mettere a punto il bilanciamento quasi a punto ma suscettibile di miglioramenti. Ho notato che il profilo (SD 7055) lavora in termica bene ma leggermente flappato (3mm): in questa confgurazione di volo ho riscontrato un efficenza elevatissima. La prossima settimana sarà invece dedicata alle cammminate in montagna e che montagna! Si va in Svizzera, nella Matterhorn Valley; e senza modelli. Buone ferie a tutti!

Il Gabbiano alpino

Sabato per me sono cominciate le (purtroppo brevi) ferie di luglio; i preparativi per la partenza spiegano, ovviamente, la mancanza di post in questo week-end. Tuttavia, visto che ho deciso di passare le vacanze in Val di Fassa, luogo volovelisticamente valido e giustamente rinomato, ho il piacere di scrivere qualche riga sui voli di oggi dalla tastiera del laptop che mi sono portato dietro.
Il teatro delle prodezze di oggi è stato il pendio di Le Cune - Alpe di Lusia, un sito a circa 2200 metri sul livello del mare che si raggiunge comodamente da Moena con un tratto di cabinovia e uno di funivia. Conosco il posto perché me ne aveva parlato Roberto e avevo avuto modo di volarci l'anno passato: è un luogo molto bello, con una straordinaria vista sul Catinaccio da un lato e sulle Pale di San Martino dall'altro. L'anno scorso avevo volato esattamente dalla sommità dello spartiacque che separa la valle di San Pellegrino dalla Val Travignolo: posto ottimo ma da raggiungersi superando una marcata pendenza. Cercando di risparmiarmela, oggi ho dapprima provato a lanciare il Micro Spark dalla sommità di un costone che chiude un canalone che giunge direttamente al fondovalle. Il vento sembrava buono, ma il modello non ha voglia di prendere quota e al termine di un traversone lo devo appoggiare contro la collina. Sostituisco la vite di nylon saltata per l'urto e rilancio facendo più attenzione a rimanere dove il vento porta: va un po' meglio, ma comunque l'aria è molto turbolenta e il modello è difficile da controllare.
Decido di scendere, smonto tutto e mi rimetto in spalla lo zaino e la sacca con i modelli. La meta è ovviamente la sommmità del crinale già sperimentato. Ci arrivo un po' trafelato dopo venti minuti circa, e subito mi accorgo che il vento è molto diverso: la direzione è diversa, ma soprattutto il flusso è costante e più laminare. L'anemometro segna 38 km/h orizzontali e 21 km/h verticali. Rimonto e lancio il Micro Spark: ora si ragiona!
L'aliante sale molto bene: nonostante non vi sia soleggiamento e quindi ci sia poca energia per le termiche, la dinamica è addirittura sovrabbondante. Dopo qualche giro provo qualche acrobazia, ma i looping vengono fuori molto distorti per via del trascinamento dell'aria. Provo a mettermi con il vento in coda e faccio un'affondata nella parte "sbagliata" del pendio, abbozzando un loop in dynamic soaring (questo posto è stato il primo in cui io abbia avuto sentore dalla "fattibilità" del dynamic soaring). Il modello buca lo strato di separazione, ma quando risale nell'aria in movimento il vento lo respinge indietro. Troppo vento per fare DS con questo modello, pare. Il tentativo si trasforma in un avvicinamento un po' troppo alto, apro i freni per farlo scendere meglio ma improvvisamente l'aliante si ritrova in aria calma e viene giù da due metri come una pietra, di muso. Secondo crash della giornata, naturalmente senza conseguenze perché il Micro Spark ha visto nasate peggiori. Intanto inizia a piovere e il vento rinforza, poi la pioggia cessa ma il vento soffia addirittura a oltre 55 km/h (58 km/h la punta massima). La temperatura è di 12 gradi, ma secondo lo strumento per effetto del wind chill la temperatura percepita è di soli 3 gradi! Cercando di resistere rilancio, riprovo il dynamic soaring che continua a non riuscire, cado nuovamente, rilancio, atterro, rilancio, riprovo, ancora crash. Alla fine credo di avere totalizzato 32 minuti di volo e almeno 4 cadute. Ci sarebbe da provare (in front-side, però!) con il Blade, ma manca mezz'ora all'ultima corsa a valle della funivia. Recupero perciò il Micro Spark che è piantato nel terreno come la Spada nella Roccia, e ritorno in valle.

lunedì, luglio 04, 2005

...L'essenziale e' invisibile agli occhi...

Sabato è stata una gran giornata! D'altronde ogni volta che salgo su un aeroplano sto bene, forse perchè come diceva il grande Antoine de Saint Exupéry "tra i miei piedi e la terra ci deve stare sempre un po' d'aria". Aveva e ha ragione! almeno per quanto mi riguarda. Ma è anche vero che alcune cose non posso essere godute da soli e cosi i due intrepidi della "compagnia del Faiallo" hanno voluto accompagnarmi in questa breve ma intensa avventura. Sono felice che abbiano condiviso le sensazioni che per loro erano del tutto nuove e ancora più contento che gli siano piaciute; devo ammettere che pur essendo la giornata perfetta sotto il profilo delle condizoni meteo il vento ha fatto sentire la sua forza; e vi dirò che pur essendo stato un volo impegnativo ha fatto apprezzare a Francesco e Stefano il "pianeta aria" ... "La metamorfosi che trasforma ad ogni decollo il metallo in aeroplano e le manovre di volo in manovre nella vita".
"Può accadere un giorno, ma non si sa quando, di dover volare da soli, di perdersi come ci si perde nella vita, senza rendersene conto, come nel peggiore dei sogni. Sarà necessario allora conoscere l'importanza dell'errore, misurare la gravità di ogni secondo, sperimentare situazioni illusorie, e lotte tra istinto e manovre, vertigine ed equilibrio". Il frammento è tratto da: "Staccando l'ombra da Terra" di Daniele del Giudice.

Weekend per aria

Il fine settimana appena concluso è stato ricco di soddisfazioni per la compagnia del Gabbiano R/C.
Si è cominciato come meglio non si poteva sabato mattina, quando sotto un cielo limpidissimo e un vento teso da Nord mi sono incontrato con Roberto e Stefano nel parcheggio dell'aeroclub di Genova. Tre uomini e un PiperRoberto è infatti risultato vincitore del concorso "Volagenova", il cui premio consisteva in un volo sopra la riviera offerto dall'aeroclub, e ovviamente i due fedeli amici non potevano mancare l'occasione di tenergli compagnia.
Svolte le formalità di rito, poco dopo mezzogiorno siamo saliti su un Piper Cherokee Archer II dell'aeroclub insieme al nostro pilota, Enrico. Avviamento, rullaggio in pista e corsa di decollo; Romeo Yankee in volo agli 1-6. Per me che non ero mai stato su un aereo di aviazione generale è stato piuttosto emozionante, soprattutto per via del vento, di 15 nodi con raffiche a 30, che spostava di peso il velivolo da un momento all'altro fino a quando non siamo saliti sopra lo strato di più forte turbolenza.
Lo spettacolo della costa, in una giornata limpida com'era sabato, è stato stupendo: non solo si vedeva ogni particolare di Genova, ma i monti con i loro forti, i piccoli centri verso ponente e verso levante, le imbarcazioni in acqua... tutto insomma! Il nostro comandante intanto livellava il velivolo a 1000 piedi e portava la prua in direzione Est, verso il Tigullio. in volo su GenovaEcco Recco e Camogli, poi la roccia e i boschi, e in fondo alla spaccatura San Fruttuoso. Poi Portofino, le ville, il porticciolo, Santa Margherita Ligure e Rapallo. Virata di 180 gradi e rientro a ritroso, ballando un po' sui rotori davanti al Tigullio e intercettando il sentiero di discesa davanti a Recco. Molto spettacolare è stato scendere sfilando davanti al porto di Genova. Qualche sballottamento ancora sopra l'Italsider, poi Enrico ci ha fatto appoggiare dolcemente sulla pista.
E' stata decisamente una esperienza coinvolgente, un tipo di volo ben diverso da quello a cui ero abituato sui jet di linea, decisamente dominava la sensazione di essere "nell'aria" e di muoversi nell'aria seguendone il fluire.
Dopo il volo, camminando a cinquanta centimetri da terra, mi sono fermato sulla strada del ritorno al Faiallo, cercando di sfruttare un po' il vento settentrionale. Che nel frattempo, però, si era notevolmente calmato: con il Micro Spark sono riuscito a fare un po' di buon DS, mentre con il Blade risultava più difficoltoso e con scarse soddisfazioni. Sono arrivati anche Carlo e Gianluca, con un ASW22B e uno Psycho, seguiti da Mauro con un modello personale. Non mancava lo "straniero", il russo Andreij che ha volato (bene) con un bel due assi leggero-leggero, stile HLG. Due aquile in volo hanno contribuito a rendere più piacevole un pomeriggio che, se non fosse stato preceduto dal mattino assolutamente eccezionale che abbiamo avuto, sarebbe stato degno di ben altro reportage che questo.
Domenica invece il vento ha girato da Sud, non molto forte e con un po' di turbolenza nella prima parte del pomeriggio. C'era anche Valter con un amico (Alessio), e hanno volato con l'Ikarus di Valter che per l'occasione era equipaggiato di una videocamera (aspettiamo con ansia i filmati) oltre che con un bell'acrobatico. La fine del pomeriggio è stata benedetta da un'aria molto laminare, in cui Roberto ed io ci siamo divertiti con il nostro consueto volo in tandem, Silent Dream con Blade. Il Micro Spark è stato purtroppo bloccato a terra da un problema elettrico.