venerdì, maggio 26, 2006

La "Famigghia" si allarga!

Nel mese di Febbraio mi sono deciso all’acquisto di un Blade uguale a quello di Francesco, ma siccome i "vetroresina" erano esauriti, ho dovuto optare per il carbon con fuso misto kevlar/carbonio... che sacrificio!
In questo momento, vista la mia per ora poca esperienza, forse è un modello troppo avanzato ma vedrò di impegnarmi a dovere per portarlo in volo; è un modello dal design molto aggressivo e basta solo guardarlo per mettere in circolo l’adrenalina!
Il Blade Carbon a riposoL’ala in unico pezzo è un capolavoro di puro carbonio, dotata di alettoni e flap, è rinforzata a dovere da rowing a tutta lunghezza e da "pezze" collocate all’interno dei pozzetti servi; il tutto conferisce alla struttura estrema rigidità e robustezza.
Le superfici mobili sono affidate a due HS125MG (alettoni) e a due HS81MG (flap) e sono collegate ad essi con aste filettate a doppia forcella. Per il collegamento elettrico tra l’ala e la fusoliera ho utilizzato il connettore MPX in dotazione.
In quest’ultima ho montato due HS81MG per la movimentazione dei piani di coda a V tramite rinvii costituiti da aste in acciaio da 2mm e tubi in carbonio.
In estremis ho dovuto rinunciare al montaggio di una rx MPX synth ds e optare per una Schulze Alpha 8.40 posizionata su un fianco e inserita sopra il tubo porta ballast.
Considerando che il mio trasmettitore (Optic 6) gestisce i flap con il solo canale 6 e visto che non volevo montare meccanicamente un servo al contrario, ho scelto una prolunga a "Y" con inversione elettronica che ho alloggiato con giudizio in fuso.
A gestire elettricamente il tutto c’è un pacco batterie NiMh da 2300 mAh che consente un’ottima autonomia.
Dopo l’assemblaggio è venuto il difficile... il bilanciamento statico. Preso come riferimento il valore dato dalla Fulcro, visto lo spazio esiguo rimasto, non volevo avere pezzi di piombo sparsi e allora mi sono ingegnato come ho potuto.
Una volta preso il calco dell’interno del muso con della comune carta stagnola, vi ho colato dentro 200 gr di piombo, necessari per il corretto bilanciamento; così facendo ho ottenuto un singolo pezzo di zavorra che posso alloggiare a scomparsa all’interno del muso.
Sabato 20 Maggio era il giorno fissato per il collaudo ma il meteo non è stato clemente; con Francesco ci siamo recati al Faiallo e già durante l’avvicinamento non eravamo molto ottimisti.
Giusto il tempo di controllare la programmazione del tx ed effettuiamo il lancio... il Blade va via liscio e sembra che voli su due binari mostrando l’esterma pulizia nelle sue manovre a cui eravamo abituati con i suoi cuginetti.
Francesco mi lascia i comandi e con un misto di gioia/terrore porto il mio modello per un paio di minuti fino a quando, vista l’imminente copertura nuvolosa del pendio, mi affido di nuovo a lui per l’atterraggio che tra l’altro esegue da manuale.
A terra abbiamo poi riprogrammato alcune funzioni e corretto le escursioni perché in volo era un po’ troppo sensibile ai comandi.
Visto il persistere del maltempo, a malincuore smonto tutto e mi avvio verso casa con la speranza di poter riprovare presto l’emozione del volo con il mio nuovo Blade!

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