Il sistema, oltre che dal data recorder, è composto da un trasmettitore radio e da una unità ricevente con display a cristalli liquidi che può essere programmata per visualizzare una qualsiasi combinazione dei dati raccolti dall'unità imbarcata. Ovviamente, uno di questi parametri è il "vario", vale a dire la variazione di una variabile che stima l'energia totale posseduta dal modello. La combinazione tra energia potenziale gravitazionale e energia cinetica è calcolata dal microprocessore a bordo dell'unità a terra (tenendo con un coefficiente di compensazione impostabile a piacere), perciò non è necessaria una presa di pressione di tipo TEK in aggiunta alle normali porte statiche e dinamiche.
Il collaudo del link radio è purtroppo stato travagliato, perché al secondo volo con il trasmettitore a bordo ho perduto il controllo del modello che si è schiantato (la
"scatola nera" ha poi rivelato che si è trattato di perdita della alimentazione di bordo, dovuta probabilmente ad un difetto dell'interruttore). Nelle successive sessioni di prova ho però potuto provare quanto è utile avere a bordo il variometro per meglio centrare le termiche; ho anche notato che la taratura della compensazione di energia totale è delicata, e non credo di essere ancora riuscito a centrarla perché quando picchio il vario segna un aumento dell'energia totale. In queste condizioni di non-ottimizzazione trovo che l'utilità sia appunto maggiore come ausilio al migliore sfruttamento delle termiche che come aiuto a trovarle: il mio occhio riesce comunque a riconoscere (e tenere) degli "zeri" che il variometro non si degna di segnare.
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