A dispetto del sabato dal tempo molto incerto e umido, la domenica ci ha regalato una giornata di volo di quelle da segnare sul calendario (e ovviamente sto parlando del "Soaring Experience Calendar" della Radio Carbon Art). Una eccezionale limpidezza dei bassi strati dell'atmosfera, appena guastata dal passaggio di qualche sistema di strati che ci ha tolto il sole per un po', unita a un vento sempre sostenuto e con punte oltre i 50 km/h, mi ha permesso di togliermi alcune soddisfazioni.
Giungo sul pendio verso le tre del pomeriggio e trovo Roberto e Paolo già sul posto insieme alle loro famiglie. Paolo ha un modello piccolo, detto "Titoletta", mentre Roberto ha sostituito all'ASW 17 il Silent Dream. A dispetto della forza del vento, i due modelli caratterizzati dal basso carico alare non soffrono alcun problema, e anzi si divertono non poco: evidentemente l'aria oggi fluisce in modo poco turbolento. Con i miei due alianti in composito tento subito il dynamic soaring, e vedo che a differenza di ieri la zona di taglio è ben delineata, anche se non molto estesa in senso longitudinale e con qualche turbolenza in più di quanto non sarebbe desiderabile. In particolare il Blade raggiunge velocità finora mai avvicinate: su uno dei video che Roberto mi ha ripreso ho potuto misurare 200 km/h rispetto al terreno!
Il vento è sempre più forte (e freddo). Gli atterraggi riescono invariabilmente "corti" (a parte due lodevolissime eccezioni di Roberto e Paolo, il quale totalizza 100 punti extra per avere atterrato in una buca davanti ai piedi del pilota), con anche qualche recupero tra i cespugli di nocciolo, e per evitare il disagio del vento addosso al pilota ci si ingegna a pilotare alcuni passi al di sotto della sommità del pendio, o addirittura sdraiati a terra come ho fatto io.
Il volo più bello della giornata, a mio avviso, giunge verso le 18 ed è un inconsueto "tandem" tra il Silent Dream e il Micro Spark. Ignorando le evidenti differenze nelle caratteristiche di volo, Roberto ed io iniziamo una "danza" l'uno attorno all'altro, lasciandoci portare in alto dall'aria quasi senza avanzare rispetto al terreno. Alla fine ci ritroviamo con i modelli a circa 100 metri sopra le nostre teste, con il Micro Spark che saltella a poche decine di centimetri dal Silent Dream come se fosse un uccellino dispettoso attorno a un tranquillo gabbiano.
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