lunedì, settembre 29, 2008

Terza prova C.I. F3J Lodi

Si è disputata domenica la terza prova di campionato italiano F3J, gara di chiusura della stagione sportiva 2008. La direzione di gara di Denis è riuscita a rispettare i vincoli di orario promessi, facendo partire il primo lancio con un piccolo ritardo rispetto alle previsioni e riuscendo a dare inizio al sesto round prima delle 15,30 nonostante tre refly intercorsi.
Le prove sul campo il giorno precedente la gara erano state molto incoraggianti, con lanci molto alti e velocità molto costanti grazie alla tecnica di lancio di Marco e Thomas. Avevo perciò grandi speranze, che sono state seguite proprio al primo lancio da una bella doccia fredda: durante il traino, a 95 metri da terra, il modello di Giuseppe Gallizia colpiva con una sua estremità alare la coda del mio Perfect, amputando metà dell'elevatore e strappando un pezzo di antenna. Per fortuna il semielevatore rimasto mi ha permesso abbastanza controllo da atterrare, e per maggiore fortuna il modello non ha riportato nessun altro danno nella collisione. Mentre ancora stavo recuperando il modello Giuseppe Gallizia, sportivissimo, veniva da me portandomi un elevatore di ricambio che mi ha permesso di completare la gara che già vedevo compromessa.
Il resto della gara è stato abbastanza privo di sorprese, se escludiamo un piccolo contatto senza danni con uno Shadow al quinto lancio. Le quote di lancio non sono mai state paragonabili a quelle del giorno precedente (l'incidente mi ha reso mlto meno aggressivo in fase di lancio, e forse anche il trim non era più quello ormai ben a punto), i lanci sono stati a volte facili ed a volte molto meno, con termiche piccole che era necessario girare a forti angoli di bank ed alta velocità. Con sei pieni, completati però da un solo "100" e cinque "95" (l'atterraggio con vento va decisamente perfezionato), ho risalito la classifica fino a terminare al quarto posto, 6 millesimi dietro a Marco Salvigni, che ha vinto con ben sei "1000" precedendo il campione del mondo Giovanni Gallizia e Max Verardi.
La conclusione della stagione sportiva ha anche permesso di tirare le somme del campionato italiano F3J e della formazione squadra. Il campione italiano 2008 è Marco Salvigni, seguono Max Verardi e Filippo Gallizia separati tra loro da appena 5 centesimi di millesimo (incredibile!), io termino quarto. La squadra senior che ci rappresenterà agli europei 2009 sarà formata da Marco Salvigni, Filippo Gallizia e Max Verardi; per gli junior andranno ovviamente Giovanni, Carlo e Marco Gallizia.

domenica, settembre 21, 2008

Un aiuto da un maestro

Ieri sono andato ad allenarmi col Perfect a Crivelle in previsione della gara di campionato italiano F3J in programma per domenica prossima. La bassa atmosfera era piuttosto stabile e le poche termiche erano per giunta strette, per cui il passaggio di un piccolo rapace è stato un benvenuto segnalatore di aria in risalita. Seguendolo ho dapprima trovato una bella termica, che in pochi giri ho centrato iniziando una salita a 2 m/s che mi ha portato a raggiungere 390 metri di altitudine. Per scendere ho iniziato a fare delle veloci "basi" stile F3B... da terra il modello sembrava velocissimo ma il log ha segnato velocità tra i 110 e i 120 km/h, quindi meno di quanto il modello non faccia durante lo zoom.
Ieri ho anche provato ad arretrare di 2 mm il gancio di traino, compensando con un po' di trim a picchiare: la rotazione sembra leggermente più rapida, e la quota raggiunta migliore, ma ieri c'era un po' di vento quindi la prova andrà ripetuta in condizioni meno favorevoli.

lunedì, settembre 15, 2008

Data logger sul Perfect

Grazie ad una capottina di ricambio regalatami da Giuseppe Gallizia, sono riuscito a "instrumentare" anche il Pike Perfect. Già avevo installato un vecchio LoLo, ma ora la capottina aggiuntiva mi ha permesso di montare un tubo pitot per registrare altitudine e velocità all'aria con il Glide Data Recorder della Eagle Tree. La prima prova ha evidenziato una cospicua oscillazione nella velocità all'aria, che però mi ha subito fatto pensare ad un effetto strumentale perché nel volo del Perfect non si vede nessun effetto di questo tipo. Ho pensato ad un problema di installazione della presa statica, ma purtroppo il sistema Glide della Eagle Tree non ha una porta statica accessibile, perché è incorporata nella base del sensore anemometrico. Ho allora deciso di costruire un tubo Prandtl, con presa dinamica e statica combinata fuori dallo strato limite della fusoliera, e di lasciare il condotto della pressione statica aperto nella "cabina" del Perfect, in prossimità del data logger. Ho preparato un tubo di ottone da 4 mm come guscio esterno, e un tubo inox da 2 mm come condotto della pressione dinamica; li ho montati uno concentrico all'altro con della resina epossidica, e li ho piegati senza difficoltà dopo averli portati al calor rosso con una piccola torcia a gas.
Una successiva prova ha dato risultati molto soddisfacenti: l'oscillazione della velocità all'aria è ora molto ridotta, e la correlazione con le oscillazioni in altitudine mi fa pensare che sia un reale effetto di volo. La prima prova mostra che al Perfect piace volare in fase di termica a circa 26 km/h, scendendo a circa 45 cm/s (incontrando però un'alternanza di aria calma e discendenze, tipiche della sera).

martedì, settembre 09, 2008

Eurotour F3J Bovec

Nello scorso fine settimana ho messo per la prima volta alla prova il nuovo Perfect in una gara, la Eurotour F3J di Bovec. E i risultati sono stati oltre le mie previsioni: grazie a due ottimi helper (Thomas e Marco, grazie!) e a un pizzico di fortuna ho finito la gara in sedicesima posizione su una novantina di concorrenti, con 955 millesimi totali, e ad un lancio dalla fine ero addirittura in zona fly-off. Nonostante condizioni meteo abbastanza infelici, senza sole e con copertura nuvolosa anche molto bassa, il Perfect ha veleggiato benissimo ed in atterraggio si è dimostrato una macchina quasi spietata!
Il meteo difficile ha contribuito molto a sgranare la classifica. In diversi lanci (uno è capitato anche a me) i modelli sono spariti in nube allo zoom, costringendo il direttore di gara ad annullare il lancio e i piloti a indovinare quale fosse il loro modello quando finalmente rispuntava dalla base nube. Il volo più da cardiopalma è però toccato ad Alex Galtarossa, che era altissimo in uno squarcio di cielo quando un cumulo si è formato velocissimo a circa 200 metri, chiudendo lo squarcio e rendendo invisibile il modello di Galta. Alex l'ha poi ritrovato pochi (ma penso interminabili) secondi dopo, mentre sbucava velocissimo dalla base nubi... in volo rovescio!
Grande gara per Filippo Gallizia, che è entrato nei fly-off e avrebbe vinto se non ci fosse stato un 95 in atterraggio a guastare la festa.