L'ultimo fine settimana di maggio è stato caratterizzato, almeno nel Nord Italia, da temperature già estive. Dopo un sabato passato in pianura, alle tre del pomeriggio di oggi sul solito pendio ligure ci sono ben 28 gradi, e il vento non porta poi molto sollievo. Una bel cambiamento: una settimana fa ci volevano felpa e giacca a vento, oggi maglietta bermuda e sandali.
Il vento non è molto forte, l'anemometro segna 17 km/h al massimo e solo 12 km/h al minimo. Come al solito ha ragione Roberto che aveva previsto aria calda anche in quota e brezze smorzate dalla mancanza di gradiente termico. Decido che è l'occasione giusta per provare il Blade in condizioni deboli e lancio. E' subito evidente che il modello non sale, e cerco di rimanere incollato al pendio per grattare tutta la poca dinamica che c'è. Abbasso i flap passando alla fase di volo "termica" e il Blade si solleva finalmente sopra la quota occhi, decido di andare sopra il costone roccioso sotto il segnavento per vedere se si stacca qualche bolla. Per fortuna è un vero ascensore, anche se non molto largo: riesco a fare un solo giro ma guadagno 15 metri.
E' chiaro che le condizioni di dinamica sono marginali e che bisogna andare a cercarsi le termiche. Le rocce continuano a rendere bene, ma anche nel centro della valle c'è qualche bolla in risalita... ma ci vuole fegato (o quota) per andarle a prendere. Riesco a fare una bella quota e a divertirmi un po' riportando l'ala al profilo normale e lasciando che il Blade acceleri. Atterro dopo 25 minuti perché le condizioni si sono fatte ancora più difficili; l'anemometro segna 13 km/h.
Il resto del pomeriggio si snoda con le condizioni di dinamica in lento ma continuo affievolimento: mi manca il coraggio di lanciare "con poco" per cercare termiche fuori (il pendio non offre possibilità di atterraggi di fortuna "sotto") e rimango invece ad osservare le evoluzioni dei parapendio, che inizialmente volano abbastanza tranquillamente ma poi cominciano a fare atterraggi sempre più in basso e infine rinunciano anche loro. Sull'anemometro leggo solo 9 km/h, il caldo si fa sentire sempre di più. Verso le 18 rinuncio e mi incammino con gli alianti in spalla verso la benedetta aria condizionata dell'auto.
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