lunedì, settembre 19, 2005

Ma allora è un vizio!

Un altro week-end presa-in-giro! Dopo alcuni giorni (naturalmente lavorativi) di bel tempo e cielo limpido, da sabato sul Piemonte ha cominciato a cadere un'insistente pioggia. Nel primo pomeriggio di domenica, dopo avere dato l'ennesima occhiata alla webcam di Genova e al METAR, decido che al Faiallo peggio di com'è qui ad Asti non può certo essere, e parto. Il pendio è sgombro, con il "ceiling" delle nubi a 150 metri circa sopra la quota di volo. Non c'è il sole e già al parcheggio si sente freddino, ma appena giungo sulla cresta del forte Geremia capisco il vero carattere del tempo: vento freddo, molto forte e con raffiche violente. Arrivato al sito di volo prendo l'anemometro e lo espongo al vento: un minimo di 38 km/h con raffiche che arrivano a 57 km/h nello spazio di un paio di secondi! Sarebbe il caso di tornare alla macchina, ma l'incoscienza ha il sopravvento e decido di montare il Fredy.
Carico tutto il ballast possibile e mi porto nel lato sopravento per lanciare. Con i guanti la presa sul modello non è sicura, ma dopo qualche prova riesco a impugnare la fusoliera e lanciare. Superati i primi metri di salita trovo aria meno turbolenta, e lascio che il modello prenda quota risalendo il vento. Appena viro per la prima traversa l'accelerazione è incredibile e comincio a prefigurarmi un atterraggio impegnativo.
Con un po' di quota in più provo a mettere la coda al vento per tentare un passaggio di dynamic soaring. La separazione è netta e alta, non serve scendere molto giù verso la valle. Dopo il primo giro il modello è velocissimo, saranno 200 km/h, e esco subito riportandomi sul lato sopra vento: il Fredy fischia come un jet, e continua a farlo per quattro passaggi davanti alla mia postazione! L'emozione è fortissima... sono ormai oltre la semplice eccitaziona adrenalinica, sono addirittura spaventato dalla velocità e dalla violenza delle reazioni del modello.
E' ormai chiaro che la sfida del giorno sarà riportare a terra il Fredy. Cerco di rallentare un po' usando gli spoileroni e approfittando di un momento di vento meno forte imposto il circuito di atterraggio. Il braccio di sottovento passa velocissimo, mentre il braccio di base e il finale sono un'unica virata quasi in vite, che alla fine porta il modello a un paio di metri sopra il pendio. Apro gli spoileroni e riesco a posare il Fredy ai piedi di un cespuglio: non certo un atterraggio morbido, ma nemmeno un crash. Purtroppo, al recupero mi accorgo che il colpo contro il terreno ha nuovamente spezzato il trave di coda, nello stesso preciso punto che era già rimasto incidentato alla seconda uscita del Fredy. E' un vizio!
Scherzi a parte, evidentemente la precedente riparazione non è stata sufficientemente robusta. Penso di avere sbagliato a usare tessuto di vetro leggero, da 49 g/m² ora mi ripeterò con la tecnica dei "Blätzli" ma con pezzi più grandi e da 105 g/m². Speriamo basti... l'ideale sarebbe una riparazione dell'interno ma la presenza dei rinvii interni, non facilmente rimovibili, impedisce l'uso delle tecniche note come la spugna e il palloncino.

4 commenti:

BeyondTheSky ha detto...

Eh! bello , aspettavo un tuo reportage.
Mi è piaciuto molto il racconto e me lo sono immaginato istante per istante ( proventino insegna ehehehe) e ti dirò anchio una volta ho lanciato con quelle condizioni il Merlin dopo una ventina di passaggi di avvicinamento lo posai fortuntamente indenne.
Per quanto riguarda invece il tuo Fredy , io... come si dice due righe gliele scriverei così tanto per rendegli noto che "qualche margine di migliormanto" esiste nel modello... ah dimenticavo fino a venerdì è bello poi.....( non scherzo) domenica se va come penso potrebbe essere una di quelle giornate che non si dimenticheranno tanto facilmente ... vediamo.....

Franz ha detto...

Ho scritto alla Valenta domenica stessa. Una cosa del tipo: sono estremamente deluso, la fusoliera fa schifo, ditemi se ne fate una in carbonio e quanto costa (sottointendendo che sarebbe giusto pagare solo la differenza). Ancora nessuna risposta.

DoctorWind ha detto...

....se ero un poliziotto te lo facevo io il palloncino domenica pomeriggio!!!

Franz ha detto...

Spero che per "giornata che non si dimentica facilmente" tu intenda qualcosa di buono... anche il 5 novembre del '94 non lo dimentico più!
Per favore, non un altro week-end-beffa!