lunedì, dicembre 29, 2008

Qualcosa di diverso

Ho recentemente acquistato, sul mercatino del Barone Rosso, un Ka 6 della ex-S2G praticamente nuovo, ancora da terminare. Dal momento che il venditore abitava non lontano da Asti ho deciso di andare a vedere il modello di persona, e... così è stato che l'ho comprato.
Il modello ha una apertura di 4 metri e 20 cm, e riproduce la versione "E" del celebre classico della Alexander Schleicher Segelflugzeugbau, quella che negli anni '60 fu riveduta dal Prof. Wortmann ottenendo prestazioni che eguagliavano quelle dei primi alianti in composito. La fusoliera è un imponente manufatto in fibra di vetro (imponente per me, almeno), mentre le ali e gli impennaggi di coda sono in polistirolo ricoperto di obeche, rivestiti in Oracover.
Metterlo in ordine di volo è stata bel poca cosa, perché il precedente proprietario, pur non avendolo mai portato in volo, aveva già installato tutto l'impianto RC. Il mio lavoro è consistito principalmente nel controllare i servi, nel rivedere il meccanismo di sgancio, troppo debole per una tale bestia, nel predisporre i cablaggi tra ali e fusoliera, nell'installare un sistema di ritenuta per le ali e nella fusione di una grossa zavorra in piombo di circa 1 kg necessaria per bilanciare l'aliante. Il Ka 6 ha il muso corto, e i bracci di leva riproducono in scala quelli pensati per bilanciare 80 kg di pilota nel naso, per cui fatte le debite proporzioni la cosa è ragionevole.
Che cosa mi ha spinto ad acquistare una riproduzione, visto che non ne avevo mai fatte prima? Saranno stati i molti articoli su Ventus, o i voli di Denis e Thomas o degli amici del gruppo La Cloche... non lo so, ma di certo il "volo in scala" mi affascina da un po', e trovare una riproduzione di buone misure (le ali con corde piccole volano male...) a prezzo ragionevole mi ha fatto decidere.
Sabato scorso, praticamente con il piombo nel muso ancora caldo, c'è stato il collaudo al traino sul campo di Denis a Tetti Neirotti. Surreale l'atmosfera al campo: freddo, molto freddo, 10 cm di neve al suolo, cielo bianco che minacciava altra neve. Sembrava un campo nella steppa, non il familiare campo appena al di fuori della tangenziale di Torino. Mentre Denis scaldava il motore del Big Lift ho fatto esaminare a Thomas il modello, i comandi e i settaggi, e una volta ottenuta la "navigabilità" gli ho affidato la radio per il primo volo; non avendo mai fatto aerotraino, non mi sono infatti azzardato a pilotare io stesso. data l'esuberanza del Big Lift il traino è stato piuttosto frenetico, ma una volta liberato l'aliante Thomas lo ha trimmato e me lo ha passato per le prime prove di volo. Il Ka 6 era scarsamente visibile, tutto bianco senza nemmeno le marche contro le nuvole bianche, per cui ho dovuto volare vicino e ne ho approfittato per saggiarne il comportamento dinamico. Ho notato una forte imbardata inversa, e un margine statico eccessivo. Nei successivi voli abbiamo tolto piombo (oltre 150 grammi) e aumentato il combimix, ottenendo un comportamento già più piacevole. Non c'è stato tempo di proseguire molto a lungo, ed è stato necessario rimandare gli ulteriori passi di setup ad un successivo appuntamento. Il modello però vola, anche lento se serve, è docile e facile da portare e da far atterrare.
Ora sto setacciando il web per trovare una livrea che mi piaccia da riprodurre. Con la disponibilità di Denis e del suo gruppo, le occasioni di volare ancora non credo mancheranno.

lunedì, dicembre 08, 2008

Come JoJo!

Una settimana fa ad Asti c'è stata una abbondante nevicata, che le temperature rigide degli ultimi giorni hanno mantenuto quasi intatta. Ho voluto approfittare della situazione per farmi una giornata di allenamento "alla Grini", cioè sulla neve. Ovviamente la cosa non ha portato nessun problema, se non la totale assenza di ascendenze, per via del terreno troppo freddo e della copertura che riflette interamente la luce solare, e la necessità di molto spazio per atterrare a causa del bassissimo coefficiente di attrito sul terreno innevato: non mi sono infatti azzardato ad atterrare "di punta" dopo che avevo provato, piantando i picchetti, quanto fosse duro il terreno gelato. Il logger mi dice che il modello ha richiesto in media 8 secondi per arrestarsi dopo il contatto iniziale col terreno; peraltro, in volo il modello riusciva a scendere a soli 31 centimetri al secondo, in assenza di termiche (i grafici delle discese sono delle linee rette), il che non è male.


Un grazie va a Domenico per il servizio fotografico.