martedì, maggio 25, 2010

Eurotour F3J Lodi

Nel weekend del 15 maggio ha avuto luogo tappa italiana del circuito Eurotour F3J. Dico subito che, nonostante una serie considerevole di guai e contrattempi, il caposquadra Gene è riuscito a portare a casa una gara regolare, priva di incidenti di nota e anche davvero bella.
Il primo contrattempo è stata, naturalmente, la pioggia che è caduta quasi senza interruzione per tutta la settimana che ha preceduto la gara. Questo ha reso impraticabile il campo designato, ma Gene è riuscito a sostituirlo con un campo agricolo, per quest'anno lasciato incolto, situato in posizione molto comoda a lato della pista dell'aeroclub di Lodi. A prezzo di una piccola riduzione degli spazi, la logistica ne ha di certo guadagnato.
Venerdì pomeriggio sul terreno di gara c'è già una piccola folla di tedeschi (oltre 60 dei 136 concorrenti arrivavano dalla Germania) e un cantiere aperto per la sistemazione delle grandi tende per giuria e mensa. Dopo avere aiutato a rizzare i due tendoni, ho tirato fuori modelli e verricello e mi sono fatto qualche lancio per saggiare l'aria. Il cielo era diviso tra nuvole e sereno, e l'aria decisamente movimentata da correnti convettive, tant'è che verso le 18 si cominciavano a sentire tuoni piuttosto minacciosi. Atterro e, guardando l'orizzonte di sud-est, mi accorgo che sta per arrivare la pioggia. In quel momento Giuseppe Gallizia lancia un grido: "la GRANDINE!". Riesco a mettere un modello nelle fodere che comincia a grandinare, con chicchi grossi come noci. Un'anima buona riesce a raccogliere anche il mio secondo modello, e tutti ci ripariamo sotto la veranda del camper di Simonini. Qualche grosso chicco sulla schiena fa lanciare qualche imprecazione, ma incredibilmente nessun modello rimane danneggiato (e io già temevo di trovare le ali sforacchiate da parte a parte). In capo a venti minuti la grandinata lascia il posto alla pioggia, che però non accenna a smettere e non resta altro da fare che asciugare i modelli, sgottare le cassette da campo, ritirare il verricello e cercare di asciugarsi un po' in albergo.
Con una notte sul ventilconvettore le attrezzature e i vestiti ritrovano un minimo di funzionalità, e il giorno dopo la pioggia ha smesso di cadere. Il terreno, però, è pesantemente segnato: pozzanghere e fango ovunque. Si riesce comunque a fare il briefing e dare inizio alla gara, che non si presenta certo come un landing contest. Il cielo è coperto, l'attività convettiva non esuberante, bisogna cercare l'aiuto di un modesto pendio sopra vento e sperare. Nonostante i cattivi auspici completiamo tre lanci, e metà del quarto, nella giornata di sabato sotto cielo coperto, e domenica riusciamo a giungere fino al sesto lancio sotto un bel sole. Il campo resta pesante, e i traini non sono ottimali per via della mancanza di grip col terreno: anche io scivolo e cado rovinosamente nel fango durante un traino del modello di Thomas fatto con Vlastimil Vostrel, per fortuna il ceco è ben piantato e Thomas quasi non si accorge della differenza. All'ultimo mio volo decido di montare il logger completo, e rimango deluso dal constatare una altezza terminale di 145 metri con una trazione durante la salita inferiore a 20 kg! Sarà stato per il vento non favorevole o per il brutto terreno, ma è veramente scarso.
Alla fine della gara, dovendo "tenere" un mezzo buco, chiudo in 57esima posizione. Thomas, autore di una gara perfetta, entra meritatamente nei fly-off, che disputa in compagnia di 11 tedeschi e di Jurai Adamek, unico altro non-tedesco. Thomas fa un primo fly-off esemplare, con traino cortissimo e atterraggio tirato all'ultimo; nel secondo volo le condizioni sono cambiate, e solo due piloti riescono a completare il tempo operativo. Purtroppo Thomas deve rilanciare, e termina la gara quinto. Vincitore di questa bellissima edizione 2010 della Eurotour F3J Italia, come già l'anno scorso, è Tobias Lämmlein.

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