Un primo esame delle possibilità di riparazione mi lasciava aperte due strade: ri-formare lo stratificato contro uno stampo negativo dell'ala, da ricavarsi preventivamente sull'ala ancora sana dell'altro Stork, oppure trapiantare un pezzo proveniente da un'altro centrale al posso dello stratificato rovinato. Dal momento che non avevo molto tempo a disposiziokne, e che soprattutto avevo in casa un centrale con il longherone compromesso ma il D-box sano, ho optato per la seconda strada.
Con il Dremel e il disco da taglio ho tagliato via lo stratificato "guasto", poi ho rastremato i bordi del taglio e ho ricalcato forma e posizione del "buco" su un pezzo di carta da lucido; questa forma mi è seguita come guida per tagliare dal D-box del "donatore" la pelle da trapiantare.
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Per garantire un buon incollaggio ho costruito una "cornice" di carbonio, all'interno dell'ala "ricevente", applicando strisce larghe circa 3 cm che per metà aderiscono allo stratificato ricevente e per metà si protendono nel vano che accoglierà il trapianto. Il tutto è stato compresso dall'interno, usando dei pezzi di spugna avvolti nella pellicola domopak, opponendo dall'esterno la resistenza offerta dal trapianto, avvolto anche'esso nel domopak come distaccante e mantenuto a filo del resto dell'ala con dei morsetti e un foglio di PVC.
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Dopo la polimerizzazione ho rimosso domopak e spugne, ho steso un cordolino di resina e microballoon lungo tutta la superficie di incollaggio (bordo di entrata e cornice costruita ad hoc), e ho applicato definitvamente il trapianto. Per finire, ho stuccato e levigato alcune piccole imperfezioni, rimosso la vernice (gialla zolfo) dal trapianto, dato una mano di fondo e poi verniciato il tutto in bianco. Non è una riparazione invisibile (col bianco è sempre difficile) ma al collaudo si è dimostrata torsionalmente rigida e aerodinamicamente liscia.
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