domenica, dicembre 16, 2007

Gara AVOT a Novi Ligure

Nella gara di oggi, ribattezzata "Ice Cup" per la temperatura quasi sempre al di sotto dello zero, ho ottenuto la mia prima vittoria in una competizione aeromodellistica!
Certo, di volo in termica se n'è visto poco, giusto qualche bolla per aiutare il modello a scendere meno; lo Stork è stato molto costante nel volo e sono nuovamente riuscito a interpretare al meglio la regola del triangolo, che è costata tanti punti agli altri concorrenti. Dietro di me sono arrivati, nell'ordine, Carlo Rosso, Giuseppe Gallizia, Marco Generali, Giovanni Gallizia, Marco Gallizia, Carlo Gallizia, Alberto Gallizia e Giuseppe Generali.
Un grazie a tutti per la bella giornata, in particolare agli amici del club Albatros che ci hanno ospitato sulla loro pista di Pozzolo.

domenica, dicembre 09, 2007

Test per lo Stork "B"

Approfittando della giornata di sole ieri ho fatto un po' di test di volo allo Stork "B", quello più pesante. C'era un po' di brezza incostante e quindi mi sembrava il giorno giusto. I voli sono andati benissimo, la stabilità è ottimale e con il rinvio a 100 metri ho sempre fatto il pieno AVOT, riuscendo anche a bissarlo con 14 minuti di volo nei due primi lanci.

giovedì, dicembre 06, 2007

Storchi

Storks
Nella gara di Cremona ho schierato due Stork, anche se ho volato con solo uno dei due. Il modello di destra è realizzato assemblando parti prodotte da Patrik Heinrich negli ultimi mesi (ala in carbonio UMS), e pesa 2030 grammi, mentre l'altro usa un centrale UMS di recente produzione e il resto risalente a due-tre anni or sono, e pesa 2180 grammi. E' impressionante in particolare la differenza di peso tra le estremità nuove, in carbonio UMS con D-Box integrale, e le vecchie senza D-Box: ben 45 grammi in meno per ciascuna delle tip più recenti!

domenica, dicembre 02, 2007

Prima AVOT della stagione 2007/2008

Oggi mi sono ritrovato con un gruppetto degli "Amici del Volo in Termica" per la prima gara AVOT della stagione. Il teatro è stato l'ormai conosciutissimo quagliodromo di Sesto Cremonese, quindi eravamo ospiti del boss Gene. La gara si è disputata con due nuove regole: primi due lanci della giornata con pieno a 5 minuti, e atterraggio in un settore con apertura di 90 gradi che insiste sul centro, pena zero punti.
Il meteo è stato moderatamente dalla nostra parte: niente pioggia e niente nebbia, ma una pesante foschia con base a circa 150 metri e naturalmente niente sole. In più al mattino c'era una lieve brezza di circa 1,5 m/s. Non c'erano delle vere e proprie termiche ben formate, ma solo alcune zone più portanti di altre; dal log dei voli vedo che, tranne che in un caso, la quota massima di ogni volo è stata quella ottenuta dopo lo zoom. La specialità del giorno è stata perciò il volo all'assetto di minima discesa, e lo Stork mi ha pienamente soddisfatto, risultando performante e continuo per tutta la giornata. Sono purtroppo incappato negli effetti della regola "del triangolo", rimediando uno zero in atterraggio, ma ciò nonostante nella classifica della giornata mi sono piazzato secondo, alle spalle del bravissimo Alex Galtarossa e davanti a Marco Generali.

mercoledì, novembre 21, 2007

Tagliando al verricello

Da qualche tempo noto che il verricello di destra ha meno tiro e velocità dell'altro; in vista della prima gara AVOT della stagione, ho deciso di fargli il primo "tagliando". Dopo aver chiesto e ottenuto qualche consiglio in lista, ieri ho smontato il motore di destra dal telaio, quindi ho rimosso i dadi e le viti della culatta e ho aperto il motore. Le spazzole non mi sono sembrate molto consumate; il commutatore aveva qualche rigatura superficiale ma dopo una passata di carta seppia da 1200 è tornato lucido e uniforme. In compenso c'era un bello strato di polvere di spazzole dappertutto, che ho provveduto a pulire prima con l'aria compressa e poi con il diluente nitro. Ho anche rimosso il rotore dall'armatura per lubrificare con WD-40 il cuscinetto anteriore, come pure la bronzina posteriore.
Dopo avere rimontato tutto, a vuoto il motore che prima era "stanco" gira più veloce e con meno attrito dell'altro. Appena possibile lo proverò con il carico del modello per verificare se anche la trazione è tornata normale.

lunedì, novembre 12, 2007

Aerodinamica dalla scorsa stagione

Le gare della stagione che si è appena conclusa mi hanno fornito molto materiale su cui riflettere. Dopo una stagione AVOT passata a regolare lo Stork ottenendo ottimi risultati nelle gare, ero naturalmente molto fiducioso su come il modello si sarebbe comportato nelle gare importanti. Invece è stata una delusione, dal punto di vista del comportamento e della comprensione del modello prima ancora che come risultati: il modello stallava, entrava in vite, e quel che più conta sembrava cambiare da una gara all'altra senza che in realtà io cambiassi assetti e distribuzione delle masse.
Le ultime due gare, a Trnava e Bovec, sono state una vera rivelazione. A Trnava, grazie all'aiuto di Marco Salvigni, mi sono accorto che da un lancio all'altro dovevo variare molto il trim dell'elevatore, anche di una decina di tacche, per ottenere un volo ragionevole; il modello inoltre sembrava centrato troppo indietro, anche se la prova dell'affondata partendo da una velocità di volo normale mostrava una tranquilla tendenza alla rimessa, mentre ad alta velocità ogni accelerazione portava lo Stork a picchiare ancora di più.
A Bovec, in condizioni di aria turbolenta, pilotare si traduceva per me in un frenetico gioco di stick. Ricordo le parole di Max Verardi: "complimenti, lei non pilota un modello ma un Mustang imbizzarrito!". Queste parole mi hanno spinto a riflettere con Max su cosa potesse causare un comportamento così strano; Max mi ha fatto notare che era come se avessi un brutto "doppio zero" o un forte gioco dei comandi di coda, ma controllando abbiamo visto che non c'era alcun problema di questo tipo. In effetti, tutti gli effetti di scarso controllo, isteresi, difficoltà a tenere l'assetto sembravano coerenti proprio con un quadro di imprecisioni e giochi meccanici nella trasmissione del comando. A quel punto ho però avuto un'idea: se l'evidenza mi porta a escludere giochi e isteresi meccaniche, potrebbe essere che devo cercare in cause aerodinamiche e non meccaniche l'origine dei problemi che osservo? Per scoprirlo ho deciso di contravvenire a una delle regole base del modellismo sportivo ("mai fare esperimenti in gara"), e ho applicato alle quattro superfici della coda a V dei turbolatori fatti con delle semplici strisce di nastro isolante, aggiungendo anche due turbolatori sulle parti più rastremate dei pannelli alari d'estremità. La prova in volo ha stupito immediatamente tanto me quanto Max: lo Stork si è finalmente calmato, diventando tranquillo e capace di tenere incidenze prima impossibili. Nel resto della gara ha volato benissimo, tanto nelle condizioni di piatta della sera quanto in quelle frizzanti dell'una del pomeriggio.
Tornato a casa, contentissimo ma anche incuriosito dalla scoperta, ho immediatamente cominciato a cercare una spiegazione a ciò che avevo osservato. Come prima cosa ho scaricato il data logger di bordo: comparando i due voli fatti senza turbolatori con quello subito dopo l'aggiunta (solo uno perché poi si è riempita la memoria del logger), è facile notare come l'andamento della velocità all'aria dopo l'intervento è molto più regolare, con una banda di variazione ridotta circa del 30% rispetto ai primi due voli.


La spiegazione che mi dò è che l'eliminazione dell'isteresi aerodinamica del comando abbia reso il modello meno soggetto alla sequenza di prestallo-rimessa-prestallo a cui mi ero purtroppo dovuto abituare nel corso dell'estate. Non solo: alle successive prove di volo il modello ha mostrato, diversamente da prima, un comportamento longitudinalmente instabile alla prova dell'affondata; in effetti, ricordo che anche a Bovec avevo avuto qualche avvisaglia: nei passaggi veloci che usavo per dissipare l'energia prima dell'atterreggio faticavo a contrastare una decisa tendenza del modello a picchiare. Ho dovuto avanzare il baricentro fino a 105 mm dal bordo d'entrata alla radice per ritrovare il comportamento leggermente autostabile a cui ero abituato, e incidentalmente questo è in linea con le istruzioni del fabbricante che finora avevo reputato troppo conservative.
Ho provato a esaminare con XFoil le caratteristiche per bassi Re del profilo NACA 0010 usato sullo Stork. La polare Cl/Cd per numeri di Reynolds bassi mostra un "buco" in cui la resistenza aumenta, e in corrispondenza di questo la relazione Cl/alfa si allontana molto dall'andamento ideale. Questi segni sono sintomi caratteristici della formazione di una "bolla di separazione" sul profilo: lo strato limite che aderisce all'ala, superato il punto di minima pressione, si separa dalla superficie e si forma così una "bolla" di aria a contatto con l'ala separata dalla corrente fluida; lo strato limite dopo un certo tratto può diventare turbolento, aumentando di spessore e riattaccandosi alla superficie, ma se la bolla ha dimensioni apprezzabili questo produce uno scadimento delle prestazioni. Diversi modellisti mi hanno anche detto che questa caratteristica, nota come "banda morta", è comune per i profili NACA a 4 cifre quando sono costretti a lavorare a Reynolds molto più bassi di quelli per i quali erano stati creati. Un ostacolo meccanico sul profilo può anticipare la transizione dello strato limite a regime turbolento, evitando il distacco fino al bordo d'uscita. Un effetto simile è presente anche sul profilo HN-354SM usato per l'ala, ma l'ala lavora a Re nell'ordine di 150K per i quali lo strato limite diventa turbolento spontaneamente; fanno eccezione le estremità per le quali i turbolatori possono essere utili.


Dopo avere volato per circa due mesi con lo Stork così "turbolato" mi sono convinto dell'utilità dei turbolatori, e mi sono anche dato una spiegazione di quanto mi è accaduto in questa stagione di gare. Per tutta la stagione invernale, caratterizzata dalle mie parti da aria tranquilla, ho volato con un modello in cui lo strato limite sulla coda rimaneva laminare quasi senza riattaccarsi, e per ottenere un comportamento in beccheggio che mi soddisfacese in queste condizioni ho progressivamente arretrato il baricentro fino a portarlo a 120 mm dal bordo d'entrata. Alle prime gare di primavera, le condizioni di aria più turbolenta hanno favorito una transizione anticipata dello strato limite a regime turbolento; questo effetto ha "linearizzato" la risposta della coda annullando il margine statico del modello: come risultato, stalli e viti a non finire e, naturalmente, risposta in beccheggio variabile da lancio a lancio.
Ora che volo normalmente con i turbolatori, la mia speranza è di avere meno variabilità della risposta in beccheggio, in quanto sono meno esposto al rischio di volare a volte con transizione spontanea anticipata dello strato limite, e altre volte con separazione dello strato limite fino al bordo d'uscita. Domenica ho avuto una prima conferma: ad Asti c'era vento da Sud, e in queste condizioni l'aria sul campo di volo è sempre piena di turbolenze dovute ai rotori di sottovento della collina di Vallarone, un crinale alto circa 150 metri e lungo circa 5 km. Ebbene, lo Stork ha sicuramente preso colpi in rollio e in imbardata, ma ha mantenuto un buon "tracking" in beccheggio per tutto il pomeriggio.

sabato, novembre 03, 2007

Estate di San Martino in pendio

Giovedì ho approfittato della giornata di vacanza e del bel tempo per andare, insieme all'amico Davide 'blinking', in pendio. Le previsioni di tempo soleggiato e vento teso di tramontana sono state perfettamente rispettate: grazie al sole c'era una temperatura "statica" di 13 gradi, ma il vento che soffiava da Nord dai 40 ai 60 km/h faceva scendere la temperatura percepita a soli 2 gradi circa!
Davide aveva con sé una riproduzione PSS di un Me 109 e il suo tuttala "Blutarski", io avevo portato il Blade e il Fredy. Mentre i due modelli di Davide si sono fatti entrambi onore, tra i miei il Blade è quello che si è comportato meglio per la sua maggiore inerzia. Le condizioni non mi sono comunque piaciute: il vento era talmente forte da distorcere ogni tentativo di figura acrobatica, la penetrazione dei modelli anche con il ballast era scarsa, e se ci si avvicinava alla cresta la turbolenza sbatacchiava senza pietà (ragion per cui non ho nemmeno tentato il DS). Inoltre ho scoperto con disappunto che i pacchi di batterie del Blade e del Fredy sono ormai alla frutta, e non permettono più di una mezz'ora di volo ciascuno alle temperature che avevamo. Per lo meno mi è rimasta la soddisfazione di poter segnare sul calendario anche novembre come mese "volato".

mercoledì, ottobre 10, 2007

Telemetria in tempo reale

Da alcune settimane ormai mi è giunto dall'estero un pacchetto che aspettavo da mesi con ansia. Si tratta del sistema "Seagull" della Eagle Tree Systems, in versione "glide", che ho acquistato come integrazione del data recorder che già dalla tarda primavera ha trovato posto stabile nel mio Stork.
Il sistema, oltre che dal data recorder, è composto da un trasmettitore radio e da una unità ricevente con display a cristalli liquidi che può essere programmata per visualizzare una qualsiasi combinazione dei dati raccolti dall'unità imbarcata. Ovviamente, uno di questi parametri è il "vario", vale a dire la variazione di una variabile che stima l'energia totale posseduta dal modello. La combinazione tra energia potenziale gravitazionale e energia cinetica è calcolata dal microprocessore a bordo dell'unità a terra (tenendo con un coefficiente di compensazione impostabile a piacere), perciò non è necessaria una presa di pressione di tipo TEK in aggiunta alle normali porte statiche e dinamiche.
Il collaudo del link radio è purtroppo stato travagliato, perché al secondo volo con il trasmettitore a bordo ho perduto il controllo del modello che si è schiantato (la "scatola nera" ha poi rivelato che si è trattato di perdita della alimentazione di bordo, dovuta probabilmente ad un difetto dell'interruttore). Nelle successive sessioni di prova ho però potuto provare quanto è utile avere a bordo il variometro per meglio centrare le termiche; ho anche notato che la taratura della compensazione di energia totale è delicata, e non credo di essere ancora riuscito a centrarla perché quando picchio il vario segna un aumento dell'energia totale. In queste condizioni di non-ottimizzazione trovo che l'utilità sia appunto maggiore come ausilio al migliore sfruttamento delle termiche che come aiuto a trovarle: il mio occhio riesce comunque a riconoscere (e tenere) degli "zeri" che il variometro non si degna di segnare.

martedì, settembre 11, 2007

Eurotour F3J Bovec 2007

Nel week-end appena trascorso si è disputata a Bovec, Slovenia la "F3J Alpine Cup" che da quest'anno sostituisce la gara di Bled.
Bovec è una località turistica montana nella valle del fiume Isonzo, situata a circa 400 metri di altitudine in una ampia conca tra montagne che arrivano a poco più di 2000 metri. Alla gara, che ha visto oltre 90 iscritti, ha partecipato una rappresentanza italiana piuttosto nutrita: in tutto quattordici piloti (i Gallizia al gran completo, Generali babbo e figlio, Salvigni babbo e figlio, Alex Galtarossa, Paolo Panfilo, Thomas Truffo e Max Verardi, oltre a me).
Al nostro arrivo a Bovec al venerdì pomeriggio le condizioni si presentavano molto difficili: nonostante il sole, non si riusciva assolutamente a stare su fino a quando il vento non è calato, verso sera. In gara però le condizioni sono mutate, e la competizione è rapidamente diventata una gara di atterraggi con una classifica estremamente compressa (4990 punti non sono bastati per entrare nei fly-off!). Marco Salvigni ha meritatamente disputato i fly-off, terminando in quinta posizione, mentre Thomas Truffo e Max Verardi, per i quali pregustavamo l'ingresso alla fase finale, sono rimasti fuori pur avendo disputato una splendida gara. Per quanto mi riguarda lo Stork ha inizialmente fatto i suoi soliti capricci, ma poi sono riuscito a ricondurlo alla ragione; ho terminato al 55esimo posto ma sopra il 94% del punteggio massimo.
Nel complesso una gara decisamente divertente, in uno scenario veramente bello.

sabato, agosto 25, 2007

F3J EC 2007: bollettino n. 7

Abbiamo appena finito di disputare i quattro fly-off junior e i quattro fly-off senior. Sono stati voli molto difficili, in cui abbiamo subito un'altalena di emozioni dall'inizio alla fine. Memorabile il terzo fly-off: Marco Salvigni ha fatto il pieno di quindici minuti rifilando almeno trecento punti a tutti gli altri, mentre Kolb, Feigl e Laemmlein erano costretti a scendere; poi un contatto in volo ha causato il refly dell'intera batteria riducendo l'enorme vantaggio. Infine, dopo l'ultimo fly-off e una interminabile decina di minuti di attesa, i risultati: Marco Salvigni conquista uno STORICO bronzo individuale senior, ancora una volta un risultato mai visto prima, mentre Gianni e Filippo si piazzano al quarto e quinto posto dell'individuale junior. Nuovo campione d'Europa è Sebastian Feigl, seguito da Tobias Laemmlein; "solo" al quarto posto Kolb.

venerdì, agosto 24, 2007

F3J EC 2007: bollettino n. 6

L'ultimo round senior ci ha visti soffrire più di quanto meritassimo: tre pieni ma tre atterraggi traditi probabilmente dall'emozione. Ha aperto le danze Max Verardi il cui modello è scivolato sul centro conquistando 974 punti, poi Marco Generali ha raccolto 987 punti e infine Marco Salvigni 994 punti. Più tranquilli i tre ragazzi Gallizia: 987 punti per Filippo, 997 per Giovanni e 991 per Carlo. In virtù dei risultati, in classifica generale senior abbiamo Marco Salvigni ottavo, Marco Generali 10 e Max Verardi, tredicesimo, fuori dai fly-off per 10.9 punti; Filippo è terzo in classifica junior, Gianni è settimo e Carlo diciannovesimo.
Domattina Marco Salvigni, Marco generali, Filippo Gallizia e Giovanni Gallizia combatteranno per il titolo europeo nelle loro categorie; già adesso però possiamo esultare perché la nazionale senior ha conquistato la medaglia di bronzo a squadre, e quella junior l'argento, bissando il risultato dell'anno scorso ai mondiali di Martin!

giovedì, agosto 23, 2007

F3J EC 2007: bollettino n. 5

Si sono conclusi il settimo e l'ottavo round per senior e junior, e c'è stato anche il tempo di disputare sei batterie del nono round senior. I nostri piloti hanno brillato infliggendo punteggi pesanti agli avversari: in classifica senior Marco Generali è ottavo, Marco Salvigni decimo e Max Verardi quattordicesimo; Filippo Gallizia è secondo nella classifica junior, Gianni è ottavo e Carletto ventitreesimo. Inoltre, i risultati conseguiti oggi ci hanno portato ad occupare il secondo posto nelle classifiche a squadre senior e junior!
Per quanto riguarda il nono round senior, i nostri hanno lanciato tutti stasera risparmiandosi così di dover volare nelle sfavorevoli condizioni del mattino. Tutti hanno fatto il pieno; c'è un probabile 1000 per Marco Salvigni, un punteggio solo di poco inferiore per Max Verardi che è stato giustamente conservativo con il tempo operativo e una probabile, limitata, perdita di una trentina di punti per Marco Generali per un atterraggio a 80 punti.

F3J EC 2007: bollettino n. 4

Settimo lancio problematico per i nostri senior. Ieri sera, subito prima dell'interruzione serale, hanno lanciato Marco Salvigni, che ha fatto un probabile 1000, e Max Verardi a cui è stato però contestato un overfly non dal cronometrista incaricato (per il quale l'atterraggio era valido) ma da un giudice di linea posto all'inizio della linea dei centri di atterraggio. A fronte della nostra contestazione la direzione di gara ci ha mostrato un video da cui risulta che il Perfect di Max ha toccato il suolo 32 centesimi di secondo dopo l'inizio del suono; anche considerando il ritardo di propagazione del suono nei 40 metri che separavano la piazzola di atterraggio dalla cassa più vicina, Max era sicuramente in overfly. Mi rimane un po' di amaro in bocca perché durante la riunione dei team manager, in cui Peter Feigl aveva richiesto l'uso della prova video per lanci e atterraggi, avevo appunto manifestato obiezione dicendo che in questo modo vi sarebbero state delle piazzole "sfavorevoli" in cui la probabilità di disaccordo tra cronometrista e giudice di linea sarebbe stata più alta, come appunto è successo. Tuttavia abbiamo deciso di comune accordo di non procedere ad un reclamo perché Max era incontestabilmente ancora in volo quando il suono lo ha raggiunto.
Per completare la terna dei piloti, stamattina al primo lancio della giornata ha volato Marco Generali, in gruppo con Philip Kolb, dal quale purtroppo ha dovuto incassare un centinaio di punti.

Fotoblog

mercoledì, agosto 22, 2007

F3J EC 2007: bollettino n. 3

La giornata di oggi si è aperta sotto la pioggia, sembrava autunno! Nel giro di un'ora però ha smesso di piovere per aprirsi del tutto in tarda mattinata, e ora mentre scrivo c'è un piacevole sole di tardo pomeriggio con circa 3 m/s di vento da sud.
Oggi abbiamo disputato il quinto e sesto round sia per i senior sia per gli junior, e si inizierà il settimo senior con due gruppi. Le condizioni erano difficili e hanno costretto Marco Salvigni a portare a casa 823 punti nel quinto round; Max Verardi ha invece fatto un 947 nel quinto per rifarsi con un 1000 nel sesto rifilando circa 130 punti al ceco Kohout che guida la classifica. Per i ragazzi, Filippo e Gianni hanno fatto 1000 mentre Carletto non ha trovato aria buona e ha dovuto accontentarsi di 680 punti.
In classifica senior, con uno scarto, abbiamo Marco Generali al settimo posto, Max Verardi al decimo e Marco Salvigni al diciassettesimo a soli 23 punti dai fly-off; nella classifica a squadre senior siamo terzi, a 260 punti dai quarti (gli Slovacchi) e a soli 23 punti dai secondi (i Tedeschi). In classifica junior con uno scarto Filippo è PRIMO, Gianni è undicesimo, Carlo ventottesimo, e a squadre siamo quarti.

martedì, agosto 21, 2007

F3J EC 2007: bollettino n. 2

Si sono conclusi il quarto round senior e il terzo round junior dei campionati europei. Dopo il terzo round avevamo Salvigni addirittura al secondo posto! Ora gli azzurri senior sono al sesto posto (Marco Generali), all'ottavo (Max Verardi) e al quattordicesimo (Marco Salvigni). Per gli junior abbiamo Giovanni Gallizia al 22esimo posto, Filippo Gallizia al 23esimo e Carlo Gallizia al 34esimo.

Foto del nubifragio di ieri...


...per gentile concessione di Volodymir Gavrylko, mentre si sta preparando quello di oggi :(

F3J EC 2007: bollettino n. 1

Si sono aperti ieri i campionati europei F3J. Gli azzurri senior hanno subito cominciato bene con tre pieni; tra gli junior Filippo ha fatto 1000, Giovanni circa 700 punti e Carlo purtroppo è stato squalificato dal primo round per avere sbagliato la frequenza del suo apparato radio.
Nel secondo round senior, al pomeriggio, Salvigni ha raccolto un 1000 e Generali un 991, ma mentre Verardi stava volando il contest director ha interrotto la competizione per l'arrivo del maltempo. In cinque minuti dall'atterraggio si è scatenato un nubifragio violentissimo con tanto di tromba d'aria. Siamo rimasti bagnati e al freddo per un buon quarto d'ora, tentando di proteggere i modelli e soprattutto di evitare che le tende volassero via. Alla fine non si sono lamentati danni se non vestiti inzuppati, ma comunque non è stato possibile riprendere la gara per il perdurare del maltempo.
Stamattina la gara è ripartita con il gruppo di Verardi, che ha regolato i conti con un altro 1000! Alla fine del secondo round senior Salvigni è quarto, Generali dodicesimo e Verardi quattordicesimo in classifica generale.
Anche il secondo gruppo junior è andato benissimo: Filippo e Giovanni hanno fatto due pieni con centro atterrando per ultimi (due 1000 presunti), e anche Carlo è andato molto bene.

domenica, agosto 19, 2007

Conclusione della Trnava Cup

Si è conclusa la Trnava Cup. Al termine dei fly-off sono entrati Byrsky, Hinsch, Kolb, Petrenko, Shurygin, Verardi, Kharlamov, Volikov, Peter Feigl, Sultanov, Giesa e Kleuskens. Alla fine ha vinto Philip Kolb, e Max Verardi ha chiuso la gara al nono posto. Per quanto riguarda gli altri nostri piloti, abbiamo Filippo Gallizia al quattordicesimo posto, me al 24esimo, Thomas Truffo al 43esimo, Giovanni Gallizia al 44esimo, Marco Salvigni 52esimo, Marco Generali 59esimo, Carlo Gallizia 76esimo, Giuseppe Gallizia 124esimo.
Per quanto mi riguarda, ho ottenuto un risultato ben al di là delle mie speranze, ma sono ben consapevole che questo è stato reso possibile dall'aiuto di Marco durante tutti i voli. Ciò che è molto bello è che non solo Marco mi ha aiutato, ma mi ha anche indicato i problemi nel setup del modello, per cui già non vedo l'ora di tornare per provare le correzioni al setup.

Fine della seconda giornata alla Trnava Cup

La seconda giornata di gare è cominciata con condizioni ancora più difficili della prima. Al mattino il vento era ancora più forte, e la temperatura si era considerevolmente abbassata, giusto in tempo per l'inizio del terzo round. Il mio terzo lancio è stato ben poco soddisfacente ma nel mio gruppo abbiamo dovuto rilanciare tutti. Sfortuna nera per Marco Salvigni che non è riuscito a rientrare nei 75 metri e ha concluso il terzo volo a zero.
Con il procedere della giornata le condizioni sono migliorate, e verso le 11,30 hanno fatto la loro comparsa le prime nubi convettive. I tempi di volo sono di conseguenza migliorati, e complice il vento più moderato abbiamo completato senza troppi scossoni il quarto e quinto round. Unico incidente di rilievo quello occorso a Filippo Gallizia, che ha avuto uno scontro in traino con un concorrente ed ha distrutto uno dei suoi Pike Perfect.
La classifica alla fine del quinto lancio vede Filippo al decimo posto, me al 26esimo, Verardi al 28esimo, Truffo al 36esimo, Giovanni Gallizia 73esimo, Marco Salvigni 81esimo, Marco Generali 90esimo, Carlo Gallizia 91esimo, Giuseppe Gallizia 121esimo. Inutile dire che sono felicissimo del mio piazzamento, sempre dovuto al costante helperaggio di Marco Salvigni.

sabato, agosto 18, 2007

Che soddisfazione!

Gli organizzatori hanno affisso i risultati dei primi due round disputati ieri. Grazie all'aiuto di Marco Salvigni ho conquistato il primo "1000" della mia vita, nel secondo round.
La classifica provvisoria vede Giovanni Gallizia al secondo posto, me al decimo, Filippo Gallizia al 17esimo, Thomas al 46esimo, Marco Salvigni 58esimo, Carlo Gallizia 71esimo, Massimo Verardi 82esimo, Marco Generali 105esimo, Giuseppe Gallizia 127esimo

venerdì, agosto 17, 2007

Primo giorno Trnava Cup

Oggi si è aperta la gara open internazionale "Trnava Cup" sul terreno dell'aeroclub di Trnava. Le condizioni sono state di tempo soleggiato ma decisamente ventoso, da 5 a 10 m/s, e il meteo ha fatto una bella selezione non solo in senso metaforico. Il vento era sufficiente da lanciare in quota i modelli senza trainatori, semplicemente sfruttando l'elasticità del filo, e il lancio caricava a tal punto l'ala che molti modelli non hanno retto e hanno subito flutter o cedimenti strutturali rovinosi. Ne ha fatto le spese anche Marco Generali, che al suo primo lancio ha portato al cedimento l'ala del suo Shadow. Voli difficili anche per tutti gli altri, fortunatamente senza danni.
Benché abbia anche io molto temuto per l'ala del mio Stork, sono riuscito a fare due lanci sicuramente conservativi ma che mi hanno permesso di iniziare due voli che, con l'aiuto inestimabile di Marco Salvigni, si sono tramutati in due marce trionfali attraverso volo d'onda e volo in termica fino a raggiungere un "quasi pieno" (9m26s) e un bel pieno (9m53s).
Abbiamo appena concluso il secondo round ma non ci sono ancora le classifiche complessive, quindi non sono ancora in grado di dire come ci stiamo piazzando.

mercoledì, agosto 15, 2007

Campionati Europei F3J 2007

Domani parto per Trnava, Slovacchia, dove mi incontrerò con gli altri componenti del team nazionale F3J per i campionati europei FAI F3J. Quest'anno i piloti senior sono Marco Salvigni, Max Verardi e Marco Generali, e i tre junior sono i fratelli Filippo, Giovanni e Carletto gallizia; ovviamente ci sarà anche Giuseppe Generali, ci sarà poi Thomas Truffo come team manager junior, e ci saranno anche Daniele Brocero, Sergio De Marco, Giuseppe Gallizia, Marco Nart, Stefano Russo e Fulvio Salvigni. Francesco Menozzi ha dovuto rinunciare per problemi di salute (auguri Francesco!), mentre a causa di impegni personali di Giorgio Dittadi ho preso il suo posto come team manager senior.
Il campionato europeo sarà preceduto da una gara open, a cui anche io parteciperò con il mio Stork che nelle ultime settimana ho cercato di mettere a punto. Quest'anno non avremo la connessione a internet sul campo, ma cercherò comunque di tenere aggiornato il blog sullo svolgimento delle gare e sui risultati.

martedì, luglio 24, 2007

Vacanze

Non posso certo dire di essere un esperto di volo modellistico alpino. gli amici che vengono a visitare i "miei" pendii dicono che si tratta di un parco di divertimenti per aeromodellisti, dove il sostentamento dinamico non viene mai meno, e che il volo in pendio "classico" è altra cosa. Una volta all'anno, però, mi regalo una vacanza in Trentino, e porto con me qualche modello adatto per provare il volo alpino; anche se non si tratta di una vacanza esclusivamente modellistica, in uno o due giorni cerco di programmare gite in mete "interessanti" anche in questo senso.
Quest'anno ho cominciato addirittura in itinere, facendo una deviazione da Trento verso Margone dove mi aspettava Antonio Andreis per mostrarmi questo rinomato pendio. Il sito di volo è un "balcone" su una parete verticale di oltre 700 metri, e quando sono arrivato su questo balcone non tirava un alito di vento. Ho subito pensato "non si vola", ma le evoluzioni dello Swift di Antonio mi contraddicevano: il modello raccordava un'acrobazia all'altra senza perdere energia. Ho così montato il Superblade e Antonio me l'ha lanciato nel burrone: immediatamente ha cominciato a salire, senza nessuna difficoltà, permettendomi subito di accelerare e fare acrobazie. Il vento, benché "al suolo" non si sentisse, c'era: tuttavia era quasi verticale nella sua direzione e perfettamente laminare, al punto che la traiettoria del Superblade era sempre liscia e senza scossoni. Non avevo mai visto condizioni così, e me le sono godute per circa 20 minuti fino a quando il sostentamento non è improvvisamente mancato, permettendomi un rientro senza rischi ma senza nemmeno un grosso margine di sicurezza. A Margone anche l'atterraggio è particolare: bisogna iniziare l'avvicinamento molto sotto la quota occhi, sfruttando il sostentamento per alzarsi man mano che ci si porta sotto costa, superare il ciglio e puntare decisamente verso monte per atterrare su una lunga striscia erbosa che parte dal ciglio e si stende fino alla strada asfaltata.
Nel corso della settimana di vacanza sono stato soprattutto "preso" da diverse belle escursioni e ho dedicato al volo solo una giornata. Nell'occasione sono salito con gli impianti da Moena a Le Cune, che è un sito che già avevo sperimentato in diverse altre occasioni. Questa volta, però, le condizioni meteo perfette mi hanno regalato un volo in uno scenario mozzafiato: con il vento da Sud ho infatti volato sopra la valle che scende verso le Pale di San Martino, sotto un cielo azzuro profondo e sopra prati e foreste verdissimi. Il vento era piuttosto debole, e ho dovuto fare di necessità virtù: per una dozzina di volte almeno ho lanciato il Superblade verso valle, e solo in cinque occasioni ho trovato il sostentamento necessario a rimanere in volo: nelle altre volte, il volo si è concluso dopo un giro di ricognizione sui prati pochi metri sotto il punto di lancio. Quando però sono riuscito a rimanere in aria abbastanza da trovare la termica, la soddisfazione è stata grande, ben maggiore di quella avuta a Margone: il vento quasi assente mi permetteva di girare la termica senza ritrovarmi subito contro il pendio, e in breve tempo il modello veniva a proiettarsi in alto contro il cielo, sopra le creste delle Pale di San Martino e della catena del Lagorai. Volo alpino, per l'appunto: il Superblade, con la sua buona efficienza combinata con grande maneggevolezza e velocità, mi ha ottimamente assistito regalandomi una giornata di grande soddisfazione.
Al ritorno dalla vacanza non ho resistito alla tentazione di sfuggire alle code dell'autobrennero uscendo a Trento e passando nuovamente da Margone: in compagnia di Antonio, Renato e Michele ho volato per circa un'ora in condizioni ancora più forti di quelle trovate sette giorni prima, che costringevano a picchiare accelerando moltissimo per non ritrovarsi velocemente nella stratosfera. Il Superblade aveva qualche gioco di troppo (un servo dei flap era malfermo, ho scoperto in seguito) e in un paio di occasioni ho avvertito i segnali dell'inizio del flutter; atterrare era perciò un grande problema, anche perché pur con il butterfly aperto e con un assetto picchiato di 45° non riuscivo a costringere il modello a perdere quota. C'è voluto un buon quarto d'ora di prove prima di raggiungere una quota che, benché ancora eccessiva, mi ha permesso un atterraggio sicuro sfruttando buona parte della lunghezza della "pista".

lunedì, luglio 02, 2007

Seconda prova C.I. F3J 2007

Nel fine settimana appena trascorso si è disputata sul quagliodromo di Sesto Cremonese la seconda prova del campionato italiano F3J 2007. Sabato, quando sono arrivato, la gara sembrava presentarsi con i migliori auspici: al primo lancio di prova ho subito agganciato una bella serie di termiche, e anche nei successivi test il modello, appena riparato, planava come un angelo.
Il mattino dopo ho subito capito che l'aria era cambiata. Al primo lancio di prova, subito dopo aver spostato i verricelli per dare più spazio alla zona di atterraggio, ho agganciato il paracadute alla coda: lo Stork si è messo in rovescio e non sono riuscito a riportarlo in assetto, ed è finito per cadere su una delle estremità alari fracassandola completamente. Per fortuna Marco Salvigni mi aveva appena consegnato i resti del suo vecchio Stork come pezzi di ricambio, e sono velocemente riuscito a sostituire la tip danneggiata, ma ormai la tranquillità e la freddezza se ne erano andate. Il primo lancio è stato deludente, e pur essendo stato abbastanza fortunato da venire sorteggiato per un refly non sono riuscito a migliorare la prestazione. Indubbiamente le condizioni sono state difficili per tutto il giorno, ma non sono assolutamente riuscito a "entrare in gara": ho fatto un solo pieno, e soprattutto non sono stato in grado di agganciare le termiche che per tutti erano ovvie. Dopo i sei lanci regolamentari (non c'è stato tempo per i fly-off) è risultato vincitore Marco Salvigni, secondo Francesco Menozzi e terzo Marco Generali; io ho chiuso la gara in sedicesima posizione.
Da segnalare la presenza di tre nuovi adepti della categoria, che hanno fatto un bel po' di chilometri per venire a gareggiare, e purtroppo la perdita di due modelli finiti nei campi vicini e non più ritrovati.

domenica, giugno 24, 2007

Ritorno al pendio 2

Sabato 23 giugno ore 12.34:
due chiacchiere su Google Talk...

"Francesco: ciao Stefano!
me: Ciao!!
Francesco: senti, hai mica voglia di venire in pendio?
me: quando?
Francesco: oggi!
me: wow... :-P le condizioni sono buone?
Francesco: vento forte... ci sono 19 nodi...partirei subito dopo pranzo, diciamo tra le 13.30 e le 14
me: bello: ci sono!"

Così, in poco più di 5 minuti, Franz ed io ci siamo accordati per partire alla volta di un divertente pomeriggio di volo in pendio.
Il vento si è fatto notare già a metà viaggio: Franz, tranquillo, era pronto a sfoderare alcuni etti di ballast, io un poco intimorito mi chiedevo perchè non fossi stato più generoso nel prendere qualche grammo in più dal cassettino del piombo.
Arrivati sul pendio non abbiamo esitato a montare i modelli ed in pochissimo eravamo già in volo. Alcuni minuti per saggiare l'aria e poi giù a terra pronti a dare e ricevere pareri sul come preparare al meglio i voli successivi. Io volavo con un timido EasyGlider electric, comprato da due settimane ed ancora in fase di osservazione. I miei primi giudizi sul modello erano sicuramente positivi, ma il meglio stava ancora per arrivare...
Anche se con tutti i suoi limiti dovuti alla semplice tipologia di costruzione, l'EasyGlider si è rivelato davvero sorprendente. Non penetrante come i modelli di Franz (anzi... diciamo molto meno penetrante...), ma allo stesso modo divertente e preciso nei comandi. Mi ha subito dato sicurezza e subito si è dimostrato ottimo in ogni assetto, tanto che nei primi minuti di volo mi sono sentito di provare alcuni passaggi rasenti sul pendio in volo rovescio ed amenità simili...
Dopo poco Franz mi ha lasciato a bocca aperta esibendosi nel Dynamic Soaring prima con il piccolo Fredy, poi con il Blade. Ho ripreso con la fotocamera del mio cellulare alcune sequenze di questa particolare quanto affascinante manovra, sicuro di poterla studiare con tranquillità a casa per poi poterla tentare pure io.
Prima che potessi riprendere in mano la radio, Franz mi ha lanciato la proposta di provare fin da subito il DS con l'EasyGlider. Un po' impaurito per il mio "delicato" modellino mi sono apprestato a seguire ogni minima indicazione sul come bucare lo strato limite e poter poi sfruttare l'energia risultante dall'alta pressione presente sotto il rotore sul versante nord del pendio. Dopo pochi tentativi (ed il costante monitoraggio di Franz) sono riuscito ad esibirmi in un DS di tre giri, sufficienti a farmi salire l'adrenalina a livelli esorbitanti.
E' incredibile come questa manovra solleciti il modello ed è incredibile come l'EasyGlider, pur flettendosi all'inverosimile, abbia tirato fuori uno spirito aggressivo e prorompente, scacciando ogni nostro dubbio sul suo normale essere un "semplice modello adatto ad un principiante".
DS su DS sono capitate anche le volte che ho dovuto scarpinare verso valle a recuperare il mio aliante in mezzo agli arbusti del boschetto vicino al forte, ma questo faceva parte del gioco ed è stato bello così!
La giornata è terminata con un volo di Franz con il Blade ed un ultimo DS pulito e davvero velocissimo (complimenti!!). Come ormai è mio solito, invece di tornare con i modelli sottobraccio, ho preferito avvicinarmi alla macchina con il modello in volo percorrendo 300metri circa di sentiero con il naso all'insù! :-D
Per concludere non posso che ringraziare Franz per l'esperienza che mi ha permesso di vivere e che spero si ripeterà presto...

Ritorno al pendio

Di nuovo in pendio! Le brutte condizioni meteo e gli impegni di gara mi hanno tenuto lontano dal volo in pendio per quasi due mesi, e il ritorno e stato graditissimo. Sabato sul Faiallo mi hanno fatto compagnia Stewe e Doctorwind: a dispetto dei 30 gradi della pianura in pendio faceva freddo e tirava un vento da sud-sudovest di quasi 50 km/h. Io ho volato con il Fredy e il Blade, entrambi caricati al massimo possibile, e Stewe ha volato con un Easy Glider zavorrato con tutto il piombo che siamo riusciti a trovare. Stewe voleva vedere, per la prima volta, il dynamic soaring, e dopo un avvio incerto per i forti rotori di sottovento spero di essere riuscito a fargli vedere qualcosa di buono. Ha anche provato lui stesso con l'Easy Glider, ma di questo lascio che parli lui.

lunedì, giugno 18, 2007

Eurotour F3J Arbois 2007

In questo week-end si è tenuta la terza edizione della gara di Eurotour F3J francese di Arbois. Ho partecipato a questa gara in buona compagnia di una squadra italiana di altri 7 piloti (Alberto, Giuseppe, Filippo e Giovanni Gallizia, Alex Galtarossa, Vittorio Givone, Marco Salvigni) e supporter (i soliti Fulvio e Rosanna Salvigni e il nuovo arrivo Paolo, che si sta avvicinando alla "nostra" categoria).
Arbois è stata, l'anno scorso, la mia prima gara F3J internazionale, e quest'anno ero ansioso di ritornarvi. Purtroppo le previsioni del tempo non erano per nulla buone, e temevo proprio che la gara sarebbe stata... bagnata. Invece, a dispetto della pioggia incontrata lungo tutto il viaggio, sabato e domenica sono state due giornate di sole, benché accompagnato dal vento e dalle "solite" condizioni difficili di Arbois.
Per quanto mi riguarda, la gara è stata caratterizzata da mie prestazioni al di sotto delle mie aspettative. Dopo due lanci deludentissimi ho deciso di usare il ballast per rendere più penetrante lo Stork, ma quando ormai stavo concludendo il tempo operativo ho avuto una collisione in volo nel bel mezzo della virata in base a venticinque secondi dal termine, danneggiando lo Stork in modo serio. Ho proseguito la gara con il Superblade, che si è dimostrato un buon volatore nelle condizioni del Jura ma che è anche stato molto riottoso sotto traino, costringendomi sempre a sganci prematuri.
Tuttavia, l'amarezza per il mio scarso risultato e per qualche intoppo organizzativo è stata ampiamente compensata perché Filippo Gallizia mi ha regalato l'emozione di vederlo vincere la gara, dopo sei round esemplari e tre fly-off da vera macchina da guerra. Quando Stephane Champanhet ha annunciato che il vincitore era lui, tra tutti non avevamo abbastanza mani per applaudirlo quanto avrebbe meritato. E la sua soddisfazione deve essere stata resa ancora più grande dalla consapevolezza di avere vinto una gara che era quasi un Europeo, con 134 piloti classificati e con i Tedeschi al gran completo (la gara per loro valeva come trial per la formazione della squadra del prossimo Mondiale).

mercoledì, giugno 06, 2007

Avvertimento!

L'amico Max (Pike) mi segnala che il metodo delle "astine avvitate" è da ascriversi a sua invenzione, ma contemporeaneamente mi scrive una cosa che merita di essere messa in evidenza. Dice infatti che l'uso di squadrette in nylon è sconsigliabilissimo, perché in breve il foro filettato si ovalizza fino a lasciar sfuggire l'astina dal vincolo provocando la perdita del comando. Farò tesoro dell'avvertimento...

domenica, giugno 03, 2007

Tanti esperimenti. Tutti insieme!

Oggi finalmente è stata una bella giornata, dopo una settimana di brutto tempo e pioggia. Ovviamente, con questo tipo di condizioni, avevo una consistente astinenza da stick e anche un discreto arretrato di cose da provare. Dalla gara di campionato italiano F3J sono infatti tornato con lo Stork da riparare e con un interessante suggerimento di Alex Galtarossa su come ridurre il gioco dei comandi delle parti mobili dell'ala. I giorni di inattività trascorsi mi hanno dato il tempo di completare a regola d'arte la riparazione dell'ala, poi mi hanno permesso di sperimentare il "metodo Galtarossa" e infine, giusto ieri, mi hanno portato a ragionare su come installare il Flight Data Recorder all'interno dello Stork.
La riparazione dell'ala è stata un po' lunga ma nel complesso non difficile. Applicando la tecnica di cui già avevo parlato ho riparato lo stratificato, poi l'amico Giorgio mi ha ricordato che da lui si dice che "stuco e pitura fan bea figura", e allora ho deciso di essere particolarmente pignolo con la stuccatura per riprodurre il più fedelmente possibile il profilo, e infine con la verniciatura. Qui sono stato favorito dalla fortuna che mi ha fatto trovare una bomboletta di spray acrilico color "rosso traffico" che combacia esattamente con la tinta dello Stork; il risultato finale mi ha soddisfatto ampiamente.
L'applicazione del metodo Galtarossa mi ha invece richiesto qualche esperimento e soprattutto il reperimento di utensili adatti allo scopo. In pratica, Alex ha scoperto che riesce a ridurre di molto il gioco del leveraggio di flap e alettoni usando astine di comando piegate a 90° e filettate in modo da avvitarsi nel foro, filettato anch'esso, di una squadretta speciale in ergal che lui impiega a questo scopo; in questo modo l'accoppiamento tra squadretta e astina non è un semplice scorrimento ma è un avvita-svita, quindi la superficie di ritenuta è più ampia e il gioco di azionamento minore. Io ho adattato la tecnica al mio caso usando come astine dei raggi da bicicletta da 2 mm, filettati con una filiera M2 di acciaio HSS, e usando la normale squadretta in nylon dei servi ma filettando il foro con un maschio M2: l'accoppimento acciaio-nylon ha un gioco ancora minore di quello acciaio-ergal usato da Alex (e in effetti il flap su cui ho applicato la tecnica ne ha ora pochissimo), ma dovrebbe essere più soggetto a usura per cui dovrò farci attenzione nelle prossime settimane.
L'ultima "innovazione" che ho sperimentato oggi mi stava particolarmente a cuore: si tratta dell'installazione tutta interna del FDR sullo Stork. Dopo che la Eagle Tree ha corretto il bug che avevo segnalato loro ho infatti ricominciato a pensare al problema di studiare una installazione che fosse il più possibile leggera, semplice e non perturbativa del volo del modello. Le idee che mi frullavano in testa erano sostanzialmente due: installazione in un pod sopra l'ala come avevo visto fare dai modellisti di F3B Italia o installazione interna. Se il pod consente la maggior comodità nella collocazione dei componenti, richiede una progettazione attenta per non perturbare il volo, una costruzione laboriosa e un aumento di peso dovuto alla necessità di una batteria dedicata; l'installazione interna è aerodinamicamente pulitissima ma richiede di trovare una collocazione interna che sia sufficientemente spaziosa, accessibile e in cui si possa far arrivare il tubo che arriva dalla presa di pressione dinamica. Ieri stavo quasi per mettere mano al Dremel per scavare una "finestra" sulla sella alare per infilare il FDR in fusoliera dietro i servi, ma ho deciso di fare un'ultima prova: dopo aver smontato tutta l'elettronica in fusoliera e avere privato il FDR della sua scatola ho provato un po' di volte fino a trovare la collocazione che consentisse di sistemare tutto senza interferenze. Bingo! Per la presa dinamica ho usato una guaina per bowden, piegata a caldo e collocata all'esterno in modo da puntare nel flusso oltre lo strato limite: un tubo flessibile al silicone porta la pressione al sensore dinamico del FDR facendo lo slalom tra cavi, servi e ricevente ma senza mai essere "pinzato", come le prove al banco di ieri hanno mi dimostrato.
Oggi c'è stato ovviamente il collaudo di tutto ciò. L'ala riparata non mostra nessuna differenza nel comportamento rispetto a quanto già mi era familiare; il rinvio del flap si dimostra per ora solido e non ha preso gioco, e il FDR ha regolarmente registrato le sessioni di volo senza disturbare minimamente il volo. L'aria era turbolenta e piena di termiche, per cui non posso usare i dati rilevati per convalidare le polari calcolate numericamente, ma ho già visto che la velocità media durante la fase di termica è proprio 8 m/s come mi aspettavo... se anche le velocità di discesa confermeranno la polare calcolata, beh... significherà che l'occhio del pilota è ancora lo strumento migliore per ottimzzare il modello!

venerdì, maggio 25, 2007

Riparazione allo Stork

Nel corso dell'ultima gara ho danneggiato il terminale alare destro dello Stork, in uno scontro in volo con il modello di Andrea Cassinis. Il danno non è strutturale: si è aperto il bordo d'entrata, e per tratto di una decina di centimetri lungo l'apertura per circa quattro centimetri lungo la corda lo stratificato è delaminato. Ieri ho spennellato di resina molto liquida l'interno, posando anche due pezze di tessuto da 45 g/m², ho chiuso con un impasto di microballoon il bordo, ho applicato due pezzi di PET da 7/10 all'esterno a mo' di controstampi e ho cercato di comprimerci contro lo stratificato gonfiando un palloncino all'interno. Il risultato è stato soddisfacente, per cui oggi ho sverniciato la parte, ho applicato il solito impasto di resina e microballoon nelle fratture e ripristinato una pelle di vetro esterna. Ora la resina sta polimerizzando, poi domani potrò fare le stuccature che inevitabilmente si renderanno necessarie. Mi sono posto come obiettivo di rimanere in 5 grammi di peso aggiunto.

domenica, maggio 20, 2007

Prima prova C.I. F3J 2007

Gara F3J, oggi: a Sant'Angelo Lodigiano si è disputata la prima prova del campionato italiano 2007. Ci siamo ritrovati in 25 concorrenti e abbiamo gareggiato per 6 round regolari e due fly-off. La giornata è stata soleggiata e decisamente calda: una inversione termica bassa impediva la formazione dei cumuletti "segnalatori", e il vento in quota trasformava le scie di condensazione degli aerei in cirri filamentosi; le condizioni sono state abbastanza facili per tutta la mattinata, poi sono diventate più tecniche e difficili e gli ultimi tre lanci hanno fatto la selezione. Sono riuscito a volare in un modo che mi ha soddisfatto, benché abbia "bucato" un volo di troppo: lo Stork ha risposto benissimo, senza più tracce della brutta tendenza alla vite che mi aveva preoccupato a Forlì, e ha saputo sfruttare bene quasi tutte le ascendenze. Purtroppo il modello è tornato a casa danneggiato, a causa di uno scontro in volo al terzo round, comunque la riparazione non sembra essere difficile.
Ho chiuso la gara in undicesima posizione, e dopo i fly-off sul podio sono saliti Francesco Menozzi (terzo), Carletto Gallizia (secondo, e primo junior) e Marco Generali (primo). E' doveroso ringraziare tutta l'organizzazione, l'Aero Club di Lodi e la squisita ospitalità di Giuseppe Gallizia.

domenica, maggio 13, 2007

Flight Data Recorder: la scatola nera

Nel week-end appena trascorso ho collaudato l'ultima aggiunta al mio parco di gadget elettronici: il Flight Data Recorder della Eagle Tree Systems. Mi sono deciso all'acquisto per soddisfare la mia curiosità di confrontare il comportamento dello Stork con il comportamento del modello numerico che ho elaborato per simularlo.
Oltre al sensore di altitudine, che già avevo nel LoLo, il FDR della Eagle Tree può registrare altri quindici canali, collegando alla "scatola nera" i sensori appropriati: accelerazioni, temperature, correnti, tensioni, numero di giri. A me al momento interessano solo due dati barometrici: la pressione statica e quella dinamica, rilevata da un tubo pitot, da cui il software incluso può ricavare altitudine e velocità all'aria. Con questi due dati posso stimare facilmente il rapporto tra velocità all'aria e velocità di discesa, e verificare sperimentalmente la curva polare che in precedenza avevo calcolato.
Benché la "scatola nera" sia più piccola di molte riceventi, non sono riuscito a montarla nella fusoliera dello Stork senza dover rivoluzionare tutta la sistemazione dei componenti. Ho così effettuato i primi voli montandola, insieme alla batteria di alimentazione e al tubo pitot, sull'estradosso dell'ala e fissandola con del nastro adesivo. Una sistemazione sicuramente non ideale, che sicuramente induce resistenza e che induce (come ho scoperto) pure variazioni nel trim, ma sufficiente per controllare il funzionamento del sistema. Nei voli di prova ho potuto verificare che lo Stork vola nel trim da termica a 10 m/s, il che è ancora decisamente al di sopra della velocità che consentirebbe la minima caduta (8 m/s), tuttavia mi sono reso conto che non riesco a trimmarlo a una velocità inferiore perché se dò troppo trim si innescano oscillazioni lungo l'asse di beccheggio che producono un volo discontinuo e non certo piacevole. Per arrivare alla velocità di minima discesa senza questi effetti collaterali dovrei arretrare il baricentro, ma per farlo dovrei prima imparare a volare più arretrato senza gli altri effetti collaterali, ancor meno piacevoli, visti a Forlì.
In soli due giorni di prove, insomma, il FDR mi ha già fornito spunti interessanti. Incidentalmente ho anche individuato un "bug" del software di gestione, o forse del firmware stesso, che ho già sottoposto all'assistenza tecnica della Eagle Tree. Nel frattempo, dopo la gara di F3J in programma domenica, cercherò di studiare un modo per installare stabilmente il FDR nella fusoliera dello Stork.

lunedì, maggio 07, 2007

Come to the Dark Side... it is your destiny!

L'amico Andrea mi scrive che ha provato a fare DS da un argine con un modelletto, e... c'è riuscito! Il Lato Oscuro ha un nuovo adepto.

martedì, maggio 01, 2007

Ponte... aereo

Dopo la gara di Forlì sentivo il bisogno di passare un po' di tempo ai comandi dello Stork per riprendere confidenza con il modello. Il lungo ponte festivo che si è appena concluso prometteva bel tempo e tempo libero da passare al campo di volo; in realtà mi sono lasciato un po' prendere la mano, e tra pista e pendio ho passato col naso in aria tutti i giorni del ponte, a parte un pomeriggio speso dietro a problemi idraulici in casa.
Per mitigare la tendenza alla vite che mi aveva penalizzato a Forlì ho riportato il baricentro dello Stork a 117 mm. Alla prova di volo, il modello è risultato più tranquillo ma se lo rallento troppo lo stallo di estremità e la conseguente vite sono pur sempre dietro l'angolo, sarà comunque necessaria un po' di attenzione nei prossimi impegni.
Lo Stork non è comunque l'unico modello ad aver preso aria sotto le ali in questo ponte. Ho fatto pratica di F3K con l'Ice Fire, e credo di avere fatto qualche passo in avanti nella tecnica di lancio, e sono finalmente riuscito a tornare in pendio, al Faiallo, con il Blade e il Fredy. Al Faiallo ho anche trovato la compagnia di Andrea, un modellista parmense che avevo conosciuto l'anno passato alla Cappelletta, che ha volato con un Whisper e un Kobuz e a cui ho potuto mostrare un pendio veramente bellissimo, tutto verde e fiorito, con vento di mare deciso ma laminare, che mi ha permesso un buon dynamic soaring.
Per chiudere il ponte, oggi ho visto volare il nuovo modello da F3B di Carlo, il Radical, un modello curatissimo dal punto di vista aerodinamico (non c'è un solo comando esterno, tutto è non solo carenato ma addirittura interno alla struttura), leggero ma incredibilmente rigido e capace di accelerazioni spettacolari. Carlo mi è parso molto soddisfatto, gli auguro che il nuovo Radical lo possa assistere al meglio nei prossimi campionati del mondo di F3B.

lunedì, aprile 23, 2007

Bella gara, brutta prestazione

Nel week-end appena trascorso sono stato a Forlimpopoli per partecipare alla tappa italiana della Eurotour F3J. Due giorni di gara per 64 partecipanti, 20 dei quali italiani, con nutrite rappresentanze turche, tedesche, francesi e altre più ridotte da altri paesi.
La gara è stata molto interessante e come sempre istruttiva per le molteplici occasioni di vedere all'opera grandi piloti e poter confrontare le mie esperienze con quelle degli altri. Purtroppo le mie prestazioni non sono state all'altezza dell'appuntamento: due soli "pieni", un terzo volo decente, e tre voli da dimenticare: termiche mancate, sganci prematuri sotto traino, addirittura una vite indotta (presumo) dal centraggio troppo critico del modello. Insomma, me la sono andata a cercare schierando uno Stork ancora più sensibile di quello usato nelle passate gare AVOT, e il raccolto è stata la logica conseguenza. A parte l'ultimo volo, che mi è piaciuto e che ho fatto dopo avere ripristinato un centraggio conservativo, il resto è da dimenticare, inguardabile come qualità del volo prima ancora che come qualità del risultato. Non sono stato freddo, mi sono innervosito, posso solo dire che ho imparato diverse lezioni. Per fortuna sono tornato a casa con il modello intero, tranne un piccolo danno riportato in una collisione in aria con il modello di Alberto Gallizia.
Naturalmente ora devo resistere alla tentazione di pensare all'appuntamento di campionato italiano F3J di maggio come ad un "esame di riparazione", perché questo può solo nuocere alla mia tranquillità e allo spirito con cui affonterò la gara. Spero che un po' di allenamento rilassato mi possa aiutare a ritrovare la calma.
Per la cronaca, la gara è stata vinta da Philip Kolb; nei fly-off sono entrati, ottimi fra gli italiani, anche Marco Salvigni e Max Verardi, che hanno chiuso in quarta e nona posizione.