Grazie a un week-end dal clima particolarmente mite e con una decisa ventilazione settentrionale, oggi ho avuto il grande piacere di inaugurare la stagione 2006 di volo a vela in pendio in compagnia di Roberto e Stefano, gli altri due "redattori" de Il Gabbiano R/C.
Già da due giorni il bel tempo lasciava ben sperare... "Restiamo con i piedi per terra ma carichiamo le batterie", mi diceva più o meno Roberto. Ma l'eccitazione cresceva con l'attesa, e quando stamattina la webcam, il METAR e il meteorologo Roberto hanno tutti e tre dato il "go!", non stavo più nella pelle: ho infilato nella sacca il Blade e il Fredy e sono partito.
Sul pendio mi stavano già aspettando, intenti a montare i modelli, Stefano e Roberto. "51 all'ora" mi annuncia Roberto, ed effettivamente il vento è forte, ma anche molto a raffiche e sembra piuttosto turbolento.

Comunque monto i modelli e decido di uscire con il Blade che mi dà più sicurezza negli atterraggi di tramontana; dopo una verifica della portata radio per provare la nuova ricevente (Schulze Alpha 8.40, nuova versione) Roberto lancia e la stagione ha inizio!
L'aria è molto turbolenta, e i pollici non sono più abituati all'aria del Faiallo dopo le ore di volo nella tranquillità della pianura, ma dopo qualche curva Roberto individua le parti migliori del circuito e mi dà preziosi consigli per fare quota. Quindi inanello qualche base ad alta velocità e qualche acrobazia, ma il vento è molto forte e fa scarrocciare il modello distorcendo le traiettorie. Non tento il dynamic soaring perché non me lo sento nei pollici, e dopo circa mezz'ora atterro il modello un po' malamente, facendo saltare le viti di nylon che fissano l'ala.
Mentre il livello di adrenalina scende, viene il turno di Roberto, che vola con un semplice due-assi che però vola benissimo e riesce a fare acrobazie molto fluide e spettacolari. L'ala a diedro multiplo è molto robusta e si vede chiaramente che Roberto si diverte un mondo; purtroppo in atterraggio viene tradito da un buffetto di vento e la mancanza di alettoni non gli permette di evitare l'atterraggio a pancia all'aria: uno dei pianetti a V si rompe e Roberto è costretto al riposo.
Tocca quindi a Stefano che lancia l'ASW24. Il modello ha un volo un po' strano, un momento sembra cabrato e un momento dopo sembra picchiato; Stefano ci combatte un po' e poi lo riporta al suolo con qualche emozione.
Il vento, nel frattempo, si è indebolito. Dopo qualche incertezza chiedo a Roberto di lanciarmi di nuovo il Blade, e vedo subito che l'aria è completamente diversa. Niente più turbolenza, meno dinamica ma basta uscire verso la valle per trovare potenti termiche che permettono di fare quota a piacere. Le traiettorie del modello sono molto lisce e prevedibili, al punto che riesco anche a distinguere diversi disturbi radio. Ci risiamo, mi dico ricordando quanto era accaduto lo scorso autunno. Mi sembra però di avere capito che i disturbi si presentano quando il modello viene a trovarsi in un assetto per cui l'antenna viene a trovarsi allineata con la linea di mira; questo mi suggerisce che per la prossima volta proverò ad allungare l'antenna e a lasciarla pendere per 50 cm dalla coda, come suggerito sia dalla Schulze sia da Samba Model, produttore dei famosi alianti Pike.
Intanto anche Stefano ha capito la causa del comportamento strano dell'ASW: la boccola che unisce lo stabilizzatore alla fusoliera si è allentata nella sua sede, e rende instabile l'assetto dello stabilizzatore stesso. Dopo averla serrata Stefano rilancia, e viene premiato da un volo molto pulito... problema risolto!
La giornata termina con il calare del sole. La stagione è riaperta, benché "tecnicamente" sia ancora inverno. C'è purtroppo stata una rottura, ma anche una riparazione al volo e, per me, qualche nuovo indizio per risolvere i miei problemi di ricezione radio. Alla prossima, quindi!