mercoledì, giugno 28, 2006

Ali d'aliante

Domenica anche io ho partecipato insieme a Stefano "doctorwind" allo stage di volo a vela dell'AVM presso l'aeroporto di Rivanazzano. Pur essendo grato a Roberto per averci procurato una simile occasione, ci sono andato con un po' di apprensione perché non ero mai stato in aliante e perché non sapevo quale tipo di accoglienza mi sarei dovuto attendere, da aeromodellista occupante "abusivo" dell'aria, da parte dei "veri" piloti.
Per fortuna, le persone che ci hanno accolto a Rivanazzano hanno fatto subito piazza pulita dei dubbi, creando un clima amichevole, assolutamente non intidimidatorio, fornendoci senza supponenza le informazioni che ci avrebbero permesso di prendere posto sull'aliante non da semplici passeggeri ma già da allievi pilota.
Così, dopo averci persino coinvolti nella preparazione e movimentazione dei mezzi (il che, personalmente, ho apprezzato molto perché ha contribuito a cancellare il mio timore di aeromodellista nei confronti del mezzo aereo full-scale), mi trovo con un paracadute sulle spalle a infilarmi nel posto dell'allievo del Twin Astir. Giusto il tempo di farmi spiegare dall'istruttore la collocazione dei comandi e degli strumenti e il cavo di traino è già teso. Dai racconti di altri amici mi aspettavo di soffrire di mal d'aria, ma se così è stato sono stato troppo eccitato per accorgermene. Osservando il trainatore vedevo in anticipo quale aria avremmo incontrato, e mi sorprendo ad attendere con impazienza i movimenti e le accelerazioni che mi fanno capire di essere realmente in volo. Nel frattempo l'istruttore mi invita a provare io stesso i comandi, e giunti alla quota giusta mi dà istruzioni per a sganciare il cavo. Liberi! "E' tuo, prova a virare a sinistra". Porto la barra a sinistra e il filo di lana schizza a destra: certo... l'imbardata inversa! Provo a dare di piede, ma non basta. "Piede e barra, e piede a fondo" mi dice tranquillo l'istruttore. "Guarda dove va il naso se non dai di pedale. Ora riprova, a destra": cerco di coordinare il comando e la virata riesce un po'meglio. Qualche altra manovra mentre ogni tanto guardo l'anemometro per conservare la velocità all'aria sopra i 100 km/h, e l'aliante è ormai sceso a 200 metri: sento l'istruttore che comunica a terra l'inizio della manovra di atterraggio, e subito dopo mi dice "vai per 340 e comincia a sbloccare i diruttori. Ora provali". Eseguo. Guardo verso l'estremità dell'ala sinistra fino a vedere la testata della pista, e chiedo "Comincio a virare in base?" "Ancora un attimo... adesso! vai per 250 e apri un po' i diruttori". L'aliante aumenta la pendenza di discesa, e intanto io guardo la pista che comincia a sfilare verso l'ala. "Ora vira a sinistra per 160", e io eseguo. "Apri ancora un po' e lascialo scendere". "Tieniti allineato". Eseguo un comando dopo l'altro, senza nemmeno pensarci. I controlli sono morbidi, l'istruttore mi sorveglia con molta discrezione. Siamo sopra l'asfalto. "Tienilo su, tienilo ancora, ancora un po'... ecco!". La ruota tocca terra, l'aliante non è perfettamente allineato e dopo una cinquantina di metri di corsa facciamo una breve escursione nell'erba a sinistra della pista. Sento l'istruttore che dà piede a destra, e mi dice "Ho visto che non eri del tutto allineato, ma ho preferito non correggerti". Al che capisco che mi ha lasciato fare, comprendo la sua bravura nel farmi portare l'aliante al suolo, rimanendo sempre di guardia ma dandomi la possibilità di mettermi alla prova! Sono al settimo cielo ma quando esco dall'aliante mi sento quasi goffo, di nuovo a terra.

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